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Urbanizzazione e clima: si riparte dalla Cop29 Map Declaration

Uno sviluppo urbano rapido e non pianificato rappresenta una minaccia per la biodiversità, l'ambiente e la sicurezza alimentare
 |  Territorio e smart city

Le città ospitano metà della popolazione mondiale e si prevede che entro i prossimi 20 anni altri 2,4 miliardi di persone si trasferiranno nelle aree urbane che contribuiscono in modo significativo alle emissioni globali e subiscono in modo sproporzionato gli effetti del cambiamento climatico.
Nel suo ultimo World Cities Report 2024: Cities and Climate Action, l’United Nations Human Settlements Programme (UN-Habitat) avverte che entro il 2040 miliardi di persone che attualmente vivono nelle città potrebbero subire un ulteriore aumento della temperatura di almeno 0,5 gradi Celsius, Allo stesso tempo, le misure volte a compensare l'impatto del cambiamento climatico sulle popolazioni urbane non sono ancora all'altezza della portata e dell'intensità delle sfide che le città devono affrontare.
Alla Cop29 Unfccc in corso a Baku, in Azerbaigian si è tenuto un meeting ad alto livello sull'azione per il clima multilivello e multisettoriale, seguito da quattro tavole rotonde, e ne è scaturita l’approvazione della Multisectoral Actions Pathways Declaration for Resilient and Healthy Cities (COP29 MAP Declaration) di Unfccc e UN-Habitat che si concentra sull'affrontare le sfide del cambiamento climatico negli ambienti urban e che chiede «Un maggiore coinvolgimento intersettoriale da livello locale a livello globale» e pone l'enfasi su città sane, trasporti urbani sostenibili, resilienza climatica, edilizia verde, agricoltura e soluzioni basate sulla natura nelle città e finanza urbana per il clima.
Anar Guliyev, presidente del comitato statale per la pianificazione urbana e l'architettura dell’Azerbaijan, ha annunciato: «Sono orgoglioso di annunciare che, insieme ai miei colleghi di tutto il mondo e sotto gli auspici di UN-Habitat, abbiamo lanciato il MAP per città resilienti e sane in occasione della Giornata dell'urbanizzazione e del cambiamento climatico della COP29. Questo documento rivoluzionario è il primo del suo genere, integra il concetto di città sane nell'agenda climatica e promuove sinergie più forti tra pianificazione urbana e azione per il clima per uno sviluppo sostenibile. Mentre guardiamo al World Urban Forum di Baku, rimaniamo impegnati a compiere passi trasformativi verso la costruzione di futuri urbani sostenibili, guidati dai nostri sforzi collettivi all'interno di queste piattaforme consolidate».
La COP29 MAP Declaration è un quadro strategico che indica la strada per arrivare alla resilienza urbana e a città sane, plasmando i futuri negoziati sul clima finmo alla COP30 Unfccc che si terrà nel 2025 in Brasile.
E’ stata firmata anche la Baku Continuity Coalition on Urban, Multisectoral and Multilevel Climate Action: una partnership tra le presidenze della COP (COP27, COP28, COP29 e COP30) per garantire continuità nelle agende sul clima urbano e incoraggiare i futuri Paesi ospitanti della COP a dare priorità alla resilienza urbana.
Si sono rafforzate le sinergie degli eventi globali, cin un’enfasi sull'allineamento dei futuri eventi sul clima urbano e sull'urbanizzazione, con Baku pronta a ospitare il World Urban Forum del 2026 e la Giornata mondiale dell'ambiente.
La dichiarazione riconosce l’importanza di alcune partnership, evidenziando iniziative come qualla del ministero dell'ambiente della Slovacchia e la COP27 SURGe Initiative come modelli di promozione della resilienza urbana attraverso un'azione climatica multilivello.
Anacláudia Rossbach, sottosegretaria generale dell’Onu e direttrice esecutiva di UN-Habitat), ha lanciato l'allarme: «Uno sviluppo urbano rapido e non pianificato rappresenta una minaccia per la biodiversità, l'ambiente e la sicurezza alimentare. Questo porta anche alla frammentazione sociale e al deterioramento finanziario. Mentre il settore edile è responsabile del 40% delle emissioni di gas serra, ogni giorno devono essere costruite 96 case per soddisfare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile entro il 2030. Pertanto, per affrontare queste due sfide sono necessari finanziamenti adeguati e cooperazione a tutti i livelli. C’è solo una strada da seguire, un solo binario, uno che percorriamo collettivamente, dove le esigenze sociali, urbane e climatiche vengono affrontate in modo armonioso su un solido terreno economico. Sì, abbiamo bisogno di più finanziamenti per le città. Dobbiamo pianificare e stabilire le priorità. La terra è scarsa e deve soddisfare le sue funzioni sociali ed ecologiche. Le esigenze sociali e abitative sono vaste. Ci prendiamo cura delle persone; le persone si prendono cura del pianeta. E non dovremmo lasciare indietro nessuno».
La Rossbach ha aggiunto che «La riunione ministeriale sull'urbanizzazione e il cambiamento climatico giunge in un momento critico, in quanto i Paesi stanno rivedendo i loro Nationally Determined Contributions (NDC). Questo meeting appresenta un'opportunità fondamentale per il dialogo, che può aiutare a evidenziare l'importanza di allineare le strategie nazionali alle realtà locali, tra le quali la crisi abitativa, la povertà energetica, la perdita di natura e biodiversità nelle città e la sfida del finanziamento delle priorità di sviluppo. In definitiva, crediamo che questa riunione contribuirà a massimizzare il nostro impatto collettivo nell'affrontare le sfide climatiche».
Ma i cambiamenti climatici potrebbero seriamente ostacolare molti degli sforzi volti ad affrontare gli impatti causati nelle città e altrove. Secondo l'ultimo rapporto dell’United Nations environment programme (Unep), nel 2023 le emissioni globali sono aumentate dell'1,3% nel 2023, quando avrebbero dovuto diminuire. La direttrice esecutiva dell’Unep Inger Andersen ha sottolineato che «Per limitare il riscaldamento a 1,5° C, i Nationally Determined Contributions, ovvero gli impegni climatici assunti da ogni Paese, dovrebbero consentire una riduzione del 42% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e del 57% entro il 2035. Il 52% per cento delle emissioni totali di gas serra proviene da sole 25 megalopoli, tra cui Shanghai, Pechino, Tokyo, Mosca e New York City. Questo significa che le azioni intraprese per stabilire standard di efficienza energetica, determinare le fonti di energia, gestire i rifiuti e le emissioni di metano, migliorare il trasporto pubblico, incoraggiare la mobilità elettrica e promuovere città a misura di pedone possono avere un impatto enorme».
Commentando il lancio della COP29 MAP Declaration, il presidente della COP29 Mukhtar Babayev ha concluso: «In mezzo all'urgente necessità di trasformare le nostre città in spazi resilienti e sostenibili, la COP29 MAP Declaration funge da catalizzatore per promuovere la collaborazione intersettoriale. Unendo esperti di trasporti, infrastrutture, pianificazione urbana e conservazione ambientale, possiamo guidare un cambiamento significativo che protegga non solo gli ambienti urbani, ma migliori anche la qualità della vita per tutti».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.