Tar del Lazio: istituire il Parco nazionale del Matese, in caso contrario scatta il commissariamento
Il 24 ottobre il TAR del Lazio ha accolto il ricorso presentato da Italia Nostra per dare attuazione all’istituzione del parco naturale nazionale del Matese e ha intimato al ministero dell'ambiente di «Provvedere nel termine di centottanta giorni dalla comunicazione della presente sentenza, alla delimitazione provvisoria, nonché all'adozione delle misure di salvaguardia necessarie a garantire la conservazione dello stato dei luoghi. In caso di ulteriore inerzia nel provvedere entro il detto termine, sarà nominato un Commissario ad acta da individuarsi a seguito di apposita istanza della parte interessata».
Edoardo Croci, presidente nazionale di Italia Nostra, ha rivendicato il ruolo svolto dalla sua associazione:
«Grazie alla perseverante azione sul territorio di Italia Nostra, sarà finalmente realizzato il Parco nazionale del Matese, attuando una legge dello Stato del 2017. Sarà così possibile garantire un futuro sostenibile alle comunità delle due regioni e dei 50 comuni interessati, fondato sulla salvaguardia e la valorizzazione di un’area di particolare pregio per qualità ambientale, biodiversità e paesaggio. Il parco costituirà anche un’opportunità di sviluppo economico fondato sul rispetto dell’identità culturale e naturale dei luoghi e sul turismo sostenibile. Si tratta anche di un passo in avanti per l’Italia nel quadro della Strategia europea per la biodiversità, che richiede entro il 2030 la creazione di una rete coerente e ben gestita di zone protette comprendenti almeno il 30% della superficie terrestre e marina dell’Ue, e della Nature Restoration Law. Chiediamo al Ministro dell’ambiente di procedere subito alla perimetrazione e salvaguardia del nuovo parco e mettiamo a disposizione le competenze della nostra associazione per accompagnare il percorso».
Davide Iannelli, della sezione Matese di Italia Nostra, aggiunge che «La decisione di ricorrere in giudizio, proposta dalle sezioni di Campobasso, Isernia. Matese Alto Tammaro, si è resa necessaria per sbloccare un iter settennale ostacolato da interessi speculativi e da inerzie burocratiche e politiche. La salvaguardia è urgente e il MASE può agire con immediatezza. Ispra, infatti, ha già valutato tutte le varie istanze territoriali giungendo a puntuali definizioni tecniche e scientifiche del perimetro e della zonazione. Italia Nostra aveva adito il Giudice Amministrativo affinché si pronunciasse sulle inadempienze istituzionali relative all’iter istitutivo, chiedendo di provvedere all’adozione del provvedimento di perimetrazione provvisoria del Parco stesso, all’emanazione delle norme transitorie necessarie a garantire la conservazione dello stato dei luoghi e, altresì, alla nomina di un commissario ad acta affinché provveda sostitutivamente in caso di ulteriore inadempimento».
Per Legambiente «L’istituzione del Parco Nazionale del Matese rappresenta una incredibile possibilità di sviluppo per le due regioni, oltre ad essere prima di tutto l’unica soluzione in grado di tutelare la biodiversità del massiccio al confine tra Campania e Molise». E’ stato il Cigno Verde a riavviare il percorso di discussione sul territorio con gli “Stati Generali del Matese”, una serie di eventi che ha portato alla raccolta di diverse delibere di adesione all’idea del parco da parte di Comuni e Province, ma ha soprattutto contribuito alla stesura dell’emendamento a firma Caleo e Vaccari che ha ufficialmente istituito il Parco Nazionale con legge dello Stato 205/2017.
Il Parco Nazionale del Matese, che include oltre 50 comuni della Campania e del Molise, è stato istituito con Legge di Bilancio 2018 (L. 27 dicembre 2017, n. 205, art. 1 c. 116) al fine di salvaguardarne lo straordinario patrimonio storico, naturalistico e paesaggistico, trasformando il parco regionale, istituito dalla regione Campania nel 1993, ma in funzione dal 2002, al fine di ampliarlo e garantire livelli di tutela più elevati. Il ritardo nel completamento della procedura istitutiva del Parco nazionale, oltre a non consentire l’adeguata protezione dei luoghi rispetto all’insediamento di attività non compatibili, ha determinato anche il mancato introito di finanziamenti pubblici, destinati per legge alle aree protette, da impiegare per azioni di conservazione e valorizzazione.
Mariateresa Imparato e Andrea De Marco, rispettivamente presidenti di Legambiente Campania e Molise, ricordano che si è trattato di «Un percorso che è nato dal basso la cui conclusione non può che passare dalle mani della politica che deve saper interpretare le richieste giuste che provengono dal territorio e rigettare quelle che stanno bloccando l’iter istitutivo del Parco. Non è possibile pensare che ciò che ha alla base la partecipazione dei territori, ossia l’istituzione di un’area protetta, possa vedere la conclusione mediante un commissariamento della decisione. Situazione tra l’altro già vista in altri territori, dove il commissariamento non ha poi portato all’istituzione dell’area protetta».
Il riferimento è al Parco nazionale della Costa Teatina e quello di Portofino che attendono l’istituzione da 23 anni il primo e 7 il secondo nonostante il commissariamento.
Per la Imparato e De Marco «E’ arrivato il momento che i presidenti delle due regioni portino il tema della istituzione del Parco Nazionale del Matese nella conferenza stato regioni, principale sede di confronto e coordinamento tra le prerogative dello stato e quelle degli enti regionali. Auspichiamo a questo punto che il presidente Roberti si renda protagonista di tale scelta vista la mozione approvata recentemente dal consiglio regionale del Molise che, senza un impegno formale successivo ad essa rischia di restare un esercizio di stile, per valorizzare il lavoro fatto da chi si è impegnato per la sua istituzione in questi anni ed evitare che il Parco Nazionale del Matese venga visto come un ente calato dall’alto, che è proprio quello che vuole chi in questi anni ha cercato di boicottarne la nascita».
Legambiente conclude: «E’ bene ricordare, solo per dover di cronaca, che il consiglio regionale del Molise si è già espresso nel 2020 a favore dell’istituzione del parco e anche in quella occasione non c’è stato nessun atto formale della Regione che, invece, deve portare il tema al confronto con la Regione Campania in seno al Tavolo tecnico per le aree protette della Conferenza delle Regioni e chiedere ufficialmente che venga espresso il parere di merito sulla perimetrazione e le misure di salvaguardia da trasmettere al Ministero».