Il 16% degli italiani teme di non riuscire a pagare le bollette di luce e gas
Il 40% delle famiglie guarda con attenzione alle strategie di risparmio sulle bollette e il timore di non poter pagare luce e gas preoccupa il 16% degli italiani. È emerso in uno studio Ipsos presentato nel corso della 6ª Plenaria dei Firmatari del Manifesto “Insieme per contrastare la povertà energetica”, a cui hanno aderito oltre 80 stakeholder tra aziende, organizzazioni del terzo settore, associazioni e istituti di ricerca. Il Manifesto è l’iniziativa lanciata nel 2021 dalla Fondazione Banco dell’energia, ente filantropico che ha tra i suoi obiettivi quello di sostenere persone e famiglie vulnerabili e a rischio povertà attraverso progetti solidali.
Durante l’assemblea è stata presentata l’indagine realizzata da Ipsos in collaborazione con Banco dell’energia, da cui emerge che l’attenzione verso i consumi energetici resta un tema molto rilevante: il 40% delle famiglie guarda con attenzione anche alle strategie di risparmio sulle bollette e questo nonostante solo un italiano su cinque (22%) dichiari di aver messo in atto consumi improntati all’efficienza.
Il timore di non poter pagare le bollette di luce e gas preoccupa il 16% degli italiani. Una percentuale inferiore a quella del 2022. Se due anni fa era infatti una famiglia su due ad avere una «preoccupazione molto sentita», oggi parliamo di meno di una famiglia su tre. Per il 58% degli italiani la povertà energetica è un problema che tocca da vicino il nostro Paese. Tuttavia, solo un italiano su cinque (21%) dichiara di possedere una conoscenza approfondita del problema, mentre il 41% ne ha solo sentito parlare. Da qui deriva la difficoltà nel definire l’entità del fenomeno: secondo gli italiani, circa il 20% delle famiglie è attualmente colpito dalla povertà energetica.
Nando Pagnoncelli, presidente Ipsos Italia, commenta: «I risultati dello studio tratteggiano l'immagine di un Paese che sta reagendo alle sfide economiche, pur consapevole di dover ancora affrontare un periodo di grandi incertezze. Il fenomeno della povertà energetica rimane un nodo critico, con il quale gli italiani hanno però poca familiarità. È sicuramente importante intensificare gli sforzi formativi per aumentare la consapevolezza di queste tematiche tra i cittadini, rendendoli pienamente consci della reale entità del problema e di come individualmente si possa contribuire a fare scelte coerenti con obiettivi personali e collettivi. Sotto questa prospettiva, le Comunità Energetiche Rinnovabili potrebbero rappresentare una soluzione valida e ricca di potenzialità per affrontare anche questo problema, sebbene sia imprescindibile un significativo supporto da parte delle istituzioni e delle aziende per abbattere le attuali barriere percepite».
L'apertura degli italiani verso le Cer, infatti, si conferma elevata (57%), una propensione alimentata principalmente dalla prospettiva di risparmi economici e dalla possibilità di prevenire e combattere la povertà energetica, anche se secondo gli italiani un freno alla loro diffusione è rappresentato dagli ostacoli economici iniziali e dalle complessità amministrative, a cui si aggiunge limitata familiarità con il tema (12% nel 2024 vs 9% nel 2023).
Tra l’altro, proprio oggi a Trieste, dove è ripartito il tour per promuovere le Cer e il decreto che ne incentiva la diffusione sul territorio, il presidente del Gestore dei Servizi Energetici Paolo Arrigoni ha fatto sapere che «a oggi, per l'avvio delle Comunità energetiche rinnovabili risultano pervenute e accettate oltre 400 richieste a regime e oltre 500 richieste di contributi Pnrr, segno che le comunità si stanno rendendo conto dei molteplici vantaggi che la misura comprende».
La 6° Plenaria è stata l’occasione per fare un punto sulla povertà energetica, per condividere i dati sul fenomeno nel nostro Paese e per presentare i nuovi progetti attivati dal Banco dell’energia per aiutare le famiglie più vulnerabili. Fondazione Banco dell’energia dal 2016 a oggi ha raccolto e donato13 milioni di euro a sostegno di circa 13.000 beneficiari.