Caso Trump jr: in Parlamento raffica di interrogazioni presentate da Pd, Avs e M5S
Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia si è limitato a dichiarare «non conosco i fatti, poi ci sarà qualcuno che verificherà se le leggi sono state rispettate oppure no». E anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha detto che prima di esprimersi vuole avere «un report per saperne di più, per avere tutte le informazioni al riguardo». Intanto però il caso del figlio di Trump che ha partecipato a una battuta di caccia sparando a specie protette nella Laguna di Venezia sta facendo un vero e proprio giro del mondo. E sebbene dall’assessorato Caccia e Pesca della Regione hanno fatto sapere che la battuta di caccia sarebbe stata regolarmente autorizzata, in un’area privata, anche con patentino rilasciato agli stranieri dotati di apposite licenze nei propri paesi d’origine, la vicenda è ancora tutt’altro che chiara. E le polemiche tutt’altro che chiuse. Così, mentre si attiva la Polizia venatoria per verifiche, alla Camera dei deputati parte una vera e propria raffica di interrogazioni sul figlio del presidente degli Stati uniti: due del Pd, una di Avs, una dei 5 stelle. Sono depositate agli atti della seduta di Montecitorio di ieri e - visionate dalla agenzia Dire - chiamano in causa tre ministri: dell’Ambiente, dell’Interno e dell’Agricoltura.
A scoperchiare la vicenda è stato il consigliere regionale verde Andrea Zanoni e a Roma ecco che Luana Zanella, capogruppo Avs a Montecitorio, e il numero uno dei Verdi, Angelo Bonelli, firmano un’interrogazione a Gilberto Pichetto Fratin (Ambiente) e Matteo Piantodosi (Interno) in cui tornano sulle scene di caccia nella Laguna di Venezia, verosimilmente in Valle Pierimpiè a Campagna Lupia, citano gli uccelli protetti che sarebbero finiti nel mirino delle doppiette che avrebbero sparato da zone altrettanto ambientalmente protette, e chiedono: è vero o no che tra i partecipanti c’era anche il figlio del presidente degli Stati Uniti d’America Donald junior Trump? Sono state violate le norme di tutela? Ma soprattutto: adesso cosa si farà per «le opportune verifiche» su «condotte ai danni della fauna protetta, alla luce delle norme italiane ed europee sull'esercizio dell'attività venatoria e l'abbattimento di specie protette?».
Non molla la presa nemmeno il Pd. Un primo gruppo di 13 deputati dem elenca a Pichetto e Piantedosi tutta un serie di norme sulla caccia e la tutela degli animali oltre che sulle regole per gli stranieri che vogliono imbracciare la doppietta in Italia. Ed evidenziano che, dalle immagini sulla battuta in laguna, «oltre a un corposo carniere di anatre, appare, accanto al signor Donald Trump junior, una specie volatile protetta non appartenente alle specie cacciabili e che risulterebbe essere un esemplare di casarca (Tadorna ferruginea Pallas)». E dunque di quali elementi sono a conoscenza i due ministri «per favorire una ricostruzione circostanziata dei fatti»? Questo «affinché si proceda alle contestazioni delle eventuali infrazioni, nelle sedi competenti nei confronti del signor Donald Trump Junior e di coloro che non hanno verificato le condizioni necessarie per autorizzare, in un istituto faunistico privato, l'attività venatoria».
L’altra interrogazione dem la firmano in quattro e anche qui si evidenzia che «nel video Trump Junior appare mentre descrive le anatre e le quaglie abbattute, tra le quali si riconosce in primo piano una casarca, un’anatra molto rara in tutta Europa dal colore quasi per intero arancio ruggine, un uccello protetto per la cui uccisione è prevista una sanzione penale». E quindi si incalzano Pichetto e Piantedosi sul «pieno rispetto della legislazione italiana in materia di caccia da parte di cittadini stranieri, anche al fine di contrastare il fenomeno del turismo venatorio».
Infine, i 5 atti di bracconaggio all'interno della zona speciale di conservazione di Valle Pierimpiè, inserita nella Rete Natura 2000, vengono definiti un «atto grave che mette a rischio l'equilibrio ecologico di un'area di straordinaria importanza naturalistica e rappresenta una violazione delle normative nazionali e comunitarie in materia di tutela ambientale, i cui responsabili dovrebbero essere perseguiti a norma di legge». Per cui si sollecitano «verifiche circa possibili violazioni delle normative nazionali ed europee in materia di tutela della fauna selvatica, rispetto alla vicenda di cui in premessa» e interventi per assicurare «il rigoroso rispetto delle normative vigenti in materia di tutela ambientale e faunistica, anche al fine di fugare il benché minimo sospetto sul fatto che in Italia persone ricche e potenti siano al di sopra della legge».