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Non c’è tutela della fauna senza partecipazione: l’esperienza dell’Ecuador

Vicenzo (Cospe): «La creazione di sistemi di monitoraggio partecipativi è un passo vitale per la conservazione degli ecosistemi»
 |  Natura e biodiversità

Il 14 e 15 maggio si è tenuto a Ibarra, Ecuador, il workshop “Costruzione del sistema di monitoraggio partecipativo e multilivello”, organizzato nell'ambito del progetto Bian e finanziato da Fieds (Fondo italiano ecuadoriano per lo sviluppo sostenibile).

Questo evento ha visto la partecipazione di Cospe, Ecolex, Congope e le Prefetture di Carchi, Imbabura e Pichincha, con l'obiettivo di generare strategie per la connettività degli ecosistemi nel Biocorridoio delle Ande settentrionali. Le azioni si sono concentrate sulla conservazione e il ripristino, con un'enfasi particolare sulle soluzioni basate sulla natura.

Fulvio Vicenzo, responsabile tematico per la transizione ecologica di Cospe, ha sottolineato l'importanza di questo tipo di iniziative: «Lavorare insieme alle comunità locali per sviluppare sistemi di monitoraggio partecipativi è fondamentale per garantire la sostenibilità a lungo termine delle nostre azioni di conservazione».

Durante il workshop, le realtà partecipanti hanno progettato un sistema di monitoraggio comunitario focalizzato sulle cause del conflitto uomo-fauna, in particolare per specie come l'orso andino, il puma e la volpe. «La gestione dei conflitti tra esseri umani e fauna selvatica è cruciale per proteggere entrambe le parti e per promuovere la coesistenza pacifica», ha sottolineato Vicenzo.

Il workshop ha previsto sessioni di condivisione dei concetti e delle finalità del monitoraggio comunitario e partecipativo. Sono stati identificati i criteri base per la costruzione del sistema e definiti i meccanismi operativi, tra cui indicatori e modalità di raccolta dati. Inoltre, i partecipanti hanno avuto l'opportunità di conoscere esperienze di monitoraggio comunitario già attive sul territorio.

Un momento saliente è stato infatti la visita al comune di Zuleta, accompagnati dal biologo Andres Laguna. Durante questa visita, i partecipanti hanno monitorato le telecamere di fototrappolaggio e hanno avuto l'incontro ravvicinato con un orso andino.

Questo ha permesso di registrare dati preziosi e discutere misure deterrenti per prevenire attacchi agli alpaca: «Incontri come questi dimostrano l'importanza della tecnologia e della collaborazione sul terreno per proteggere la fauna selvatica», ha commentato Vicenzo.

Il workshop ha incluso anche una visita all'esperienza di monitoraggio comunitario portata avanti dall'organizzazione Avekani a Carchi, focalizzata sul monitoraggio di uccelli, anfibi e grandi mammiferi. Queste esperienze sono state fondamentali per definire le aree pilota dove sviluppare il sistema di monitoraggio delle comunità nei prossimi mesi.

«La creazione di sistemi di monitoraggio partecipativi – ha concluso Vicenzo – è un passo vitale per la conservazione degli ecosistemi. Coinvolgendo le comunità locali, possiamo assicurare che le soluzioni siano sostenibili e ben integrate nel contesto sociale ed ecologico».

COSPE

COSPE è un'associazione di cooperazione internazionale, laica e senza fini di lucro. Dal 1983 il suo impegno è volto a favorire il dialogo tra persone e popoli per costruire un mondo di pace, accoglienza e giustizia sociale, con particolare attenzione alla parità di genere, alla sostenibilità ambientale e alla lotta contro ogni forma di discriminazione. Attualmente opera in 24 paesi, sostenendo attivamente le comunità locali e la società civile nel perseguimento dell'inclusione sociale, dei diritti umani e della democrazia.