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Caccia selvaggia in legge di Bilancio, gli ambientalisti uniti si rivolgono al presidente Mattarella

Segnalata l’incostituzionalità dell’emendamento “tagliola” proposto dal partito di Giorgia Meloni
 |  Natura e biodiversità

Con un blitz notturno la deputata Maria Cristina Caretta (Fratelli d’Italia, il partito guidato dalla presidente Giorgia Meloni) ha avanzato un emendamento in legge di Bilancio – reso ammissibile grazie al presidente della commissione Giuseppe Mangialavori (FI) – per modificare l’art 18 della legge 157/1992 su tutela della fauna selvatica e disciplina della caccia. Il tutto mentre, paradossalmente, il ministero dell’Ambiente ha aperto oggi gli Stati generali delle aree protette.

La legge di Bilancio è attualmente in fase di discussione, e una rete di 14 associazioni ambientaliste e animaliste – Animalisti italiani, Cabs, Enpa, Federazione nazionale pro natura, Lac, Lav, Leal, Leidaa, Legambiente, Lipu, Lndc, Oipa, Rete dei santuari, Wwf Italia – non ha perso tempo, scrivendo già oggi una lettera al presidente Sergio Mattarella per segnalare le «gravi incostituzionalità» presenti nell’emendamento, che viola «in modo palese la Costituzione, le norme europee e lo stesso Regolamento della Camera, essendo una modifica che nulla ha a che fare con il bilancio».

Tra le varie misure che contrastano con l’art. 9 della Costituzione, c’è l’affidamento ad un organo politico – il Comitato tecnico faunistico venatorio nazionale, fortemente voluto dal ministro Lollobrigida – del compito di emanare pareri dello stesso valore rispetto a quelli scientifici di Ispra, anche per rendere cacciabili animali oggi protetti. 

La proposta vìola inoltre il principio di accesso alla giustizia di cittadini e associazioni, rendendo più difficile impugnare i calendari venatori potenzialmente illegittimi e impedendo ai giudici di sospendere la caccia qualora ravvisino il rischio di un danno irreparabile alla fauna selvatica determinato dall’uccisione di animali autorizzata da provvedimenti illegittimi. Questa misura contrasta con l’articolo 24 della Costituzione e con la Convenzione di Aarhus, che garantiscono il diritto alla tutela giurisdizionale contro provvedimenti illegittimi.

«Si tratta del sesto provvedimento di modifica pro-caccia della Legge 157/92 dall’inizio della legislatura, una vera e propria ossessione di cui già paghiamo tutti le conseguenze – dichiarano le associazioni – Un simile scenario si è infatti già verificato dopo l’approvazione della Legge di Bilancio 2022, quando furono introdotte modifiche alla Legge sulla caccia, con conseguente avvio della procedura di infrazione europea per violazione della Direttiva Uccelli, che è ancora attiva. Per concedere di tutto ai cacciatori si calpestano i principi fondamentali di uno Stato di diritto, facilitando l’uccisione degli animali per diletto e impedendo ai giudici, ai cittadini, alle associazioni di esercitare i loro diritti e doveri. Per questo abbiamo definito l’emendamento “tagliola”. È inaccettabile che il Parlamento, anche durante la sessione di bilancio, quando si devono assumere decisioni fondamentali per il futuro del Paese, si presti a questi scambi. Chiediamo quindi un intervento tempestivo e risoluto del presidente della Repubblica per tutelare i diritti costituzionali, ambientali e giuridici dei cittadini e delle generazioni future».

Redazione Greenreport

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