
Livorno, rilasciata nelle acque al largo della Meloria la tartaruga "Scorza"

Questa volta è andata bene. La tartaruga Caretta caretta soprannominata “Scorza” dall’equipe dell’Acquario di Livorno, una femmina di 10-15 anni dal peso indicativo di 30 kg, è stata rilasciata questa mattina alle ore 10.30 nelle acque al largo delle secche della Meloria, dopo un periodo di cura di circa un mese e mezzo.
L’animale qualche mese fa era stato avvistato da un diportista nelle acque a largo di Savona, mentre galleggiava con il carapace rovesciato-informano dall’Acquario di Livorno- Trasportata dalla Capitaneria di Porto all’Acquario di Genova, gli approfondimenti diagnostici avevano riscontrato una polmonite e la presenza nel corpo dell’animale di numerosi sacchetti di plastica, che aveva ingerito nel tempo scambiandoli per meduse.
Dopo le cure andate a buon fine intraprese presso l’acquario del capoluogo ligure, ad inizio maggio il rettile è stato trasferito all’Acquario di Livorno per la fase riabilitativa di osservazione pre-rilascio che è durata circa 1 mese e mezzo.
Sistemata in un’apposita vasca, lo staff dell’acquario ne ha costantemente monitorato lo stato di salute e progressivamente il comportamento natatorio. L’animale si è cibato soprattutto di pesce azzurro, calamari e gamberi. Una volta appurate le buone condizioni, l’animale è stato ritenuto pronto per la liberazione in mare dopo essere stato marcato e micro-chippato in modo da poterlo distinguere in futuro, qualora venisse nuovamente ripescato.
Al di là del lieto fine di questa vicenda, si conferma la pericolosità del rilascio dei sacchetti di plastica in mare, dato che oltre l’impatto generale sull’ecosistema esiste un pericolo specifico per questi rettili marini protetti che spesso ingeriscono sacchetti di plastica che scambiano per meduse, che fanno parte della loro dieta naturale.
«Ogni volta che una tartaruga viene soccorsa - hanno spiegato dall’Acquario di Livorno - la cosa migliore da farsi è informare subito le autorità competenti (Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto), contattando la centrale operativa della Guardia Costiera al numero telefonico 0586/826070. Poi le autorità stabiliranno a quale istituto affidarla per le eventuali cure».
