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L’inarrestabile espansione dello sciacallo dorato in Europa, verso nord e sud

Nuove scoperte sull'entità dell'espansione dello sciacallo dorato: i ricercatori sorpresi dai nuovi risultati
 |  Natura e biodiversità

Lo sciacallo dorato (Canis aureus) ha rapidamente ampliato di migliaia di chilometri il suo areale in Europa e  recentemente si è spostato in nuovi ambienti, arrivando fino a nord del Circolo Polare Artico in Finlandia e Norvegia e a sud fino alla Penisola Iberica e in Italia.  Lo  studio “Species on the move: a genetic story of three golden jackals at the expansion front”, pubblicato su Mammalian Biology. da un team di ricercatori polacchi, norvegesi, finlandesi e spagnoli analizza i dati genetici di tre sciacalli dorati  e l'origine e le possibili rotte migratorie di tre sciacalli dorati trovati ai confini del loro areale.

Lo sciacallo dorato è più grande di una volpe ma molto più piccolo di un lupo. Non è una specie invasiva introdotta dall'uomo, ma una specie nuova arrivata in espansione naturale protetta da Normative europee e nazionali. Anche in Italia. Onnivoro, si nutre principalmente di piccoli mammiferi e carogne, ma consuma anche piante, uccelli e piccoli ungulati, nonché bestiame. E’ abile nello sfruttare le fonti di cibo fornite dagli esseri umani: ad esempio, il contenuto dello stomaco dello sciacallo dorato trovato a Sodankylä in Finlandia  includeva resti di pesce probabilmente lasciati dai pescatori locali. Lo sciacallo dorato occupa una nicchia della catena alimentare tra volpi e lupi, il che significa che probabilmente compete con loro e con i cani procioni per il cibo e il territorio.

All’università finlandese di Oulu, evidenziano che «Le analisi genetiche hanno rivelato che uno sciacallo trovato in Finlandia aveva viaggiato per circa 2.500 chilometri proveniente dalla popolazione della Pannonia occidentale (situata in Austria, Ungheria e Croazia) a Sodankylä. Uno sciacallo trovato nella regione di Tromsø in Norvegia aveva viaggiato per 1.500 km dalla popolazione baltica o per 3.400 km dal Caucaso. L'individuo scoperto nella penisola iberica probabilmente proveniva dalla Pannonia occidentale (1.650 km), sebbene la regione adriatica (1.300 km) sia anche una possibile fonte, sebbene meno probabile. Lo studio mostra che gli sciacalli dorati si stanno espandendo in nuove aree da popolazioni di origine multipla, tra le quali sia le aree centrali che le regioni nelle quali si sono recentemente stabiliti».

Tutti gli individui studiati erano maschi e migranti di prima generazione, il che significa che erano nuovi arrivati. Non è stata trovata alcuna prova di ibridazione con cani domestici. I risultati hanno anche confermato precedenti scoperte sull'omogeneità genetica degli sciacalli dorati; sia gli individui finlandesi che quelli spagnoli appartenevano alla linea materna europea più comune.

Uno degli autori dello studio, Jouni Aspi dell'università di Oulu, ricorda che «In precedenza, si dava per scontato che gli sciacalli dorati arrivati ​​in Finlandia provenissero dalla popolazione consolidata del Baltico, ma questo studio dimostra che possono migrare da molto più lontano, anche migliaia di chilometri. E’ stato dimostrato che anche  i lupi possono percorrere più di mille chilometri dal loro areale».

Secondo i ricercatori, oltre all'individuo di Sodankylä, sono stati effettuati sette avvistamenti confermati di sciacalli dorati in Finlandia, il più recente a Ivalo nell'agosto 2024.

Lo studio conclude: «Gli sciacalli dorati sono in grado di percorrere distanze sorprendenti in condizioni ambientali molto diverse e di stabilire nuovi branchi e popolazioni in climi estremi, evidenziando la loro straordinaria resilienza e adattabilità. Il cambiamento climatico è stato suggerito come una delle ragioni della loro espansione. La specie si adatta anche al freddo e si è dimostrato che sopravvive nella spessa neve di montagna».

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Redazione Greenreport

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