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World Environment Day, Guterres: liberarsi dall’inquinamento, dal caos climatico e dalla decimazione della biodiversità

Inger Andersen: La nostra terra è il nostro futuro. E dobbiamo proteggerlo. IUCN: «Tessere un futuro migliore, più luminoso e più sano per le persone e il pianeta»
 |  Natura e biodiversità

In occasione del World Environment Day, la Giornata Mondiale dell’Ambiente, il segretario generale dell’Onu, António Guterres ha ricordato che il tema di quest’anno è  di quest’anno è “ripristino del territorio, desertificazione e resilienza alla siccità” e sottolineato che «L’umanità dipende dalla terra. Eppure, in tutto il mondo, un cocktail tossico di inquinamento, caos climatico e decimazione della biodiversità sta trasformando terre sane in deserti e fiorenti ecosistemi in zone morte. Stanno annientando foreste e praterie e indebolendo la forza del territorio per sostenere gli ecosistemi, l’agricoltura e le comunità. Questo significa che i raccolti falliscono, le fonti d’acqua scompaiono, le economie si indeboliscono e le comunità sono in pericolo, con i più poveri colpiti più duramente. Lo sviluppo sostenibile sta soffrendo. E siamo intrappolati in un ciclo mortale: l’uso del suolo è responsabile dell’11% delle emissioni di anidride carbonica che riscaldano il nostro pianeta. E’ tempo di liberarsi».

Guterres ha sottolineato che «I Paesi devono rispettare tutti gli impegni assunti per ripristinare gli ecosistemi e i terreni degradati e rispettare l’intero Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework. Devono utilizzare i loro nuovi piani nazionali d’azione per il clima per definire come fermare e invertire la deforestazione entro il 2030. E dobbiamo aumentare drasticamente i finanziamenti per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad adattarsi alle condizioni meteorologiche violente, proteggere la natura e sostenere lo sviluppo sostenibile».

Il capo dell’Onu ha avvertito per l’ennesima volta che «L’inazione è troppo costosa. Ma un’azione rapida ed efficace ha senso dal punto di vista economico. Ogni dollaro investito nel ripristino dell’ecosistema crea fino a trenta dollari in benefici economici. Siamo la Generation Restoration. Insieme, costruiamo un futuro sostenibile per la terra e per l'umanità».

La direttrice esecutiva dell’United Nations environment programme (Unep), Inger Andersen. ha  detto che «In questo World Environment Day, chiediamo a tutti di unirsi al movimento globale per risanare le nostre terre, per costruire la resilienza alla siccità e per combattere la desertificazione. Perché il degrado del territorio e la desertificazione colpiscono oltre 3 miliardi di persone.  Anche gli ecosistemi di acqua dolce sono degradati, rendendo più difficile la coltivazione e l’allevamento del bestiame. Questo colpisce in modo sproporzionato i piccoli agricoltori e, naturalmente, i poveri delle zone rurali».  

Ma la Andersen ha aggiunto che «La natura è resiliente. Ripristinando gli ecosistemi, possiamo rallentare la triplice crisi planetaria: la crisi del cambiamento climatico , la crisi della natura e della perdita di biodiversità, inclusa la desertificazione , e la crisi dell’inquinamento e dei rifiuti. Possiamo contribuire a invertire la perdita di biodiversità entro il 2030, in linea con il Global Biodiversity Framework. E possiamo avvicinarci a limitare l’aumento della temperatura globale in linea con l’Accordo di Parigi, aumentando lo stoccaggio del carbonio, anche nelle torbiere.  E possiamo ridurre la povertà e l’insicurezza alimentare, in linea con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile».

La direttrice esecutiva dell’Uneo è fiduciosa: «Il lavoro è iniziato.  Il Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi sostiene l’impegno a ripristinare un miliardo di ettari di territorio, un’area più grande della Cina. L’anno scorso 6 Paesi si sono impegnati a ripristinare 300.000 chilometri di fiumi e 350 milioni di ettari di zone umide.  Alla sesta UN Environment Assembly di febbraio, le nazioni hanno concordato di rafforzare la gestione sostenibile del territorio.  E entro la fine dell’anno, le tre Convenzioni di Rio – quella sul clima, quella sulla biodiversità e quella sulla desertificazione – terranno ciascuna una Conferenza delle Parti o COP per spingere ulteriormente le ambizioni di queste convenzioni. Il ripristino del territorio può essere un filo d’oro che li lega insieme, lega insieme l’azione e l’ambizione in tutti questi tre importanti incontri. Dobbiamo quindi far valere questo lavoro. Ringrazio il Regno dell'Arabia Saudita per aver ospitato la Giornata mondiale dell'ambiente 2024. In questo giorno importante, chiedo a tutti di unirsi a Generation Restoration. La nostra terra è il nostro futuro. E dobbiamo proteggerlo».

La direttrice generale dell’ International Union for Conservation of Nature (Iucn). Grethel Aguilar, ha ricordato a sua volta che «La biodiversità è il tessuto della vita da cui tutti dipendiamo. Siamo capaci, attraverso un’azione positiva, di arrestare e invertire la perdita di biodiversità. Questa Giornata internazionale per la biodiversità ci ricorda la necessità di proteggere il pianeta Terra e l'IUCN riafferma il suo impegno a far parte del Piano».

L’IUCN riunisce 1.400 tra Stati, governi subnazionali, ONG, organizzazioni delle popolazioni indigene e 16.000 esperti di tutto il mondo e collabora con i Paesi per la conservazione della natura e la Aguilar ha sottolineatyo che «Ci troviamo in un momento chiave in cui le parti si impegnano ad aggiornare le loro  strategie e piani d’azione nazionali per la biodiversità (NBSAP) come strumento essenziale per rispettare il Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework, conosciuto anche come Biodiversity Plan. Più di 100 strumenti e linee guida sviluppati dall'IUCN contribuiscono all'attuazione degli obiettivi del Piano. Questi strumenti includono la nostra esperienza leader a livello mondiale nelle soluzioni basate sulla natura, nella conservazione delle specie e nelle aree protette.

Mentre iniziano i preparativi per la 16esima Conferenza sulla biodiversità delle Nazioni Unite, in tutto il mondo si stanno svolgendo anche i nove forum regionali sulla conservazione (RCF) dell'IUCN. Con l'ultimo RCF che si conclude in Colombia poco prima della conferenza Onu, offrono una piattaforma per mostrare l'ampiezza e la profondità dei contributi dell'IUCN al Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework. Questi forum servono anche come invito all’azione, mostrandoci come tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere, sia che facciamo parte del governo, delle imprese, della società civile o delle popolazioni indigene e delle comunità locali. Solo riunendoci e riconoscendo tutte le voci possiamo prosperare. In occasione dell’International Day for Biodiversity, l'IUCN ti invita a unirti a noi per tessere un futuro migliore, più luminoso e più sano per le persone e il pianeta».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.