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Allarme cocciniglia nel Parco di San Rossore, Bani: «Le nostre pinete sono ad alto rischio»

Il servizio fitosanitario regionale insieme a Comune e Parco si sono subito attivati dopo il ritrovamento di un focolaio a Tirrenia
 |  Natura e biodiversità

Continua la lotta alla cocciniglia tartaruga, l'insetto che attacca i pini, soprattutto i pini domestici, e che ha già fatto moltissimi danni nel Lazio devastando alcune importanti pinete. Dopo il ritrovamento di un focolaio a Tirrenia, il servizio fitosanitario regionale insieme a Comune e Parco si sono subito attivati data la potenziale pericolosità dell'infestazione. La Regione ha emanato un piano di azione con differenziazione in zone ed una serie di azioni che vanno dal monitoraggio al trattamento endoterapico, cioè l'inoculazione di un insetticida anti-cocciniglia, fino all'abbattimento in caso di alberi definitivamente compromessi, non ancora presenti, oppure di piante di piccole dimensioni.

Al momento circa 1800 piante sono state trattate dal Comune di Pisa e su altre 800 sta intervenendo il Servizio Fitosanitario della Regione Toscana: su questi alberi si vede un miglioramento delle condizioni ed un regresso della malattia. Nonostante questo, data l'inarrestabile modalità di trasmissione, l'insetto è infatti di minuscole dimensioni ed il vento lo sposta con facilità su lunghe distanze, l'infestazione continua ed è arrivata recentemente anche a San Rossore, monitorata costantemente anche dall'Ente Parco. Al momento nella Tenuta sono un centinaio gli alberi su cui è segnalata la presenza dell'insetto, ancora senza sintomi, tutti giovani e di piccole dimensioni, sui quali il Parco, insieme alla Regione, sta già predisponendo gli opportuni interventi.

«Dalla scorsa estate, con l'arrivo della cocciniglia sul territorio con il focolaio nell'area ex-Ciclilandia, le nostre pinete sono ad alto rischio - spiega il Presidente del Parco Lorenzo Bani - ci siamo subito attivati insieme alla Regione, al servizio fitosanitario regionale ed al Comune di Pisa con azioni mirate a partire dal trattamento endoterapico. Purtroppo, ci spiegano gli esperti, si tratta di una cura che contiene e rallenta l'infestazione ma non la eradica, data la facilità di trasmissione della cocciniglia. I nostri monitoraggi continui nella Tenuta hanno evidenziato che alcuni esemplari sono arrivati fino a qui, per cui ci siamo subito attivati. Per contrastare il fenomeno in maniera definitiva serve l'introduzione di un antagonista efficace, individuato dagli esperti nella Thalassa montezumae, una coccinella su cui va svolta una sperimentazione e successivamente una valutazione da parte del Ministero dell'Ambiente, che ne dovrà autorizzare il rilascio in natura. A questo riguardo stiamo organizzando a Pisa un convegno nazionale con il professor Amedeo Alpi, presidente della sezione centro-ovest dell'Accademia dei Georgofili e il dottor Pio Roversi, del Crea, centro per la ricerca in agricoltura e istituto nazionale per la protezione delle piante, che sta lavorando sull'antagonista: si terrà il 12 gennaio presso la Camera di Commercio»

«Insieme al Parco di San Rossore ed al Comune di Pisa stiamo lavorando attraverso il servizio fitosanitario della Regione Toscana per monitorare e contenere il focolaio di cocciniglia tartaruga - commenta la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi - siamo fiduciosi nei risultati della ricerca e della sperimentazione che, ci auguriamo, il Ministero voglia autorizzare al più presto»

La strategia è quindi quella di contenere il più possibile l'infestazione fino all'introduzione dell'antagonista, al riguardo il servizio fitosanitario regionale sta lavorando all'aggiornamento della zonazione e del piano di azione che terranno conto dell'evoluzione dell'ultimo periodo.

di Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli 

Redazione Greenreport

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