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Il calabrone gigante asiatico è stato eradicato dagli Stati Uniti

Una rara vittoria contro un insetto invasivo. 5 anni dopo il primo avvistamento nello Stato di Washington, eradicati i calabroni che uccidono le api
 |  Natura e biodiversità

Dopo tre anni senza rilevamenti confermati, il Washington State Department of Agriculture (WSDA) e l’United States Department of Agriculture (USDA) hanno dichiarato che il calabrone gigante asiatico (Vespa mandarinia), il calabrone più grande al mondo, è stato eradicato dallo Stato di Washington e dall’intero territorio degli Stati Uniti.
Il calabrone gigante asiatico è stato rilevato per la prima volta in Nord America nella British Columbia, in Canada, nell'agosto 2019 e la sua presenza è poi stata confermata nello Stato Usa di Washington nel dicembre 2019. Sebbene le due rilevazioni siano state vicine nel tempo e nel luogo, le prove del DNA suggeriscono che ci siano state due introduzioni diverse perché gli esemplari di ciascuna località sembravano provenire da Paesi diversi.
Il WSDA ha trovato ed eliminato un singolo nido di calabroni nell'ottobre 2020 e 3 nidi nell'agosto e nel settembre 2021. Tutti i nidi si trovavano all'interno di cavità di alberi di ontano. Il WSDA ha continuato il lavoro di cattura statali e pubblici fino al 2024 nella contea di Whatcom. Nonostante la cattura e la continua sensibilizzazione dell’opinione pubblica, non sono stati rilevati altri calabroni nell'area.
Il direttore del WSDA Derek Sandison ha detto: «Siamo lieti di annunciare l'eradicazione del calabrone gigante asiatico nello Stato di Washington. Sono incredibilmente orgoglioso del nostro team, che ha dedicato anni di duro lavoro alla salvaguardia del nostro Stato e della nazione da questa minaccia invasiva per i nostri impollinatori nativi e per l'agricoltura. Vorrei anche dare un riconoscimento al supporto federale, statale e locale che ha reso possibile questa impresa. Questo successo è il risultato dei nostri sforzi congiunti».
Mark Davidson, vicedirettore dell'Animal and Plant Health Inspection Service dell'USDA, ha aggiunto: «Siamo orgogliosi di questa storica vittoria nella lotta contro le specie invasive. Il successo di questo sforzo dimostra cosa è possibile quando agenzie e comunità si uniscono per un obiettivo comune. L'USDA ha svolto un ruolo chiave fornendo finanziamenti essenziali, tecnologia, personale e supporto alla ricerca, nonché competenze scientifiche che hanno aiutato il WSDA a eradicare questo parassita. Affrontando di petto questa minaccia, abbiamo protetto non solo gli impollinatori e le colture, ma anche le industrie, le comunità e gli ecosistemi che dipendono da loro».
L'eradicazione ha avuto successo grazie a un lavoro pluriennale, iniziato nel 2019, per trovare ed eradicare i calabroni invasivi e che ha comportato un'ampia collaborazione tra agenzie governative statali, federali e internazionali, nonché un significativo supporto da parte di gruppi della comunitari, in particolare nella contea di Whatcom.
Secondo Sven Spichiger, pest program manager del WSDA, «Senza il supporto dell’opinione pubblica questo lavoro, è improbabile che oggi avremo potuto annunciare l'eradicazione del calabrone gigante asiatico. Tutte le nostre rilevazioni di nidi sono il risultato diretto o indiretto di segnalazioni pubbliche. E metà delle nostre rilevazioni confermate sono arrivate dal pubblico. La gente di Washington può essere orgogliosa di aver fatto questo lavorando insieme».
Se i calabroni si fossero stabiliti negli Usa avrebbero potuto rappresentare una minaccia significativa per le api mellifere e altri impollinatori e insetti autoctoni. I calabroni giganti asiatici sono in grado di uccidere un intero alveare di api mellifere in appena 90 minuti. Rappresentano anche una minaccia per la salute umana poiché la loro puntura è molto più pericolosa di quella di un'ape.
Ma quella nello Stato americano che si affaccia sul Pacifico è uno dei rari successi contro gli insetti invasivi. Altrove, gli esseri umani stanno combattendo una guerra contro altri tipi di insetti invasivi. Gli Stati Usa della Georgia e del South Carolina stanno respingendo l' invasione del calabrone dalle zampe gialle , un parente più piccolo del calabrone gigante asiatico. Nella Spagna settentrionale si cerca di contrastare la recente invasione del calabrone gigante asiatico meridionale he sta dando un ulteriore colpo all'apicoltura già attaccata dala Vespa veluntina, segnalata anche in Italia .
Ci potrebbe però essere un recente sviluppo che metterebbe in dubbio la completa eradicazione nello Stato di Washington: lo scorso ottobre è stato segnalato un avvistamento sospetto di calabroni nella contea di Kitsap, a sud di Port Orchard. Il WSDA non è mai riuscito ad avvistare la Vespa mandarinia e così non è possibile confermare un nuovo dato nella contea per la specie. Per Spichiger, «Tutto ciò che possiamo dire è che l'immagine sembra essere un calabrone di qualche tipo. Come sia arrivato nella contea di Kitsap, non lo sappiamo».
Il WSDA ha comunque posizionato delle trappole nella zona e ha condotto attività di sensibilizzazione per incoraggiare segnalazioni di ulteriori avvistamenti sospetti. Né le trappole né le attività di sensibilizzazione hanno prodotto ulteriori prove di calabroni e nel 2025 il WSDA effettuerà catture nell'area come misura precauzionale.
Una situazione simile si è verificata nel 2020 quando è stato trovato un singolo esemplare di calabrone gigante asiatico nella contea di Snohomish. Le prove del DNA esclusero che quell'esemplare fosse correlato alle rilevazioni nella contea di Whatcom. Non sono mai stati trovati altri calabroni nella contea di Snohomish. Spichiger fa notare che «Fortunatamente, eravamo già alla ricerca di calabroni quando sono comparsi a Washington nel 2019. Sebbene ora siano stati eradicati dallo Stato, li terremo sempre d'occhio e incoraggeremo i membri della comunità a fare lo stesso. Sono arrivati una volta e potrebbero farlo di nuovo».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.