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Il primo piano d'azione panafricano per la mobilità attiva

Gli obiettivi e i punti chiave del PAAPAM presentato al World Urban Forum
 |  Territorio e smart city

L'Africa affronta sfide significative in termini di mobilità: Nonostante abbia solo il 3% della flotta di veicoli globale, il continente è responsabile del 19% dei decessi per incidenti stradali globali, il 33% dei quali riguardano pedoni. Mentre le popolazioni africane fanno molto affidamento su camminate e ciclismo, quasi ovunque manca un'infrastruttura completa che le favorisca e protegga. In Africa, più di un miliardo di persone camminano o vanno in bicicletta per quasi un'ora al giorno, eppure il 74% delle strade valutate non ha marciapiedi e il 92% non ha attraversamenti pedonali
Al World Urban Forum in corso al Cairo, in Egitto, l’United Nations environment programme (Unep), UN-Habitat, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno presentato il Pan African Action Plan for Active Mobility (PAAPAM) sviluppato in collaborazione con la FIA Foundation attraverso un'ampia consultazione regionale, nazionale e locale con oltre 1.300 stakeholder in tutta l'Africa e che fornisce un quadro completo che sottolinea «L'importanza di investire in camminate, ciclismo e altre modalità di trasporto non motorizzate per la salute, l'ambiente, la qualità dell'aria, la sicurezza stradale e l'equità sociale, e garantire che nessuno venga lasciato indietro nella transizione della mobilità».
L'iniziativa è stata lanciata solo poche settimane dopo che diversi partner internazionali per lo sviluppo hanno firmato l’Hamburg Charter for Inclusive and Just Mobility che chiede un accesso equo e rispettoso del clima alle opportunità e al trasporto pubblico potenziato e integrato.
Presentando il PAAPAM, la vicedirettrice esecutiva dell'Unep, Elizabeth Maruma Mrema, ha detto che «Sebbene sappiamo che i trasporti sono uno dei settori con le maggiori emissioni in Africa, l'azione per la mobilità attiva non riguarda solo i trasporti. Si tratta di garantire ambienti sicuri, puliti, sani e sostenibili e di aumentare la resilienza sia nelle aree urbane che in quelle rurali».
Le implicazioni sulla salute degli attuali sistemi di trasporto sono significative: recenti dati dell'Oms dimostrano che nel 2019 in Africa l'inquinamento atmosferico ha causato 920.862 decessi, quasi 495.000 dei quali per malattie respiratorie e Li Ailan, direttore generale aggiunto per le popolazioni più sane dell'Orms ha sottolineato che «Questo piano d'azione rappresenta un passo cruciale verso città più sane e sicure. Promuovendo la mobilità attiva, non stiamo solo combattendo il cambiamento climatico, stiamo affrontando una grave crisi di salute pubblica che colpisce milioni di africani attraverso l'inquinamento atmosferico, l'inattività fisica, i decessi e le lesioni dovute a incidenti stradali».
mA gli esempi positivi non mancano. La Non-Motorised Transport Strategy 2019-2028 di Addis Abeba, la capitale dell’Etiopia, punta a raggiungere il 50% donne e cicliste entro il 2028, sviluppando 200 km di infrastrutture ciclabili sicure, integrando parcheggi per biciclette negli snodi di transito e implementando un moderno sistema di bike sharing. Quelimane, in Mozambico, dove il 35% degli abitanti utilizza già la bicicletta per spostarsi, prevede di migliorare la manutenzione dei semafori, della segnaletica e di altre misure di progettazione stradale per consentire transizioni più facili e sicure tra spostamenti a piedi e in bicicletta. In dieci anni, l'implementazione di infrastrutture sicure per pedoni e ciclisti nella Greater Accra Metropolitan Area potrebbe prevenire più di 5.600 decessi e quasi 41 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio.
Il vicedirettore esecutivo di UN-Habitat, Michal Mlynár, ha aggiunto: «Un approccio unitario, non solo tra le agenzie delle Nazioni Unite ma anche a livello regionale, nazionale e locale, garantirà che camminare e andare in bicicletta siano pienamente integrati in sforzi di sostenibilità più ampi. Vediamo già esempi stimolanti, come i piani di Addis Abeba per oltre 1.000 km di percorsi pedonali e piste ciclabili e l'impegno di Nairobi di stanziare il 20% del suo budget per i trasporti per infrastrutture per camminare e andare in bicicletta».
Il PAAPAM è un quadro completo che punta a trasformare la mobilità in tutta l'Africa dando priorità alle esigenze di pedoni, ciclisti e altri utenti di trasporti non motorizzati. E’ stato co-sviluppato attraverso un ampio coinvolgimento degli stakeholder ed è progettato per supportare gli enti regionali e subregionali, i governi nazionali e locali e altri stakeholder) nel dare priorità e investire nelle esigenze del miliardo di persone che camminano e vanno in bicicletta in Africa.
L’iniziativa ha preso il via nel 2022 all’Africa Regional Forum for Action – Inclusive and Active Mobility in a Changing Climate, tenutosi a Kigali, in preparazione della COP27 Unfccc in Egitto. Nella la capitale del Rwanda vennero organizzate una serie di sessioni incentrate su diversi argomenti, tra cui dati, finanziamenti, mobilità inclusiva, accesso rurale, progettazione orientata al transito e sicurezza stradale. Sebbene i partecipanti provenissero da tutto il continente, era fin troppo chiaro che avevano tutti una cosa in comune: camminare e andare in bicicletta era il principale mezzo di trasporto per la maggior parte delle persone nei loro paesi, ma non era una priorità politica, infrastrutturale o di investimento. Il Kigali Forum è stato il punto di partenza per una serie di consultazioni sul piano d'azione. Incontri bilaterali con altri partner di sviluppo, ONG e donatori, sono state successivamente organizzate diverse sessioni di consultazione per catturare le priorità condivise in tutta la regione. Nel 2024, si sono tenute sessioni di consultazione subregionali dedicate, sia virtualmente che di persona, per capire se il piano si stava sviluppando nella giusta direzione.
Il piano d'azione si concentra su tre aree principali, 5 obiettivi e diversi indicatori:
Area di azione 1: creare luoghi sicuri, accessibili e confortevoli dove camminare e andare in bicicletta. Obiettivo 1: Garantire la sicurezza. Eliminare tutti i decessi e i feriti gravi causati dagli incidenti stradali tra le persone che camminano e vanno in bicicletta in Africa. Obiettivo 2: Garantire l'accessibilità. Le persone possono camminare e andare in bicicletta con sicurezza, in un lasso di tempo e con uno sforzo ragionevoli, per raggiungere i trasporti pubblici, i beni e i servizi. Obiettivo 3: Migliorare il comfort. I corridoi principali in cui le persone camminano e vanno in bicicletta sono dotati di infrastrutture e strutture che garantiscono una mobilità sicura e salutare.
Area di azione 2: sostenere le persone che camminano e vanno in bicicletta in Africa. Obiettivo 4: aumentare la soddisfazione. L'esperienza di tutti coloro che camminano o vanno in bicicletta in Africa è percepita come positiva.
Area d'azione 3: integrare gli spostamenti a piedi e in bicicletta nei processi politici e di investimento. Obiettivo 5: Aumentare l'impegno e gli investimenti. Le persone che camminano e vanno in bicicletta sono valorizzate e considerate prioritarie nelle politiche, nelle decisioni di investimento e nella realizzazione di progetti in tutta l'Africa.
Partnership per l'azione. La proprietà governativa del Pan African Action Plan for Active Mobility (PAAPAM) è fondamentale per garantirne l'implementazione di successo, poiché svolge un ruolo chiave nel dare forma alle politiche e nell'allocazione delle risorse. Tuttavia, il PAAPAM è un piano per tutte le persone, non solo per i governi. Anche le comunità, la società civile, le aziende e gli individui possono assumersi la proprietà dell'agenda della mobilità attiva. Lavorando insieme, tutte le parti interessate possono garantire che camminare e andare in bicicletta diventino più sicuri, più accessibili e più integrati nella vita quotidiana in tutta l'Africa.
Leadership nazionale. I governi nazionali dovrebbero identificare punti focali all'interno di meccanismi di coordinamento multisettoriali (idealmente) esistenti per incorporare PAPAAM/camminare e andare in bicicletta nelle strategie multisettoriali. Questo consentirà l'armonizzazione delle iniziative, eviterà duplicazioni e semplificherà gli sforzi collaborativi, inclusa la mobilitazione delle risorse.
Governi a livello locale. I governi locali guideranno l'esecuzione sul campo del PAAPAM integrando la camminata e la bicicletta nelle loro politiche locali. Queste dovrebbero includere lo sviluppo e la manutenzione di infrastrutture sicure per la camminata e la bicicletta, campagne di sensibilizzazione pubblica e attività di coinvolgimento della comunità. Lavoreranno per garantire che questi interventi siano inclusivi ed equi, affrontando le esigenze specifiche delle popolazioni vulnerabili.
Partner di sviluppo, società civile e mondo accademico. Il PAAPAM è il risultato di contributi significativi da parte di partner di sviluppo, rappresentanti della società civile ed esperti accademici. Queste organizzazioni sono benvenute a collaborare per l'azione, sviluppare prodotti di conoscenza, sostenere la distribuzione di PAAPAM e continuare a contribuire allo slancio crescente.
Task force regionale. Saranno istituite cinque task force regionali PAAPAM per l'Africa settentrionale, meridionale, orientale, occidentale e centrale, molto probabilmente ospitate da un knowledge partner, come un'università. Gli hub inviteranno i focal points nazionali a far parte della task force regionale PAAPAM. Le task force regionali saranno incoraggiate a coinvolgere gli stakeholder locali per comprendere lo stato delle azioni PAAPAM in corso in ogni Paese a livello nazionale. Ai gruppi verrà chiesto di identificare quale supporto, formazione e competenza siano necessari per garantire la realizzazione della visione PAAPAM al ritmo e alla scala proposti.
Gruppo direttivo. La diffusione el PAAPAM sarà monitorata da un piccolo gruppo direttivo coordinato da Unep, UN-Habitat e Oms. I membri includeranno rappresentanti dei governi nazionali delle 5 sottoregioni dell'Africa ed esperti di camminata e ciclismo.
Rete africana per camminare e andare in bicicletta. I membri dell'Africa Network for Walking and Cycling , compresi i rappresentanti delle ONG competenti e gli esperti di mobilità attiva, saranno invitati a supportare le task force regionali e ad assumersi la responsabilità a livello panafricano di guidare, orientare e monitorare il raggiungimento degli obiettivi, A partire dal 2025, l'Unep, l'UN-Habitat e l'Oms implementeranno il quadro in almeno 10 Paesi; sono già previsti programmi iniziali di rafforzamento delle capacità per Ghana, Malawi, Camerun, Marocco e Kenya.
Il direttore esecutivo della FIA Foundation, Saul Billingsley, ha concluso: «Milioni di persone in Africa camminano e vanno in bicicletta ogni giorno, ma le strade spesso non dispongono di dispositivi di sicurezza essenziali, come marciapiedi e attraversamenti pedonali. Si tratta sia di una questione di equità, che colpisce in modo sproporzionato i più poveri e vulnerabili, sia di natura ambientale, poiché la motorizzazione incontrollata minaccia il clima e la qualità dell'aria dell'Africa. Il Pan African Action Plan for Active Mobility fornisce un modello essenziale per creare infrastrutture sicure e accessibili che proteggano tutti gli utenti della strada e favoriscano città più sane e pulite».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.