Deforestazione, accordo tra Consiglio ed Europarlamento. Il Wwf: «Legge salva ma errore il rinvio»
Dopo la battaglia che su questo fronte si è svolta nei giorni scorsi a Strasburgo, con il Ppe che ha votato insieme alle forze di destra e il Pse che ha denunciato il fatto che così è «saltata la maggioranza Ursula», il Consiglio europeo ha raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento europeo su una proposta di modifica puntuale del regolamento europeo sulla deforestazione, che ne rinvia di 12 mesi la data di applicazione. L’accordo provvisorio sulla Deforestation law (Eudr) deve ancora essere confermato dalle due istituzioni prima che si possa passare alla procedura di adozione formale, ma intanto dalle associazioni ambientaliste si punta il dito contro la decisione di far slittare di un anno le misure che mirano a garantire che i prodotti venduti nei paesi europei non provengano da terreni disboscati.
Il Wwf nota con favore che nei passaggi finali di questa partita il Ppe ha desistito sugli emendamenti peggiorativi approvati dal Parlamento, «dunque il nucleo forte della legge rimane, per fortuna, invariato», ma condanna il fatto «decisamente non positivo» del rinvio di un anno.
«È positivo che gli elementi fondamentali della legislazione dell’Ue per combattere la deforestazione rimangano invariati. Tuttavia, ritardarne l’applicazione di un anno rappresenta un passo indietro. Non possiamo permetterci un altro anno di deforestazione», ha affermato Anke Schulmeister-Oldenhove, responsabile foreste presso l’ufficio politiche europee del Wwf. «L’accordo è significativo anche in quanto è stato sventato il tentativo del Ppe di indebolire l’Eudr e con esso il Green deal europeo».
Lo slittamento, spiega il Consiglio europeo, consentirà ai paesi terzi, agli Stati membri, agli operatori e ai commercianti di prepararsi pienamente in termini di adempimento dei loro obblighi di dovuta diligenza, al fine di garantire che determinate materie prime e determinati prodotti venduti nell'Ue o esportati dall'Ue siano a deforestazione zero. Sono compresi i prodotti fabbricati a partire da bovini, legno, cacao, soia, olio di palma, caffè, gomma e alcuni dei loro prodotti derivati. E il Wwf invita la Commissione europea a sfruttare il tempo da qui alla fine del 2025 per garantire un’attuazione chiara e solida ed esorta gli Stati membri a prepararsi per verifiche e controlli efficaci senza ulteriori ritardi. «L’Ue è il secondo maggiore “importatore” di deforestazione tropicale al mondo – sottolinea Eva Alessi, responsabile Programma sostenibilità Wwf Italia – in gran parte a causa delle importazioni di soia che servono a sfamare gli animali nei nostri allevamenti. Sarebbe grave aspettare un altro anno per dare finalmente applicazione al regolamento anti-deforestazione».