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La giunta capitolina ha approvato il regolamento per mettere a disposizione delle Cer aree e impianti solari

Le comunità energetiche rinnovabili conquistano i tetti di Roma Capitale

Il sindaco Gualtieri: «Siamo i primi ad aver approvato misure specifiche per procedure chiare e obiettivi precisi»
 |  Nuove energie

Alla fine dello scorso anno l’annuncio: le comunità energetiche rinnovabili (Cer) a Roma saranno operative entro la fine del 2024. Poi, a febbraio di quest’anno, uno dei primi passi concreti verso l’obiettivo, con la selezione e la pubblicazione dell’elenco delle 15 scuole che potranno ospitare sui propri tetti degli impianti fotovoltaici a servizio delle Cer: istituti primari e secondari di primo e secondo grado dislocati in diversi quartieri della città, una struttura per ogni municipio. E ora la misura che chiude il cerchio: la giunta capitolina ha approvato il regolamento «Per la messa a disposizione di aree e impianti solari fotovoltaici di Roma Capitale a favore di comunità energetiche rinnovabili solidali», che ora dovrà soltanto avere il via libera finale da parte dell’Assemblea per essere operativo. 

Il Campidoglio, negli ultimi mesi, si è mosso da un lato lavorando a livello territoriale per creare le condizioni ottimali per realizzare questo strumento di grande utilità per raggiungere gli obiettivi ambientali e sociali posti a inizio consiliatura, dall’altro ha atteso l’approvazione dei decreti attuativi sulle Cer da parte del governo. La luce verde da parte dell’Assemblea di Roma Capitale viene data a questo punto per scontata tanto tra i banchi della maggioranza quanto tra quelli dell’opposizione, e non bisognerà dunque attendere molto prima che le misure inserite nel regolamento entrino in vigore. 

In particolare, il testo prevede due procedure per realizzare Comunità energetiche rinnovabili sul patrimonio edilizio di Roma Capitale. La prima riguarda gli impianti di proprietà del Comune. Sono infatti già in campo diversi progetti che prevedono l’installazione di pannelli solari utili al fine ridurre il costo delle bollette e le emissioni di gas climalteranti e, secondo la procedura prevista dal regolamento appena approvato, si potranno coinvolgere enti del Terzo settore nel costituire la Cer «e promuovere progetti con obiettivi sociali e ambientali attraverso le risorse generate». La seconda procedura inserita nel regolamento riguarda invece progetti proposti direttamente da Enti del Terzo Settore interessati a realizzare impianti solari su tetti di edifici di proprietà del Comune e costituire Cer che portino avanti, anche in questo caso, progetti con obiettivi sociali e ambientali. 

Le comunità energetiche sono in pratica gruppi di soggetti diversi che mettono a disposizione energia elettrica prodotta da loro mediante fonti rinnovabili. Possono essere costituite da famiglie, interi condomini, imprese, secondo precise norme valide su tutto il territorio nazionale. Secondo il regolamento messo a punto dal Campidoglio, potranno essere coinvolti nei progetti gli enti del Terzo settore (ETS) iscritti al Registro unico nazionale (RUNTS), e la procedura con cui saranno selezionati i promotori e scelti i progetti da portare avanti è quella della coprogettazione prevista dal Codice del Terzo settore.

Come spiegano fonti del Campidoglio, la procedura è affidata ai Municipi, con il supporto delle strutture di Roma Capitale a partire dal Dipartimento Sociale e dall’Ufficio Clima, in modo da individuare progetti che, nel principio di sussidiarietà, portino avanti obiettivi di interesse pubblico, progetti ad esempio che intervengono per aiutare le famiglie in condizioni di povertà energetica, che riducono le bollette per strutture come le case famiglia o di recupero di spazi pubblici con interventi di messa a dimora di nuovi alberi.

Si mostra soddisfatto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri: «Roma è il primo Comune in Italia che valorizza i propri tetti per comunità energetiche rinnovabili e solidali attraverso uno specifico regolamento che permette di avere una procedura chiara e obiettivi precisi. Con i fondi del Pnrr e del Cis riusciremo a quadruplicare i MW presenti sui tetti delle scuole e degli uffici di Roma Capitale entro il 2026. Oggi approviamo un passaggio importante del nostro programma, capace di tenere assieme gli obiettivi ambientali e di lotta ai cambiamenti climatici con quelli di rafforzamento dei tessuti sociali e di aiuto alle famiglie in difficoltà».

Secondo i calcoli realizzati dal Campidoglio, i megawatt installati sui tetti di scuole e uffici di Roma Capitale potrebbero effettivamente passare dagli odierni 1,9 circa a 8 MW di nuovi impianti solari entro il 2026.

Simone Collini

Dottore di ricerca in Filosofia e giornalista professionista. Ha lavorato come cronista parlamentare e caposervizio politico al quotidiano l’Unità. Ha scritto per il sito web dell’Agenzia spaziale italiana e per la rivista Global Science. Come esperto in comunicazione politico-istituzionale ha ricoperto il ruolo di portavoce del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel biennio 2017-2018. Consulente per la comunicazione e attività di ufficio stampa anche per l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Unisin/Confsal, Ordine degli Architetti di Roma. Ha pubblicato con Castelvecchi il libro “Di sana pianta – L’innovazione e il buon governo”.