Rigassificatore a Savona? La Liguria dice no
Accogliere il rigassificatore a Savona? La Liguria dice no. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione firmata da tutti i capigruppo di maggioranza e di opposizione contro il progetto di trasferimento della nave rigassificatrice Golar Tundra da Piombino (Livorno) a Vado Ligure (Savona). Se dalla Regione Toscana il messaggio è arrivato già da tempo forte e chiaro circa il destino della Italis Lng («Io non mi metto nemmeno a discutere della proroga col Governo, sono già stato preso in giro una volta», ha sentenziato il presidente Giani fin da ottobre) oggi un secco niet arriva anche da un’altra amministrazione di schieramento opposto.
Il documento approvato oggi a Genova impegna infatti il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e la sua Giunta «a trasformare in atti concreti ed ufficiali della Regione Liguria le dichiarazioni rilasciate alla stampa in merito alla collocazione del rigassificatore Golar Tundra nello specchio acqueo antistante Savona/Vado Ligure esprimendo nelle sedi più opportune le valutazioni su cui trova fondamento la propria contrarietà al fine di bloccare l'iter di trasferimento del suddetto impianto in Liguria». Risultato: nessuno sa dove potrà essere collocato il rigassificatore, che entro la fine del 2026 dovrà lasciare le coste toscane.
Resta ora da vedere cosa intenderà fare il governo Meloni. Però dal fronte ligure un altro messaggio piuttosto chiaro all’indirizzo di Roma arriva dallo stesso Bucci. A chi gli ha domandato cosa succederebbe se l’esecutivo volesse andare avanti con il trasferimento della nave rigassificatrice Golar Tundra al largo delle coste savonesi nonostante il voto contrario del Consiglio regionale, il presidente della Liguria, da poco eletto grazie al sostegno di uno schieramento di centrodestra, ha risposto secco: «La Regione dice di no, quindi la Regione non va avanti perché non ha senso. Sono 450 milioni da spendere per niente. Al governo sono persone intelligenti e non penso che faranno mai qualcosa del genere». Si vedrà. Intanto, mentre continua la corsa al rialzo delle bollette rendendo sempre più chiaro cosa significhi affidarsi al Gnl e più in generale all'import di gas fossile, il problema per il governo rimane del tutto aperto.