
Anche zecche e tafani servono a qualcosa: la ricerca scozzese controcorrente

In molti si chiedono a cosa servano tafani e zecche, i più noti succhiasangue europei, ma il Mountaineering Council of Scotland (Mcofs) - il nostro Cai in versione scozzese - sta mettendo in luce i vantaggi di zecche e tafani e la loro importanza nella catena della vita.
Di solito di questi insetti ce ne accorgiamo solo quando eliminiamo con uno schiaffo un tafano o siamo costretti a tenerli lontani con sostanze repellenti, oppure quando estraiamo con una pinzetta una zecca che ha scelto di scavare la nostra pelle per rimpinzarsi di sangue, ma mentre i tafani con il loro morso doloroso provocano fastidiosi bozzi pruriginosi, le zecche con la loro penetrazione anestetizzata ed indolore possono causare gravi problemi di salute di lunga durata.
Il Mcofs oltre a chiedere una maggiore consapevolezza sui rischi sanitari che le zecche possono comportare per la nostra salute, evidenzia anche i benefici di questi piccoli parassiti, a cominciare dalla loro importanza come fonte di cibo per gli uccelli selvatici.
Heather Morning, consulente per la sicurezza in montagna del Mcofs, spiega che c’è un messaggio importante dietro questa iniziativa “controcorrente”: «Le punture di zecca sono legate ad un allarmante aumento dei casi della malattia di Lyme, che può avere gravi effetti a lungo termine sulla vita delle persone». Si tratta, come ben sappiamo in Italia, di un'infezione batterica che si diffonde all'uomo attraverso le zecche infette, i sintomi sono simili a quelli dell’influenza e spesso iniziano con un senso di spossatezza che è il primo segno dell’infezione. Se diagnosticata la malattia di Lyme può essere trattata tranquillamente con antibiotici, ma se non viene trattata possono sorgere problemi neurologici e dolori articolari, che si possono sviluppare anche mesi o anni dopo.
Quello che noi cediamo un problema mediterraneo è presente anche molto più a nord: all'inizio di quest'anno in Gran Bretagna un gruppo che si è dato il nome di Worldwide Lyme Protest UK ha chiesto di formare più professionisti e medici in grado di diagnosticare e curare questa infezione. Bbc News racconta la stria di Nicola Seal, di Aberdeen, che ha coordinato una protesta anti-zecche a maggio, che dice che «La malattia è poco conosciuta e molte migliaia di pazienti vengono lasciati senza un trattamento appropriato».
Le stime ufficiali dicono che in Gran Bretagna il numero di nuovi casi ogni anno e di circa 3.000, ma le Ong che si occupano della malattia di Lyme dicono che la cifra potrebbe essere molto più alta, fino a 15.000 casi all’anno, perché a moltissime persone non viene semplicemente diagnosticata.
In Scozia la presenza della malattia sta diventando anche un problema economico: molti turisti, dopo essere stati ripetutamente morsi da tafani e zecche non tornano nella regione autonoma che vorrebbe l’indipendenza dalla Gran Bretagna, un danno che un’esperta, Alison Blackwell, stima in ben 286 milioni di sterline all’anno per l’industria del turismo scozzese.
In Gran Bretagna si ricorda ancora con malcelato divertimento cosa accadde nel 2009 a due uomini, Adam Dunn e Gavin Topley, che percorrevano in bicicletta, in mutande per beneficenza, il tratto di strada tra Land's End e John O'Groats, assaliti e morsi da un nugolo di tafani poco dopo aver raggiunto le Highlands.
I due non solo non avevano vestiti, ma neanche soldi per comprare repellente anti- insetti per il loro viaggio, dato che volevano compiere il loro c viaggio in mutande chiedendo ospitalità e pasti gratuiti.
Ma già nel 2009 Elaine Bunce, spiegò che i tafani sono un ingrediente essenziale per l’alimentazione degli uccelli selvatici. Infatti ha aggiunto questi pungenti insetti al sego di bue e farina per creare le sue “Original Highland Midge Bites” e poi ha pubblicato un annuncio per chiedere alla gente di inviargli gli insetti che trovano nei dispositivi per uccidere gli insetti molesti, dato che ce ne vogliono un migliaio per realizzare una palla di questo energetico cibo del quale gli uccelli sembrano andare pazzi.
