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Terremoto in Lunigiana e Garfagnana: Rossi richiede lo stato di emergenza
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Dopo la visita di ieri sera in Lunigiana e Garfagnana, zone colpite dal terremoto, servita a dare anche il supporto della Regione Toscana ai cittadini e alle istituzioni locali che con il passare delle ore e il ripetersi degli eventi sismici (ieri alle 17.01 c’è stata una nuova scossa piuttosto forte, magnitudo 4.4) sono sempre più spaventati, il presidente Enrico Rossi sta raggiungendo nuovamente le aree colpite ed ha annunciato la richiesta dello stato di emergenza «Oggi stesso predisporremo gli atti per inviare al governo la richiesta di stato di emergenza. Ho parlato con il Prefetto Gabrielli, responsabile della Protezione civile nazionale, che condivide questa iniziativa».
E la richiesta è stata subito appoggiata dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D'Angelis che sta arrivando anche lui a Fivizzano per un nuovo sopralluogo. «Giusta e da sostenere – ha dichiarato D’Angelis – la richiesta del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi al Governo per la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per gestire al meglio il dopo terremoto in Lunigiana e Garfagnana fino al ritorno alla normalità». Nel mentre, il sottosegretario ha espresso la sua «Soddisfazione per la capacità dimostrata sul campo dell'emergenza del dopo terremoto in Lunigiana e Garfagnana dal sistema di Protezione Civile regionale e nazionale con le associazioni di volontariato, riconosciuta anche dai sindaci e apprezzata dalle popolazioni. Dal primo pomeriggio, su richiesta del presidente Rossi, il Dipartimento nazionale con il direttore generale dell'ufficio gestione delle emergenze della protezione civile, Fabrizio Curcio, ha assunto l'intera gestione fino al ritorno alla normalità».
Dopo la riunione avuta nella notte a Fivizzano, il presidente Rossi inoltre ha deciso di far arrivare in zona 4 moduli di tende per allestire campi di accoglienza con oltre mille brandine. «Entro stanotte saremo in grado di ospitare circa 2mila persone. Inoltre con il Prefetto di Massa abbiamo concordato di individuare, in via preventiva, strutture pubbliche (scuole, palestre, ecc) e private (alberghi), per ospitare le persone la cui abitazione è dichiarata inagibile ed eventualmente , ma speriamo che non ve ne sia bisogno , altri nuovi sfollati. La situazione al momento non appare grave – ha concluso il presidente – ma temo che le verifiche di stabilità in corso sugli edifici, da parte dei Vigili del fuoco e del nostro Genio civile, facciano aumentare il numero di coloro che avranno bisogno di trovare ospitalità in luoghi sicuri».
E intanto l’Anpas fa sapere che l’obiettivo del volontariato toscano, mobilitato dalla Regione per fronteggiare l’accoglienza dei senza tetto della Lunigiana e della Garfagnana è quello di metter su duemila posti letto entro la giornata.
Dopo il summit notturno di domenica col presidente Rossi, le colonne mobili regionali e nazionali delle Pubbliche Assistenze sono mobilitate. Insieme alle altre forze del volontariato, allestiranno le tendopoli. Sessanta volontari in tutto sono partiti da tutta le pubbliche assistenze della Toscana.
Tra Fivizzano e Casola, le zone più colpite dal sisma, saranno verosimilmente allestiti i campi, e anche in Garfagnana, visto che mentre proseguono le verifiche sulle abitazioni lesionate, il numero delle persone che si ritrova senza un tetto cresce in maniera notevole.
Le difficoltà oggettive sono evidenti: intanto la frammentazione territoriale, visto che i centri abitati dove si sono verificati problemi sono a distanze notevoli dai rispettivi comuni di appartenenze; poi la popolazione delle frazioni, composta prevalentemente di persone anziane, molte con difficoltà di salute.
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