La geotermia di domani passa dalle perforazioni laser: passi avanti per il progetto DeepU
Finanziato con circa 3 mln di euro dalla Commissione Ue nell’ambito di Horizon Europe e lanciato nel 2022 da un partenariato internazionale – composto da Università di Padova, Prevent, Fraunhofer Iapt, GeoServ, Red e Cnr-Igg –, il progetto di ricerca DeepU punta a portare a un nuovo livello l’impiego della geotermia: l’obiettivo è perforare in modo efficiente e rapido, ottenendo scambiatori di calore geotermici profondi (>4 km) a forma di U.
Il progetto DeepU sarà attivo fino a febbraio 2025, ma ha già raggiunto un traguardo significativo: un prototipo di testa di perforazione che combina un potente sistema laser con un nuovo design della stringa di perforazione. I test eseguiti hanno dimostrato con successo l’efficacia del metodo e dell’assemblaggio di perforazione su scala di laboratorio.
L’approccio DeepU (che sta per Deep U-tube closed loop heat exchanger) prevede infatti la perforazione di lunghi tubi a U a profondità elevata (>4 km) per creare scambiatori a circuito chiuso per l’estrazione di calore naturale a basse emissioni di carbonio e la sua conversione in energia. Il design innovativo di DeepU sfrutta gli effetti sinergici del laser e del gas criogenico per ottimizzare il processo di perforazione e ridurre i costi, aumentando i tassi di penetrazione e evitando l’usura della testa di perforazione in quanto è un metodo senza contatto.
In definitiva, l’avanzata tecnologia di perforazione laser sviluppata e dimostrata in DeepU mira ad aumentare l’accessibilità delle risorse geotermiche profonde, aprendo così nuove prospettive di mercato.
«Il rinnovato interesse per l’energia geotermica da parte di attori globali come Meta e Google conferma il nostro impegno a portare innovazione e soluzioni concrete in questo campo – commenta Luc Pockelé, coordinatore del progetto DeepU – Continuiamo a concentrarci sullo sviluppo di tecnologie di perforazione che rendano l’energia geotermica una fonte di energia più accessibile, ecologica e competitiva».
Sia Meta sia Google hanno recentemente annunciato investimenti in progetti geotermici innovativi, alla ricerca di una sorgente di elettricità rinnovabile e continua per i loro data center in rapida espansione, alimentati dal crescente interesse per gli strumenti di intelligenza artificiale. Un tema che ci riguarda da vicino: basti osservare che, secondo il recente rapporto curato da Mario Draghi sulla competitività europea, i data center sono attualmente responsabili del 2,7% della domanda di elettricità dell'Ue, ma entro il 2030 il loro consumo dovrebbe aumentare del 28%.