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Sicilia, ecco quanto sarebbero disposti a pagare i cittadini per la prevenzione incendi

Per incentivare il sostegno finanziario, è fondamentale migliorare la trasparenza e la comunicazione da parte delle istituzioni
 |  Prevenzione rischi naturali

Sembrerebbe vi sia un’Italia spaccata in due, da una parte l’Emilia-Romagna in ginocchio dallo scorso anno a causa dei nubifragi, e dall’altra la Sicilia che al contrario soffre per la siccità e gli incendi, particolarmente nel 2023.

L’aumento degli incendi forestali, aggravato dai cambiamenti climatici, rappresenta una seria minaccia per la Sicilia, con conseguenze devastanti per l’ecosistema, l’economia e la salute pubblica. La prevenzione degli incendi è infatti diventata una priorità nelle politiche ambientali e territoriali, richiedendo non solo l’implementazione tecnica delle misure, ma anche il sostegno della comunità.

Come emerso durante l’intervista ad un vigile del fuoco del nucleo operativo di Palermo, la prevenzione incendi dovrebbe includere strategie che vanno dalla gestione sostenibile delle foreste all'educazione pubblica e alla sorveglianza tecnologica, quali droni e telecamere. L'integrazione di tali approcci con politiche di crescita verde può favorire una resilienza ambientale della regione. Il Green Deal Europeo gioca un ruolo cruciale in questo contesto, promuovendo la gestione forestale e la riduzione del rischio di incendi.

La rilevanza di tale argomento ha indotto l’università di Ferrara a condurre uno studio che esplora la "disponibilità a pagare" dei cittadini Siciliani per finanziare, una tantum, misure di prevenzione da 0 a 100 euro.

L’indagine prevedeva un questionario online, sottoposto a un campione eterogeneo di 301 residenti Siciliani. I dati raccolti sono stati analizzati tramite regressione lineare multipla per identificare i fattori che influenzano la disponibilità a pagare di ciascun rispondente. È stato utilizzato il Metodo della Valutazione Contingente, che fa parte a sua volta del “Metodo delle preferenze dichiarate”, uno strumento utile per gli economisti ambientali in quanto permette di chiedere direttamente agli individui di esprimere o rivelare la loro massima disponibilità a pagare per un ipotetico cambiamento nel livello di fornitura di un bene che non è commerciabile, come tipicamente è qualsiasi bene collegato alla sostenibilità ambientale. Tutto è integrato con elementi di economia comportamentale per capire quali sono i fattori dietro la scelta del cittadino.

I risultati indicano un chiaro impegno da parte dei Siciliani nel sostenere finanziariamente tali iniziative, con una disponibilità a pagare che varia da 5 a 50 euro. Tuttavia, da un punto di vista di economia comportamentale la sfiducia nelle istituzioni ha portato ad una bassa disponibilità a contribuire in termini pecuniari poiché, dal momento in cui il denaro viene donato, quest’ultimo non è più sotto il controllo diretto del cittadino ma di qualcuno ritenuto “poco affidabile”. Coloro che invece hanno avuto esperienza diretta con gli incendi e anche una forte sensibilità ambientale hanno mostrato una maggiore propensione a contribuire economicamente. Contrariamente, la restante fetta di cittadini ha mostrato una maggior predisposizione a pagare di più in termini di proprio tempo dedicato (attraverso, ad esempio, azioni di volontariato) in quanto possono “toccare con mano” ciò che si esegue e come si agisce durante una ronda antincendio.

Interessante quindi come, da questo studio emerga chiaramente una sfiducia nelle istituzioni che potrebbe limitare le donazioni monetarie, suggerendo quindi la necessità di trasparenza nella gestione delle risorse. Molti cittadini si mostrano disposti a contribuire con il proprio tempo piuttosto che con denaro, evidenziando così il valore attribuito alla prevenzione in un contesto di carenza di fiducia istituzionale. Infatti, secondo una pubblicazione del 2014(i), la regione Sicilia è la terza in Italia con la più bassa fiducia nelle istituzioni.

Questo suggerisce che, per incentivare il sostegno finanziario dei cittadini, è fondamentale migliorare la trasparenza e la comunicazione da parte delle istituzioni, sottolineando i benefici concreti della prevenzione. Lo studio sottolinea la necessità di strategie di prevenzione degli incendi integrate, sostenibili e inclusive. Un approccio quindi che coinvolga le istituzioni pubbliche, il settore privato e i cittadini può favorire una gestione del territorio efficace. Migliorare la trasparenza nella gestione delle risorse e promuovere la consapevolezza sui rischi legati agli incendi è fondamentale per stimolare il supporto dei cittadini e rafforzare la prevenzione in Sicilia.

 

1. BES, “Il benessere equo e sostenibile in Italia”, 2014.

Carmela Glorioso

Carmela Glorioso è una neolaureata in Green Economy and Sustainability presso l’Università degli Studi di Ferrara. I suoi interessi riguardano l’economia ambientale