Rosatom alla conquista dell’Africa. Accordo nucleare Russia - Etiopia
Una filiale del gigante statale nucleare russo Rosatom ha firmato un contratto con il Ministero dell'innovazione e della tecnologia dell'Etiopia per condurre uno studio di fattibilità per la costruzione di un Centro per la scienza e la tecnologia nucleare (NSTC) nel paese africano.
In un comunicato si legge che «Rosatom inizierà presto anche a valutare il settore non energetico dell'Etiopia per identificare come la tecnologia nucleare e delle radiazioni possa soddisfare le esigenze economiche del Paese. Questa analisi aiuterà a compilare un elenco di potenziali utenti di queste tecnologie, gettando le basi per un mercato per prodotti e servizi commerciali basato sulle capacità dell'NSTC».
Il ministro etiope per l'innovazione e la tecnologia, Belete Molla, si è detto molto ottimista riguardo alla partnership nucleare con la Russia, sottolineando che «Rosatom aiuterà l’Etiopia nello sviluppo di programmi nazionali di energia nucleare e non energetici, nonché di singoli progetti».
Rosatom ha approfittato del nuovo accordo con l’Etiopia per evidenziare le sue attività nel promuovere lo sviluppo nucleare nel continente africano. Ilya Vergizaev, capo divisione di Rosatom ha ricordato che «Stiamo lavorando con i nostri partner internazionali su vari progetti e soluzioni congiunte per sviluppare tecnologie nucleari e delle radiazioni nel continente africano. L'accordo consolida l'impegno a lungo termine di entrambe le nazioni per un progresso collaborativo in questo campo».
Durante il forum "Russia-Africa: What's Next?" al Moscow State Institute of International Relations (MGIMO). Anatoly Bashkin, direttore del dipartimento Africa del ministero degli esteri russo, ha sottolineato «Il ruolo fondamentale di Rosatom nello sviluppo energetico dell'Africa. l'Africa è sempre più attraente per gli investimenti nelle industrie high-tech. Rosatom promuove attivamente progetti per l'uso pacifico dell'energia nucleare. Queste iniziative includono la costruzione di centri basati su reattori di ricerca multiuso e, in futuro, centrali nucleari, con l'obiettivo di migliorare la sicurezza energetica e la crescita industriale del continente. La Russia è pronta ad aiutare i Paesi del continente a raggiungere una vera sovranità e a resistere attivamente ai tentativi occidentali di imporre soluzioni politicizzate ai problemi interni ai nostri amici africani, basandosi sul principio formulato dagli stessi africani: “Soluzioni africane ai problemi africani"».
Cosa ci sia di africano in una tecnologia nucleare chiavi in mano progettata dai russi, gestita dai russi e che funziona con carburante nucleare russo è un mistero, ma la cosa attrae molto i nuovi governi autoritari africani, visto che a ottobre, dopo una richiesta in tal senso del leader militare golpista Ibrahim Traore al presidente russo Vladimir Putin in occasione del secondo vertice Russia-Africa a San Pietroburgo, il poverissimo Burkina Faso ha firmato un accordo con Rosatom per la costruzione di una centrale nucleare.
A marzo, in occasione del terzo international ATOMEXPO exhibition and forum a Sochi, Burkina Faso, Mali e Algeria hanno firmato diversi accordi per lo sviluppo della cooperazione nell'energia nucleare con la multinazionale statale nucleare russa.
Anche il Sudafrica sta collaborando con Rosatom per un progetto di centrale nucleare galleggiante che dovrebbe servire ad alleviare la prolungata crisi elettrica del paese.
A gennaio, Rosatom ha iniziato a costruire la quarta unità di potenza della centrale nucleare di El-Dabaa in Egitto. Il progetto, lanciato nel 2017, è finanziato congiuntamente da Mosca e dal Cairo, mentre la compagnia nucleare statale russa fornirà combustibile nucleare all'impianto per tutto il suo ciclo di vita.
Il 19 novembre sono iniziati i lavori per l'installazione del corpo del collettore del corio fuso (il cosiddetto collettore del nucleo) dell'unità 4 della centrale nucleare di El-Dabaa, progettato da Rosatom Engineering Division).
Il direttore generale di Rosatom, Alexey Likhachev, ha commentato: «Il core catcher è uno dei componenti chiave per la sicurezza delle unità di potenza di Generazione III+. E’ simbolico che abbiamo iniziato l'installazione del core catcher presso l'Unità 4 in occasione della Giornata dell'energia nucleare celebrata in Egitto il 19 novembre. I lavori per la costruzione di tutte e quattro le unità della prima centrale nucleare in Egitto sono in pieno svolgimento, nel rispetto di tutti i requisiti internazionali. In ciascuno dei suoi progetti, Rosatom mette la sicurezza al primo posto e per noi il cantiere egiziano non fa eccezione».
E così il nucleare russo, famoso per Chernobyl, assicura il nucleare a un regime dittatoriale di un Paese alleato dell’occidente e che il ministro Salvini e il governo Meloni ritengono sicuro.