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Geotermia, le procedure per gli incentivi Fer 2 saranno aperte in estate

Enea: «La geotermia è considerata un “gigante dormiente”, dobbiamo sfruttare appieno tutte le sue potenzialità»
 |  Nuove energie

Il decreto Fer 2, che regola l’accesso agli incentivi per sostenere la produzione di elettricità da fonti rinnovabili “innovative” come la geotermia, è stato approvato lo scorso anno dal Governo Meloni – dopo oltre 1800 giorni di ritardo – ma opera ancora a singhiozzo. A dicembre sono arrivate infatti le prime regole operative, ma i primi bandi sono stati aperti solo per biogas e biomasse.

«Il Gse – informa adesso il suo presidente Paolo Arrigoni, a margine dell’Italian geothermal forum svoltosi nei giorni scorsi a Roma – conferma il suo impegno nel supporto allo sviluppo della geotermia e, durante la prossima estate, bandirà le procedure Fer 2 che includeranno anche i contingenti per la geotermia, sia tradizionale con innovazione che quella a emissioni nulle. Inoltre siamo pronti a gestire il Fer T, che incentiverà i grandi interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili, tra cui la geotermia, e sul quale il Mase ha aperto le consultazioni».

Del resto la stessa Agenzia internazionale per l’energia (Iea) e ancor prima il Consiglio Ue hanno chiesto di investire maggiormente su questa fonte rinnovabile, che in Italia in particolare ha potenzialità incredibili. Le risorse geotermiche teoricamente accessibili entro i 5 km di profondità potrebbero soddisfare il quintuplo dell’intero fabbisogno energetico nazionale, eppure quest’enorme ammontare d’energia è ad oggi sotto sfruttato: dalla geotermia arriva circa il 2,1% della produzione nazionale di elettricità e l’1,35% del consumo di calore da fonti rinnovabili.

«La geotermia è considerata un “gigante dormiente” – commenta Simona de Iuliis, dirigente Enea – dobbiamo sfruttare appieno tutte le sue potenzialità, soprattutto in Italia che è uno dei paesi in Europa che ha più alta potenzialità di questa risorsa, sia per la produzione di energia elettrica, ma anche per produzione di calore. Dobbiamo riuscire a soddisfare i consumi termici dei nostri edifici, il teleriscaldamento, ma anche di processi industriali o nell'agricoltura».

Redazione Greenreport

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