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Aree idonee alle rinnovabili, l'intera filiera elettrica nazionale plaude all'impugnazione della legge sarda

«Anche il Tar Lazio il prossimo 5 febbraio confermi l'orientamento già espresso dal Consiglio di Stato»
 |  Nuove energie

Nei giorni scorsi il Governo Meloni ha deciso d’impugnare la legge approvata dalla Regione Sardegna sulle aree idonee agli impianti rinnovabili, ovvero la n. 20 del 5 dicembre 2024. Una mossa accolta «con favore» dall’intera filiera dell’industria elettrica italiana, rappresentata in Confindustria da Elettricità futura e Anie Federazione.

Già lo scorso dicembre le due associazioni avevano chiesto al Governo d’intraprendere questa strada, in ragione delle criticità conseguenti al divieto di realizzare nuovi impianti di produzione e accumulo di energia elettrica da fonti rinnovabili nelle aree individuate come non idonee, in pratica, la quasi totalità del territorio sardo.

Sia Elettricità futura sia Anie ribadiscono adesso la necessità di garantire che il quadro normativo in materia di aree idonee di tutte le Regioni, non solo della Sardegna, sia «conforme alle disposizioni legislative nazionali ed europee affinché il nostro Paese possa aumentare la sicurezza e l’indipendenza energetica».

Sotto questo profilo resta di particolare rilevanza la sentenza attesa dal Tar Lazio per il prossimo 5 febbraio sui ricorsi presentati da diversi operatori attivi nel mercato dell’energia contro il decreto ministeriale sulle Aree idonee, dal quale stanno discendendo le varie normative regionali.

«In ottica di tutela degli operatori e di certezza del diritto, anche il Tar Lazio all'esito dell'udienza del prossimo 5 febbraio confermi – auspicano le associazioni confindustriali – l’orientamento già espresso dal Consiglio di Stato nelle ordinanze del 14 novembre scorso, chiarendo che le Regioni non possano prevedere restrizioni nelle loro leggi regionali rispetto alla disciplina statale, assicurando, come minimo, il recepimento delle aree idonee ex lege (Art. 20, comma 8, dlgs 199/2021)».

Nel frattempo, nonostante tutto, nell’ultimo anno è arrivata dalle fonti rinnovabili tanta energia elettrica da soddisfare il 41,2% della domanda nazionale. Ma le installazioni di nuovi impianti avanzano a scartamento ridotto: a fronte dei circa +12 GW/anno necessari a rispettare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030, il Paese si è fermato a +7,48 GW.

Redazione Greenreport

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