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Le energie rinnovabili sono la prima fonte utilizzata in Europa per produrre elettricità

Dal 2000 a oggi: -28% nucleare; -34% gas, carbone e petrolio; +176% fonti rinnovabili
 |  Nuove energie

Secondo l’ultimo aggiornamento dei dati Eurostat “Gross production of electricity and derived heat from combustible fuels by type of plant and operator” ,  nel 2023 la prima fonte di energia utilizzata in Europa per produrre elettricità è stata di gran lunga quella rinnovabile. Infatti, in Europa sono stati prodotti: 619 miliardi di kWh da centrali nucleari; 807 miliardi di kWh da centrali a gas, carbone e petrolio; 159 miliardi di kWh da impianti alimentati da fonti rinnovabili

Italy for Climate (I4C) sottolinea che «Nel 2023, quindi, sole, vento e le altre fonti rinnovabili di energia hanno rappresentato quasi il 45% del mix elettrico europeo. Ma, come sempre quando parliamo di transizione, più che alla fotografia dobbiamo guardare all’animazione degli ultimi anni. E questa ci mostra un sistema elettrico in rapida e profonda trasformazione, che dal 2000 a oggi ha visto cambiare profondamente il ruolo delle diverse fonti: -28% la produzione da nucleare: -34% quella da gas, carbone e petrolio; +176% quella da fonti rinnovabili. Certo, di trada da fare per arrivare all’obiettivo del 72% fissato da RepowerEU per il 2030 ce n’è ancora molta, ma i miglioramenti, specie negli ultimi anni, sono evidenti e incoraggianti. Basti pensare che, ad oggi, ben 10 Stati Membri dell’Ue, tra cui la Germania, hanno fissato un target di generazione elettrica a zero emissioni entro il 2035».

Come conferma anche il nuovo rapporto EMBER sul carbone, a crescita delle rinnovabili degli ultimi anni è, ovviamente, trainata da eolico e fotovoltaico. Queste due tecnologie, da sole, nel 2023 hanno generato più di un quarto di tutta l’energia elettrica prodotta nella Ue e per la prima volta l’energia elettrica prodotta solo con il vento ha superato quella prodotta con il gas (il soprasso sul carbone era già avvenuto una prima volta nel 2020).

I4C evidenzia che «Grazie a questa trasformazione, le emissioni di tutto il settore della generazione elettrica in Europa tra il 2000 e il 2023 sono passate da 1.100 a circa 650 milioni di tonnellate di CO2. Solo nel 2023, grazie da un lato al calo delle produzioni da gas e carbone (rispettivamente -13% e -24%), il settore della generazione elettrica in Ue ha fatto segnare un calo delle emissioni senza precedenti: -157 milioni di tonnellate di CO2, ben -19,4%, un calo maggiore di quello registrato nell’anno della pandemia 2020».Mentre il governo e Confindustria si affannano a dimostrare che l’abbandono dei combustibili fossili è impossibile e che si tradurrebbe in un a disfatta per la competitività italiana a favore dei cinesi, i dati europei e globali raccontano e tutta un’altra storia e I4C conclude rilanciandoli: «Grazie alla trasformazione del mix energetico, un kWh prodotto in Europa nel 2023 ha emesso in media 242 g di CO2, rispetto ai 419 g del 2000. E, se verranno centrati gli obiettivi europei al 2030 di crescita delle fonti rinnovabili, queste emissioni caleranno ulteriormente e in modo drastico. È per questo che il passaggio al vettore elettrico rappresenta uno dei principali alleati della decarbonizzazione. L’unica nota dolente è qui: stiamo procedendo ancora troppo lentamente sulla via della elettrificazione dei consumi finali, come testimonia una produzione di elettricità che tra il 2000 e il 2023 in Europa è cresciuta di appena il 3% e, soprattutto, la quota di consumi elettrici sui consumi finali in oltre vent’anni è passato solamente dal 21 al 23%».

Redazione Greenreport

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