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Foca Monaca: nuovo avvistamento a Grado

A quota dieci le segnalazioni del rarissimo mammifero lungo le coste venete e friulane: l’ultima è del 5 agosto nella laguna di Grado.
 |  Natura e biodiversità

Il Gruppo Foca Monaca e la LIPU di Venezia hanno ricevuto la decima segnalazione, questa volta raccolta dal naturalista triestino Fabio Perco che ha curato una meticolosa intervista a un biologo milanese in vacanza a Grado.

«L’intervistato – si legge in una nota del gruppo - ha raccontato di aver osservato una prima volta l’animale mentre navigava con la sua pilotina nel canale tra Porto Buso e Grado, all’incirca all’altezza della deviazione per Aquileia, da una ventina di metri di distanza. In un primo momento ha pensato a una nutria, animale che aveva già osservato in numerose altre occasioni. Poi però l’animale è riemerso a meno di due metri di distanza col suo muso inconfondibile: uno scambio di sguardi incuriositi da entrambe le parti, rapido ma sufficiente a fugare ogni ombra di dubbio nell’osservatore “umano”».

«Oltre alla descrizione – si legge ancora - del muso con i grandi occhi neri e del modo con cui poi la foca si è nuovamente lasciata affondare senza capovolta, un comportamento che gli esperti confermano essere tipico ed esclusivo di questi animali, l’osservatore ha anche riportato la descrizione di un pelo lucente e di colore molto scuro. Quest’ultimo particolare conferma una volta ancora l’ipotesi che Emanuele Coppola, esperto del Gruppo Foca Monaca, ha già più volte ribadito nelle scorse settimane e cioè che potrebbe trattarsi di una foca monaca di giovane età, probabilmente proveniente dal piccolo nucleo che si è stabilito da anni nell’Istria meridionale, a meno di sessanta miglia dalle coste venete e friulane».

Gli animalisti affermano poi che non è ancora stato possibile stabilire un contatto diretto con la persona che aveva installato la piccola macchina fotografica sulla propria tavola da surf, tramite la quale il 7 luglio scorso è stata ottenuta quella che, al momento, sembra essere l’unica foto disponibile della foca, realizzata quando questa ancora vagava nella laguna di Venezia.

«Con l’occasione continuiamo a raccomandare a tutti, veneziani e non, l’attenzione e il rispetto per l’animale e l’impegno a fornire ogni dato utile al centro di raccolta di tutte le segnalazioni: www.lipuvenezia.it o Giampaolo Pamio tel. 331.7719433. Ribadiamo inoltre la promessa fatta da Emanuele Coppola a nome del Gruppo Foca Monaca Italia di ricompensare l’autore della prima immagine fotografica o video che sarà possibile verificare tecnicamente».

La presenza della foca monaca in alto Adriatico è un fatto veramente eccezionale sotto molti punti di vista e conferma la tendenziale ripresa di una specie che fino a pochi anni fa era considerata irrimediabilmente destinata alla estinzione: «Ci sembra doveroso segnalare come il rispetto e le ottime iniziative messe in atto dalle autorità croate preposte e coordinate dalla Dottoressa Jasna Antolovic del Gruppo Foca Monaca Croato in Istria, stiano dando i frutti tanto sperati, ovvero, che la presenza delle foche in Istria gode di un vero e proprio controllo sociale ormai a tutti livelli, partire dalla popolazione locale».

«Nelle ultime settimane, infatti – scrivono ancora - una femmina adulta di foca monaca, dal mantello grigio argenteo, trascorre spesso lunghe ore di riposo diurno in alcune delle cale più frequentate dai turisti e la cosa è diventata motivo di grande interesse per tutti i visitatori. È bene ricordare ai numerosi turisti veneti, friulani e italiani in genere, che frequentano abitualmente l’Istria meridionale nel periodo estivo e che quest’anno avranno molte probabilità di incontrare la foca, che esistono regole molto rigide che vietano di avvicinare eccessivamente l’animale.

Il motivo per cui è spesso facile avvicinare una foca monaca lungo la costa in Istria è legato ad un particolare comportamento rilevato dal Gruppo Foca Monaca in cui l’animale è completamente o parzialmente addormentato; nel primo caso l’animale può essere osservato a terra (spiaggetta o scoglio affiorante), nel secondo caso l’animale galleggia sotto costa procedendo con lentissimi movimenti, alternati a immersioni ripetute ritmicamente».

Il gruppo ricorda infine le tre regole d’oro per osservare le foche monache senza disturbarle:

1) È possibile osservare liberamente l’animale da alcune decine di metri di distanza senza disturbarla con schiamazzi o movimenti bruschi.

2) Vigilare che nessuno si avvicini troppo e soprattutto che nessuno consenta la libera circolazione di animali domestici (soprattutto cani) nelle immediate vicinanze della foca.

3) In caso di avvistamento durante la navigazione è bene rallentare o spegnere il motore della propria imbarcazione e attendere che l’animale si allontani spontaneamente.

Redazione Greenreport

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