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L’Italia faccia finalmente le indagini per capire l’entità del fenomeno

Lipu: le berte trovate morte sul litorale romano sono state uccise dal bycatch

Procedura d’infrazione Ue contro l’Italia per non aver attuato le misure previste per prevenire il bycatch
 |  Natura e biodiversità

Secondo la Lipu, «Ad uccidere le berte minori sul litorale laziale è stato il bycatch, ossia la cattura accidentale da parte dei pescherecci di questi uccelli marini, che finiscono impigliati nelle reti e muoiono per annegamento». 

La conferma arriva dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana al quale la Lipu ha consegnato alcuni dei 95 esemplari ritrovati morti il 12 maggio o lungo il litorale tra Marina di San Nicola e Passoscuro, parzialmente all’interno della Riserva naturale statale del litorale romano.

Gli ambientalisti ricordano che «Le berte minori morte si trovavano lungo la battigia in un tratto di circa 2 chilometri, ed erano tutti appartenenti alla specie berta minore (Puffinus yelkouan). La Lipu stima un numero decisamente più elevato di esemplari deceduti, sia perché il tratto analizzato è stato delimitato a 2 chilometri, sia perché alcune carcasse galleggiavano a distanza di alcune decine di metri dalla battigia».

La berta minore è classificata come “Vulnerabile” dalla Lista Rossa dell’Iucn ed è specie di interesse comunitario, in quanto compresa nell’elenco dell’allegato 1 della Direttiva Uccelli. In questo periodo le berte minori sono impegnate nell’allevamento dei pulcini ed effettuano viaggi di alimentazione che le portano anche vicino alle coste laziali, dalle quali, anche da terra, si possono vedere in gran numero soprattutto nel periodo primaverile.

La risposta fornita dall’Istituto Zooprofilattico alla Lipu non lascia dubbi: «Esemplari con segni fortemente suggestivi di morte legata ad imbrigliamento con reti e morte acuta molto probabilmente avvenuta in mare». Inoltre lo stesso IZS esclude che le berte minori siano decedute a causa della presenza di alghe tossiche o altre sostanze nocive, un’ipotesi che era largamente circolata sui media nei giorni scorsi.

Già minacciati da inquinamento, sovrasfruttamento di stock ittici e distruzione degli habitat costieri, si stima che più di 200mila uccelli marini muoiano ogni anno in Europa a causa delle catture accidentali nelle reti da pesca.

La Lipu ha inviato una segnalazione alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera e Carabinieri forestali affinché possano effettuare tutte le indagini necessarie.

il presidente della Lipu Alessandro Polinori conclude con un pressante invito al governo a intervenire subito: «Un fatto molto grave e l’ennesima dimostrazione di quanto sia necessario e urgente che l’Italia, da quest’anno sotto procedura d’infrazione per non aver attuato le misure previste dalle direttive Habitat e Uccelli volte a prevenire il bycatch, dia il via ad indagini approfondite per capire l’entità del grave fenomeno che minaccia seriamente specie marine protette. E’urgente, inoltre, individuare le idonee misure di prevenzione volte a ridurre fortemente la morte accidentale di specie marine, coinvolgendo i pescatori e fornendo loro finanziamenti adeguati».

Redazione Greenreport

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