Skip to main content

Il barbagianni diventa più piccolo e cambia colore a causa del cambiamento climatico

Studio delle università Statale di Milano e di Losanna che ha preso in esame oltre 5000 esemplari di barbagianni
 |  Natura e biodiversità

Lo studio “Spatio-temporal shift in body size and plumage coloration is associated with the magnitude of climate change in a cosmopolitan owl”, pubblicato sul Journal of Biogeography da Andrea Romano e Andrea Novelli dell’università statale di Milano, Gaëlle Florent e Alexandre Roulin dell’Université de Lausanne e da Robin Séchaud dello Swiss Ornithological Institute, rivela che negli ultimi decenni i barbagianni sono diventati più piccoli e con il piumaggio di colore diverso. La causa è il clima più caldo.

All’università statale di Milano spiegano che «Il cambiamento climatico sta infatti profondamente influenzando molti aspetti delle forme di vita sulla Terra, dalle singole specie a intere comunità, dagli ambienti terrestri a quelli acquatici. Alcune specie animali rispondono a questa alterazione del clima adattandosi alle nuove condizioni e variando le proprie abitudini: per esempio modificando il periodo delle migrazioni e della riproduzione o spostandosi in aree geografiche divenute più favorevoli. Ma l’incremento delle temperature potrebbe influenzare non solo il comportamento e la fisiologia degli animali, ma anche, nelle specie endoterme (quelle che mantengono costante la temperatura corporea a prescindere da quella ambientale, come i mammiferi e gli uccelli), le caratteristiche anatomiche che sono legate alla termoregolazione».

Lo studio sul barbagianni (complesso di specie Tyto alba), diffuso in tutti i continenti ad eccezione dell’Antartide, dimostra questa ipotesi. I ricercatori hanno preso in esame 5.000 esemplari di barbagianni conservati nei musei scientifici di tutto il mondo dal 1900 al 2018 e hanno analizzato se ci fossero stati dei cambiamenti nel tempo per quanto riguarda la lunghezza delle ali (indicatore della taglia) e del becco, che negli uccelli è la principale appendice corporea attraverso cui avviene la dispersione del calore; inoltre hanno osservato se la colorazione del piumaggio nella regione ventrale, che può variare da bianco a rossiccio-marrone scuro, si fosse modificata. Hanno infine esaminato se ci fossero differenze tra regioni geografiche.

Il risultato principale è «Una riduzione della taglia corporea nelle aree più colpite dal riscaldamento climatico: dove le temperature sono notevolmente aumentate il barbagianni è rimpicciolito, mentre non si è modificato in quelle zone dove il clima è rimasto uguale. Invece non si sono verificate variazioni significative del becco. Questo fenomeno è in accordo con la “regola di Bergmann” (principio ecologico che prende il nome dal biologo tedesco Christian Bergmann) che mette in relazione le dimensioni degli animali alle condizioni termiche dell’ambiente in cui vivono: negli ambienti caldi sono più comuni animali di piccole dimensioni, rispetto alle regioni fredde. Gli animali di piccola taglia hanno infatti un rapporto tra superficie e volume maggiore rispetto agli animali più grossi. Questa caratteristica consente di disperdere il calore più velocemente, un chiaro vantaggio per gli organismi che vivono in ambienti caldi. Il rimpicciolimento del corpo dei barbagianni sembrerebbe quindi essere un adattamento all’aumento delle temperature».

E’ cambiato anche il colore del piumaggio ventrale, ma non uniformemente e a seconda delle zone geografiche: «Si è schiarito nelle regioni in cui il clima è diventato più caldo e secco, mentre è divenuto più scuro laddove sono aumentate le temperature ma anche le precipitazioni – evidenziano i ricercatori italiani e svizzeri - Il primo caso è dovuto a esigenze di termoregolazione: negli ambienti aridi colorazioni troppo scure, assorbendo maggiore radiazione solare, porterebbero a un surriscaldamento eccessivo del corpo; il secondo alla mimetizzazione: negli ambienti caldi e umidi, quindi ricchi di vegetazione, sono favorite le colorazioni scure che rendono meno visibili prede e predatori».

Romano conclude: «A differenza delle ricerche precedenti che hanno limitato le analisi sulla variazione fenotipica nel tempo in singole popolazioni, questo studio, combinando informazioni su numerose popolazioni dislocate in diverse aree del mondo soggette a un diverso livello di cambiamento climatico, fornisce una chiara evidenza che le nuove condizioni ambientali e climatiche stanno producendo uno spostamento di diversi caratteri fenotipici legati alla termoregolazione. E’ probabile quindi che le differenze fenotipiche tra popolazioni di barbagianni tenderanno ad aumentare nei prossimi decenni in risposta all’ulteriore previsto riscaldamento globale e che situazioni simili si stiano verificando in moltissime altre specie in tutto il mondo».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.