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Un’automobile su cinque venduta nel mondo è elettrica, frena la domanda di petrolio

Iea, nel 2024 rinnovabili da record nel mondo per il 22esimo anno consecutivo

Birol: «La domanda di tutti i principali combustibili e tecnologie energetiche è aumentata, con le rinnovabili che hanno coperto la quota maggiore della crescita»
 |  Nuove energie

L’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) ha pubblicato stamani la nuova edizione della Global energy review, che fornisce la prima valutazione globale delle tendenze del 2024 nel settore energetico nel suo complesso.

Secondo i dati messi in fila nel report, la domanda globale di energia nell’ultimo anno è aumentata meno del Pil (2,2% vs 3,2%) ma comunque assai più rapidamente rispetto alla media dell’ultimo decennio (+1,3%), trainata come sempre dai Paesi in via di sviluppo (che hanno rappresentato oltre l’80% dell’incremento) ma con due sorprese: la Cina si è fermata a circa +3%, ovvero meno della metà del dato 2023 e ben al di sotto della media recente, mentre le economie avanzate hanno registrato quasi +1% dopo anni di calo nei consumi energetici. Escludendo il rimbalzo post-Covid, per l’Ue si tratta del primo incremento dal lontano 2017.

«Ci sono molte incertezze nel mondo di oggi e diverse narrazioni sull'energia, ma questo nuovo rapporto Iea basato sui dati mette sul tavolo alcuni fatti chiari su ciò che sta accadendo a livello globale – commenta il direttore esecutivo dell'Agenzia, Fatih Birol – Ciò che è certo è che l'uso dell'elettricità sta crescendo rapidamente, trascinando con sé la domanda energetica complessiva a tal punto che è sufficiente a invertire anni di calo del consumo energetico nelle economie avanzate. Il risultato è che la domanda di tutti i principali combustibili e tecnologie energetiche è aumentata nel 2024, con le energie rinnovabili che hanno coperto la quota maggiore della crescita (38%, ndr), seguite dal gas naturale (28%, ndr). E la forte espansione dell'energia solare, eolica, nucleare e dei veicoli elettrici sta allentando sempre di più i legami tra crescita economica ed emissioni».

Nonostante questa tendenza, le emissioni globali di CO2 sono comunque cresciute dello +0,8% (quattro volte meno del Pil), con un andamento divergente a livello internazionale: nelle economie avanzate sono calate dell’1,1% arrivando a livelli visti l’ultima volta mezzo secolo fa – nonostante il Pil dell’area sia tre volte più grande di allora, confermando una volta di più che è possibile coniugare decarbonizzazione e crescita economica –, mentre la maggiora parte della crescita delle emissioni è legata alle economie emergenti diverse dalla Cina; nel gigante asiatico la crescita delle emissioni è rallentata (+0,4%), ma il dato procapite nel Paese è ora superiore del 16% rispetto alle economie avanzate.  

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Guardando all’andamento generale dei combustibili fossili, la Iea registra consumi di metano in forte aumento (+2,7%), mentre il petrolio si è fermato a +0,8% – col risultato che la quota petrolifera nella domanda globale di energia è scesa sotto il 30% per la prima volta in assoluto – grazie alla rapida crescita (+25%) nel mercato dei veicoli elettrici: ormai a livello globale un’auto su cinque tra le nuove immatricolazioni è elettrica.

La cattiva notizia è che la crisi climatica, col suo aumento delle temperature, sta diventando sempre più un acceleratore dei consumi energetici: se la domanda di carbone continua ad aumentare – sebbene del +1%, ovvero la metà del tasso registrato nel 2023 – per oltre il 90% questo dipende dalle ondate di calore avvenute in Cina e India, dov’è in rapida crescita l’uso di condizionatori.

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C’è però anche una buona notizia: lo sviluppo dell’energia solare fotovoltaica, eolica, nucleare, delle auto elettriche e delle pompe di calore, a partire dal 2019, ha permesso di evitare l’emissione di ben 2,6% miliardi di tonnellate di CO2 annue, equivalenti al 7% delle emissioni globali. Una tendenza che è destinata a crescere ancora e ad essere guidata dalle rinnovabili, dato che solo nel corso del 2024 sono stati installati ben 700 GW di nuovi impianti rinnovabili: un nuovo record annuale, il 22esimo di fila.

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Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.