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Lista Rossa IUCN: lo stato di conservazione del riccio europeo occidentale è peggiorato da Least Concern a Near Threatened

Il riccio europeo occidentale è quasi minacciato di estinzione

Ma le popolazioni del bacino del Mediterraneo sono a rischio minimo
 |  Natura e biodiversità

Nell’aggiornamento della Lista Rossa IUCN  pubblicato dall’International Union for Conservation of Nature (IUCN) in occasione della 16esima conferenza delle (COP16) della CBD) in corso a Cali, in Colombia, il riccio europeo occidentale (Erinaceus europaeus) è passato da Least Concern (Minore preoccupazione) a Near Threatened (Quasi minacciato), Il riccio europeo occidentale era stato valutato per l’inserimento nella Lista rossa IUCN delle specie minacciate nel 2023 e ora è elencato come quasi minacciato secondo il criterio A2ac e la Lista Rossa evidenzia che «Sono stati osservati declini in una certa misura in più della metà dei Paesi in cui è presente questa specie. Sebbene manchino dati di indagine da altri Paesi all'interno dell'areale di questa specie, è probabile che si verifichino declini in qualsiasi area in cui questa specie è sotto pressione a causa del cambiamento dell'habitat, delle pratiche agricole intensive e di altre minacce in corso. Data l'evidenza che una riduzione si è avvicinata e in alcune aree ha superato le soglie per il criterio di declino della popolazione della Lista Rossa (vale a dire >30% in 10 anni) in ampie parti della sua distribuzione, questa specie è valutata come quasi minacciata sia a livello globale che per la regione UE27. È necessario il monitoraggio della popolazione nelle regioni prive di dati sull'abbondanza e sui trend»

L’IUCN spiega che «Si ritiene che i numeri della specie siano diminuiti in più della metà dei Paesi in cui vive, tra cui Regno Unito, Norvegia, Svezia, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Austria. A livello nazionale, i numeri si sono ridotti di circa il 16-33% negli ultimi dieci anni, con studi locali che segnalano anche cali fino al 50% in Baviera, in Germania, e nelle Fiandre, in Belgio. Le crescenti pressioni umane, in particolare il degrado degli habitat rurali dovuto all'intensificazione agricola, alle strade e allo sviluppo urbano, stanno determinando il declino del riccio europeo occidentale».

La Situazione, per una volta, sembra migliore per le popolazioni di riccio europeo occidentale del bacino del Mediterraneo dove per la Lista Rossa «Questa specie è comune e abbondante in tutto il suo vasto areale, Di conseguenza è considerata a rischio minimo».

Abi Gazzard, responsabile programma dell'IUCN SSC Small Mammal Specialist Group, sottolinea che «Un'azione regionale e nazionale è essenziale per supportare le popolazioni di ricci, attraverso iniziative come "Hedgehog Street" nel Regno Unito e "Danmarks Pindsvin" in Danimarca. La valutazione della Lista Rossa rivela anche dove ci sono lacune nella conoscenza, ad esempio, per quanto riguarda i limiti della distribuzione della specie. Un monitoraggio più approfondito in tutta Europa è essenziale per saperne di più sulle popolazioni meno studiate».

La valutazione del riccio europeo occidentale è stata realizzata per la Lista Rossa europea con il supporto della Commissione europea e Chris Carbone, professore di macroecologia e conservazione all'Istituto di zoologia della Zoological Society of London (ZSL) e fondatore di London Hogwatch, evidenzia che «Il rapido declino del riccio dell'Europa occidentale, ora classificato come quasi minacciato nella Lista Rossa IUCN, riflette lo stato di disperazione che affrontiamo con la conservazione del riccio in Europa e nel Regno Unito. Il programma London HogWatch di ZSL studia le distribuzioni del riccio e promuove la conservazione in tutta la capitale. " Le strategie di conservazione per mitigare la perdita di habitat, la frammentazione e l'intensificazione agricola rallenteranno il loro declino, mentre attraverso la creazione di corridoi di habitat, la riduzione dell'uso di pesticidi e la promozione di ambienti favorevoli ai ricci possiamo fornire una protezione a lungo termine per questa specie».  

Redazione Greenreport

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