Skip to main content

Il decreto legge Agricoltura blocca il fotovoltaico ma apre le porte alla caccia selvaggia

Wwf: «Siamo di fronte ad ulteriori passi verso la deregulation venatoria in atto»
 |  Natura e biodiversità

Il decreto Agricoltura sta attraversando l’iter per la conversione in legge al Senato, dove il Wwf ha inviato osservazioni e proposte emendative in difesa delle fonti rinnovabili, dato che il provvedimento blocca la possibilità di installare fotovoltaico a terra nei suoli agricoli, frenando di fatto l’avanzamento della transizione ecologica.

Altro che tutela dell’ambiente: al contrario, contemporaneamente il decreto «tocca poi una serie di norme legate alla caccia e alla lotta al bracconaggio che comporterebbero un indebolimento della tutela della fauna in Italia e già evidenziati dalle associazioni ambientaliste in fase di presentazione del decreto-legge», spiegano dal Wwf.

Sul punto preoccupano molto anche gli emendamenti al decreto finalizzati alla modifica della legge n. 157/1992 su tutela della fauna selvatica e disciplina dell’attività venatoria; emendamenti palesemente estranei all’oggetto del decreto-legge in conversione e pertanto privi dei requisiti di necessità e urgenza nella modifica, in peius, della normativa sulla gestione venatoria.

«Nel merito siamo di fronte ad ulteriori passi verso la deregulation venatoria in atto – sottolineano gli ambientalisti del Panda – lo stravolgimento della disciplina sulla detenzione di uccelli utilizzati quali “richiami vivi” (oggi uno tra i più fiorenti traffici illeciti di animali selvatici in Italia) o l’eliminazione del divieto di caccia nei valichi montani con automatica e ingiustificata riduzione del livello di tutela ambientale». 

Tutto ciò, peraltro, con ripercussioni negative sulla tutela degli uccelli migratori, tutelati “nell’interesse della comunità nazionale e internazionale” (art. 1 della Legge n. 157/1992 e quindi una ulteriore violazione della direttiva 2009/147/CE “Uccelli”, rispetto alla quale «sono già state recentemente avviate, nei confronti dell’Italia, una procedura d’infrazione (INFR(2023)2187) e una procedura di “pre-infrazione” (EUP(2023)10542)», concludono gli ambientalisti.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.