Il Giappone è il più grande importatore di gufi vivi del mondo
Il nuovo studio “Live owls in Japanese pet stores and cafés: Volumes, species, and impediments to effective trade monitoring”, pubblicato sul Journal of Asia-Pacific Biodiversity da Boyd T.C. Leupen della Monitor Conservation Research Society, Kay Wakao e Yoko Asakawa di TRAFFIC Japan/Wwf Japan, James Eaton di Petaling Jaya - Malaysia e Simon Bruslund dello Zoologisk Have København fornisce una panoramica approfondita dei volumi e delle specie di gufi presenti in una selezione di negozi di animali e bar giapponesi, basata su due indagini sul posto, un sondaggio online e un'analisi dei dati delle importazione. E il Giappone, dove questi rapaci notturni stanno diventando sempre più popolari come animali domestici e che sono presenti soprattutto nei bar per animali, ne è emerso come il più grande importatore di gufi vivi a livello mondiale. La popolarità dei gufi in Giappone è in gran parte attribuita alla domanda dei loro presunti poteri curativi (iyashi) al loro fascino che fa tenerezza (kawaii). Il Giappone è anche tra i maggiori Paesi consumatori di animali esotici.
Nonostante diversi studi abbiano affrontato le preoccupazioni sul benessere degli animali nei famosi "owl café" giapponesi, fino ad ora non erano state analizzate le implicazioni più ampie del commercio di gufi per la conservazione delle specie.
Monitor e TRAFFIC Japan/Wwf Japan spiegano che «La nostra ultima ricerca fornisce una panoramica approfondita del numero e delle specie di gufi presenti in una selezione di negozi di animali e bar giapponesi, basata su due indagini fisiche, un sondaggio online e un'analisi dei dati di importazione. Nel corso dello studio, abbiamo scoperto 1.914 gufi di 49 specie in un totale di 92 stabilimenti, con registrazioni di importazione che mostrano che la varietà delle specie è notevolmente aumentata nel tempo. Delle 49 specie registrate, il 90% non era nativo del Giappone. I 3 gufi più frequentemente registrati sono stati il barbagianni comune Tyto alba, il gufo facciabianca sp. Ptilopsis leucotis/granti e l’allocco Strix aluco . Sono state registrate due specie quasi minacciate (il gufo reale barrato Bubo sumatranus e il gufo del Chaco Strix chacoensis ) e una specie vulnerabile (il gufo delle nevi Bubo scandiacus). Abbiamo anche documentato 17 sequestri che hanno coinvolto 62 gufi di almeno 8 specie tra il 2012 e il 2021. Mentre la stragrande maggioranza di questi sequestri è avvenuta in Giappone, uno è avvenuto nelle Filippine e un altro in Thailandia».
Sebbene la maggior parte dei gufi presenti nei negozi di animali e nei bar giapponesi siano stati probabilmente allevati cattività, tracciare la loro storia commerciale e verificare la legalità dello stock parentale si è rivelato un grosso problema e il monitoraggio è stato ulteriormente complicato da lacune nei dati sul commercio internazionale, etichettatura errata delle specie, allevamento selettivo e utilizzo di una tassonomia obsoleta.
Leupen, l'autore principale dello studio, sottolinea «L'urgente necessità di una migliore regolamentazione e supervisione per proteggere queste incredibili creature e promuovere pratiche commerciali sostenibili. Nella vasta estensione del mercato giapponese, un rigoroso controllo del commercio dei gufi non è solo importante, ma è essenziale anche per garantire che questo delicato equilibrio tra legalità e sostenibilità venga rispettato».
I ricercatori concludono: «I risultati del nostro studio sono indicativi dell'elevato numero di gufi presenti nei negozi di animali e nei bar giapponesi e di un costante aumento nel tempo del numero di specie di gufi importate. E’ necessario un monitoraggio continuo di questo trend, insieme a un sistema di tracciabilità affidabile che descriva in dettaglio la cronologia commerciale dei gufi sul mercato e il cambiamento degli atteggiamenti dei consumatori nei confronti dell'interazione e della proprietà dei gufi».