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Fare pace con la natura. Al via in Colombia la Cop16 della Convention on biological diversity

La ministra dell’ambiente della Colombia: «La conservazione della biodiversità è profondamente legata all’azione climatica»
 |  Natura e biodiversità

Inizia oggi a Cali, in Colombia la 16esima conferenza della parti della Convention on biological diversity (Cop16 Cbd) dove, nelle prossime due settimane, oltre 21.000 delegati pre-registrati, esperti governativi, attivisti ambientali e gruppi indigeni affronteranno le urgenti sfide globali nella protezione della biodiversità. Si tratta della più grande Cop Cbd mai realizzata  e la ministra dell’ambiente colombiana e presidente della Cop16, Susana Muhamad, ha detto che «Questa sarà una grande opportunità per una delle nazioni con la maggiore biodiversità al mondo. Questo evento invia un messaggio dall'America Latina al mondo sull'importanza dell'azione per il clima e della protezione della vita. Mette in evidenza l'impegno della Colombia, del presidente Gustavo Petro e dell'intero Paese, per preservare il nostro pianeta».

La Cop16 Cbd punta ad essere una pietra miliare fondamentale nell'attuazione degli ambiziosi obiettivi e dei 23 target del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework che comprende, tra gli altri obiettivi, la protezione del 30% delle terre e dei mari del mondo entro il 2030, ridurre i sussidi dannosi e ripristinare gli ecosistemi degradati e la segretaria esecutiva della Cbd, Astrid Schomaker, si è detta entusiasta di lavorare con il governo della Colombia, e in particolare con la Muhamad, «Per garantire che i risultati della COP 16 accelerino l’azione a tutti i livelli per implementare la Convention on biological diversity».

La Conferenza comprende COP16  e 11sima riunione della Conferenza delle Parti che funge da riunione delle Parti al Protocollo di Cartagena sulla biosicurezza e la quinta riunione della Conferenza delle Parti che funge da riunione delle Parti al Protocollo di Nagoya sull'accesso alle risorse genetiche e la giusta ed equa condivisione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione. Includerà un segmento ministeriale di alto livello.

La COP 16è la prima COP sulla biodiversità dopo l'adozione del Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework (GBF) alla Cop15 del dicembre 2022 a  Montreal, Canada e i governi ne dovranno i esaminare lo stato di attuazione. Le parti della Convenzione dovrebbero dimostrare l'allineamento delle loro National Biodiversity Strategies and Action Plans (NBSAP) con il (GBF). La COP 16 svilupperà ulteriormente il quadro di monitoraggio e promuoverà la mobilitazione delle risorse per il Global Biodiversity Framework. Tra gli altri compiti, la COP 16 dovrebbe anche finalizzare e rendere operativo il meccanismo multilaterale sulla condivisione giusta ed equa dei benefici derivanti dall'uso di informazioni del sequenziamento digitale delle risorse genetiche.

Il  segretario generale dell’Onu, António Guterres ha esortato le delegazioni deii circa 190 Paesi a «Fare pace con la natura" e a rafforzare un piano per fermare la perdita di habitat, salvare le specie in via di estinzione e preservare i preziosi ecosistemi del nostro pianeta».

Guterres ha ricordato che «Il Framework si basa su una chiara verità: affinché l'umanità sopravviva, la natura deve prosperare... promette di ripristinare le relazioni con la Terra e i suoi ecosistemi. Ma non siamo sulla buona strada. Il vostro compito in questa COP è di trasformare le parole in azioni. Questo significa che i Paesi devono presentare piani chiari che allineino le azioni nazionali con tutti gli obiettivi del framework. Questo significa anche concordare un framework di monitoraggio e trasparenza rafforzato e significa onorare le promesse sulla finanza e accelerare il supporto ai Paesi in via di sviluppo. Le delegazioni devono lasciare a Cail investimenti significativi nel GBF, nei fondi correlati e nell'impegno a mobilitare altre fonti di finanziamento pubblico e privato per raggiungere appieno i suoi obiettivi.   E coloro che traggono profitto dalla natura devono contribuire alla sua protezione e al suo ripristino».

Il capo dell’Onu ha denunciato che «I paesi in via di sviluppo del mondo vengono saccheggiati, poiché le scoperte scientifiche e la crescita economica derivanti dalle loro straordinarie ricchezze stanno beneficiando altri. La COP16 deve coinvolgere l'intera società, come "la COP de la gente" e deve rafforzare il ruolo dei popoli indigeni e delle comunità locali, che sono i grandi custodi della biodiversità nel mondo, luminari dell'utilizzo sostenibile. La loro conoscenza e la loro tutela devono essere al centro delle azioni a tutela della biodiversità a tutti i livelli. Abbiamo un piano per salvare l'umanità da una Terra degradata».  

Alla cerimonia di apertura della Coop16, anche la Muhamad ha invitato il mondo a fare pace con la natura: «Non si può consolidare la Pace in un territorio senza l’inclusione delle diversità, senza l’inclusione dei saperi specifici, senza fare Pace anche con la Natura. Ed è per questo che da questa esperienza, da questa ricerca vitale, che, come ha detto il presidente Petro, è anche nel cuore del mondo oggi, la Colombia ospita questa COP16 per invitare il mondo a cercare quella pace con la natura. Durante questa COP16 dovrà essere fatto un passo verso l'attuazione del GBF.  Si tratta in definitiva di ricomporre il nostro modo di vivere, ricomporre il modello di sviluppo, ricomporre, ripensare, riscoprire il modo in cui viviamo insieme nella diversità, in un sistema che non genera permanentemente la natura vittima dello sviluppo, che è il  contrario la nostra stessa riproduzione poiché una società riproduce la vita». a affermato.

La nuova presidente della Cop16 ha evidenziato che «La conservazione della biodiversità è profondamente legata all’azione climatica. A causa dell’uso estrattivo delle risorse naturali, oggi si genera il 50% delle emissioni di gas serra, ma allo stesso tempo questo è anche ciò che sta causando 90% della perdita di biodiversità. Un potente recupero degli ecosistemi e della natura può contribuire quasi per il 40% alla soluzione della stabilizzazione del clima e del ciclo del carbonio. Speriamo che la Cop16 a Cali sia il primo obiettivo, il primo luogo in cui le formiche, senza parlare, si uniscono per mobilitare la vita e mobilitare la pace con la natura».

Nel discorso di apertura il presidente di dinistra della Colombia, Gustavo Petro ha detto che «Oggi è essenziale scambiare debito per azione climatica. Non può esserci il rischio come criterio per misurare il tasso di interesse, né per valutare i prestiti. Ridurre il rischio del debito del terzo mondo è oggi sostanziale. Se i fondi di capitale e i fondi pensione dei Paesi ricchi consolidano la loro redditività nelle economie dei Paesi poveri, lasceranno l’umanità senza gli strumenti per superare la crisi climatica. Solo modificando il rischio Paese per l’azione climatica saremo in grado di finanziare un piano Marshall che fermi la crisi climatica del pianeta: che decarbonizzi l’intera economia. Fanno pagare il rischio a coloro che assorbono la CO2 emessa dai mega-ricchi del pianeta, il che è una vera contraddizione mortale».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.