Saipem e Newcleo siglano un’intesa per realizzare prototipi di nucleare galleggiante
Saipem e newcleo hanno firmato un accordo di collaborazione per individuare soluzioni per l’applicazione offshore della tecnologia di newcleo per la produzione di energia nucleare. L’obiettivo, spiegano le due società, è quello di studiare l’applicazione della tecnologia “Small modular lead-cooled fast reactor” (Sm-Lfr) di newcleo per fornire energia elettrica e calore di processo a zero emissioni alle installazioni offshore di petrolio e gas e migliorarne quindi le performance di sostenibilità. L’accordo prevede, inoltre, la possibilità di estendere l'uso della tecnologia di newcleo per generare energia elettrica a zero emissioni attraverso unità nucleari galleggianti collegate con la rete elettrica a terra o ad altri utilizzatori.
La collaborazione tra le due aziende prevede la realizzazione di uno studio di fattibilità sul possibile sviluppo di prototipi della tecnologia Sm-Lfr di newcleo per applicazioni offshore. La soluzione di newcleo, che già un anno fa aveva siglato un accordo con Enel per cooperare sul nucleare di quarta generazione, impiega sistemi di sicurezza passiva (ovvero che sfruttano le forze o i fenomeni naturali senza richiedere meccanismi attivi) unici in ambiente marino e consente una maggiore efficienza nell’utilizzo dell’uranio estratto rispetto ad altri tipi di reattore convenzionali a fissione, grazie al riutilizzo del combustibile esausto utilizzato da altri reattori, in linea con i principi dell’economia circolare.
L’interesse di Saipem per l’energia nucleare rientra nel suo programma di sviluppo tecnologico dedicato alla transizione energetica per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di Net Zero al 2050. Alessandro Puliti, Ceo di Saipem, ha dichiarato: «La produzione di energia a zero emissioni attraverso impianti galleggianti offshore dotati di reattori compatti di nuova generazione può rappresentare una nuova frontiera per la transizione energetica». Stefano Buono, Ceo di newcleo, ha commentato: «La nostra tecnologia di reattori di nuova generazione permetterà non solo di ridurre l’impatto ambientale delle operazioni offshore del settore oil & gas, migliorando l'efficienza energetica e promuovendo la sostenibilità a lungo termine, ma anche di progettare delle centrali di produzione elettrica offshore, che possano fornire elettricità decarbonizzata a terra, in qualsiasi luogo al mondo. Si tratta del primo accordo tra due aziende europee per l’applicazione offshore della nostra tecnologia nucleare sostenibile e siamo onorati di lavorare con un partner così riconosciuto. Crediamo che questa sinergia possa rivoluzionare l'industria, contribuendo in modo concreto e significativo alla decarbonizzazione del settore e alla transizione energetica globale».
Se gli amministratori delegati delle due società ostentano ottimismo, sulla tecnologia nucleare, compresa quella che prevede l’impiego degli Small modular reactor, non mancano dubbi sulla fattibilità in tempi ragionevoli, contrarietà inerenti alla sicurezza e analisi che mostrano come il ricorso all’atomo sia meno conveniente anche dal punto di vista economico rispetto alla produzione di energia da fonti rinnovabili.