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Accordo da 500 mln di euro e oltre 1.000 posti di lavoro, il sito produttivo sarà individuato in 90 giorni: arriveranno da qui le pale per realizzare Med Wind

Eolico, ministero delle Imprese e Renexia si alleano con la Cina per produrre turbine in Italia

Toto: «La partnership siglata oggi ci consentirà di realizzare una catena di valore che coinvolga anche le imprese nazionali, in ambito offshore galleggiante»
 |  Nuove energie

Mentre si moltiplicano gli ostacoli normativi imposti dal Governo Meloni all’installazione d’impianti rinnovabili – dai decreti Agricoltura e Aree idonee, dal Pniec al Testo unico, solo per citare i più recenti –, lo stesso esecutivo ha siglato oggi un Memorandum of understanding potenzialmente positivo per favorire il rafforzamento di una filiera industriale nazionale sull’eolico offshore.

L’azienda lega ministero delle Imprese, l'azienda cinese MingYang Smart Energy (uno dei principali produttori al mondo di turbine eoliche) e Renexia (società italiana attiva nel settore delle rinnovabili del Gruppo Toto) con l'obiettivo di creare in Italia una Newco per la costruzione delle turbine eoliche, in particolare da dedicarsi alla realizzazione di parchi offshore galleggianti (prospettiva per la quale mancano ancora porti adeguati e il Piano di gestione degli spazi marittimi, a proposito di ostacoli normativi).

«Questo importante accordo – commenta il ministro Urso – ci permette di sviluppare la produzione di turbine in Italia e una filiera nazionale che sarà estremamente competitiva. L’accordo risponde pienamente agli intendimenti che i nostri due ministeri e i nostri governi intendono portare avanti per lo sviluppo di partnership nella tecnologia green».

La firma odierna rientra, infatti, nell’ambito dell'accordo di cooperazione tra Mimit e ministero dell'Industria della Repubblica Popolare Cinese, predisposto durante la missione del ministro Urso a Pechino all’inizio di luglio e poi sottoscritto durante la recente missione del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Sempre in quest’ambito, novità sono attese anche sul fronte della mobilità elettrica, nella quale realtà (ex) italiane come Stellantis faticano non poco a ingranare la marcia.

La Newco per la costruzione delle turbine eoliche, in particolare, punta a realizzare un sito produttivo che si stima darà occupazione a 1.100 persone con un investimento stimato pari a circa 500 milioni di euro; la localizzazione di tale sito sarà individuata, d’intesa con il Governo, entro 90 giorni.

Qui verranno prodotti e assemblati i componenti fondamentali per la realizzazione di Med Wind, il più grande progetto di impianto eolico offshore floating del Mar Mediterraneo, al largo delle coste trapanesi e per cui Renexia ha presentato oggi lo studio di impatto ambientale, dopo una vasta serie di approfonditi e accurati studi di fattibilità ambientale ed economica, durati anni e che hanno richiesto un investimento rilevante.

Lo step successivo, grazie all’impegno del Mimit, sarà quello di sostenere l’ingresso nell’azionariato di nuovi soggetti italiani e favorire investimenti, anche internazionali.

«Desidero ringraziare il Ministro Urso per la fiducia che ci ha accordato e per aver creduto nel nostro progetto. La partnership siglata oggi ci consentirà di realizzare una catena di valore che coinvolga anche le imprese nazionali, in ambito eolico offshore galleggiante, all’interno dei nostri confini», dichiara Riccardo Toto, dg Renexia.

Renexia ha scelto Ming Yang perché il Gruppo cinese è in grado di assicurare la fornitura entro il primo semestre 2026, la data stabilita da progetto per l’avvio delle installazioni nella prima sezione dell’impianto, che sarà posizionato ad oltre 80 km dalle coste siciliane. La soluzione proposta da Ming Yang, con cui Renexia ha già collaborato per la realizzazione a Taranto del primo, e ancora unico, parco eolico marino del Mediterraneo, consiste nell’utilizzo di una turbina da 18,8 MW, una potenza che consentirebbe di ridurre il numero di aerogeneratori previsti per Med Wind. Dai 190 con potenza di 15 MW ciascuno del progetto originale si passerebbe pertanto a 148 per la produzione, una volta a regime, di 9 TWh all’anno, pari al fabbisogno di 3,4 milioni di utenze domestiche. Due saranno i vantaggi di questa scelta: la riduzione dell’impatto ambientale e dei costi della manutenzione.

«Si tratta di un piano di sviluppo importante – precisano da Renexia – perché il grande progetto siciliano rappresenta l’innesco ideale per la creazione di una filiera industriale dell’eolico, sia offshore che onshore, ad oggi non presente in altri Paesi, che renda l’Italia un punto di riferimento internazionale in un settore industriale dalle elevate potenzialità».

Allargando il quadro d’osservazione, si stima che la filiera dell’eolico offshore galleggiante possa arrivare a creare 27mila nuovi posti di lavoro in Italia, in un Paese che potenzialmente rappresenta il terzo mercato mondiale per questa tecnologia.

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Luca Aterini

Luca Aterini, toscano, nasce settimino il 1 dicembre 1988. Non ha particolari talenti ma, come Einstein, si dichiara solo appassionatamente curioso: nel suo caso non è una battuta di spirito. Nell’infanzia non disegna, ma scarabocchia su fogli bianchi un’infinità di mappe del tesoro; fonda il Club della Natura, e prosegue il suo impegno studiando Scienze per la pace. Scrive da sempre e dal 2010 per greenreport, di cui è oggi caporedattore.