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L'Unione europea indebolisce la protezione del lupo

Gli ambientalisti: decisione gravissima, duro colpo per scienza e biodiversità, apre pericolosamente la porta agli abbattimenti del lupo in Europa
 |  Natura e biodiversità

Oggi, alla riunione dei Rappresentanti Permanenti a Bruxelles, la maggioranza qualificata degli Stati membri dell'Unione europea ha approvato la proposta della Commissione Ue per  declassare da “rigorosamente protetto” a semplicemente “protetto” lo status di protezione del lupo nell'ambito della Convenzione sulla Conservazione della Vita Selvatica e degli Habitat naturali in Europa (la Convenzione di Berna). La proposta è stata approvata dopo la decisione del Governo tedesco di votare a favore, anziché astenersi come fatto finora.

Il Wwf sottolinea che «Il Governo italiano, votando a favore della proposta, conferma la sua posizione anacronistica ed ideologica sulla protezione della biodiversità in Europa e in Italia». Dante Caserta, responsabile affari legali e istituzionali del Wwf Italia  ha commentato: «La decisione di declassare lo status di protezione del lupo è un bruttissimo segnale verso i negoziati decisivi che si svolgeranno alla COP16 sulla Biodiversità di Cali a fine ottobre. La posta in gioco va oltre la tutela del lupo, poiché le implicazioni legali della proposta della Commissione potrebbero avere conseguenze di vasta portata. La Convenzione di Berna, che riguarda l'intero continente europeo e non solo gli Stati membri dell'Ue, funge da salvaguardia cruciale contro i tentativi di indebolire la protezione delle specie nell'ambito del diritto comunitario. L’indebolimento della Convenzione potrebbe minare in modo significativo le fondamenta del quadro normativo per la conservazione della natura europea. Il voto a favore dell’Italia conferma una posizione ideologica del nostro Governo contro la natura e contro i dati scientifici. Come Wwf Italia contrasteremo fermamente ogni tentativo di smantellare la tutela della biodiversità nel nostro Paese».

Con questa decisione, gli Stati membri hanno scelto di ignorare l'appello di oltre 300 organizzazioni della società civile e di centinaia di migliaia di persone che le esortavano a seguire le raccomandazioni scientifiche e a intensificare gli sforzi per promuovere la coesistenza con i grandi carnivori attraverso misure preventive. In una nota congiunta le associazioni sottolineano che «La decisione odierna non solo vanifica decenni di sforzi di conservazione, ma rappresenta anche una battuta d'arresto significativa per quello che è stato salutato come uno dei più notevoli successi dell'Unione Europea nella conservazione della fauna selvatica: il ritorno del lupo da una situazione di quasi estinzione. I lupi sono rigorosamente protetti sia dalla Convenzione di Berna che dalla Direttiva Habitat dell'Ue, fungendo da specie chiave vitale per ecosistemi sani e biodiversità in tutta Europa. Indebolendo la loro protezione ostacolerà il continuo recupero delle popolazioni di lupi e metterà a repentaglio gli sforzi per promuovere la coesistenza tra esseri umani e grandi carnivori, optando invece per l'approccio a breve termine del controllo letale. La scienza dimostra che il recupero del lupo è ancora in corso e gli obiettivi chiave sia della Convenzione di Berna che della Direttiva Habitat, ovvero il ripristino delle specie in via di estinzione, restano insoddisfatti. Inoltre, l'analisi approfondita della Commissione stessa conferma che non vi sono prove che l'abbattimento riduca la predazione del bestiame».

La proposta sarà formalmente adottata domani alla riunione del Consiglio dell'Unione europea per consentire alla Commissione Ue di presentarla al Comitato permanente della Convenzione di Berna. L'Ue sosterrà la proposta come blocco unificato per l'ultima votazione in seno al Comitato permanente prevista per dicembre. 

Sofie Ruysschaert, responsabile delle politiche di ripristino della natura presso BirdLife Europe, ha detto che «Prendendo di mira il lupo, l'Europa si è sparata sui piedi. Indebolendo la legislazione UE efficace per motivi ingiustificati si mina completamente la fiducia nel processo decisionale. Assecondando campagne di allarmismo populista e abbandonando fatti e soluzioni pragmatiche, sia l'UE che il governo tedesco stanno ulteriormente minando la democrazia e la coesione europee. L'esito del voto odierno allontanerà ulteriormente l'UE dagli sforzi costruttivi per proteggere e ripristinare la biodiversità europea».

Per Agata Szafraniuk, responsabile fauna selvatica di ClientEarth, La posta in gioco va oltre i lupi, poiché le implicazioni legali della proposta della Commissione potrebbero avere conseguenze di vasta portata. La Convenzione di Berna, che abbraccia l'intero continente europeo e non solo gli Stati membri dell'UE, funge da salvaguardia cruciale contro i tentativi di indebolire la protezione delle specie ai sensi della legge dell'UE. La rimozione di questa salvaguardia potrebbe minare significativamente le fondamenta del quadro di conservazione della natura dell'Ue».

Florencia Sanchez Acosta, responsabile  politiche per la biodiversità dell’ European Environmental Bureau (EEB, al quale aderisce anche Legambiente), fa notare che «Questa decisione arriva proprio mentre la Convenzione di Berna ha celebrato il suo 45esimo compleanno la scorsa settimana. E’ una triste notizia per i lupi, per la legge ambientale dell'UE e un messaggio preoccupante per la comunità internazionale. Gli Stati membri dell'Ue sono ora pronti a declassare la protezione ambientale, mettendo a rischio il nostro patrimonio naturale e andando contro gli impegni internazionali dell'Ue nell'ambito del Global Biodiversity Framework. Questo è sicuramente un duro colpo per la credibilità dell'Ue, a poche settimane dalla COP16 della Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità».

Sabien Leemans, senior biodiversity policy officer del Wwf European Policy Office, conclude: «La decisione di declassare lo status di protezione del lupo invia un segnale disastroso e vergognoso dall'Europa, solo poche settimane prima della cruciale riunione COP16 della Convention on biological diversity (CBD). Come possiamo chiedere ad altre regioni di proteggere la loro biodiversità e di convivere con specie come tigri, leoni o elefanti, quando non possiamo convivere con il lupo? Il messaggio che arriva oggi dall'UE è davvero imbarazzante: predichiamo al mondo la conservazione mentre smantelliamo uno dei nostri più grandi successi in materia di conservazione degli ultimi decenni».

Redazione Greenreport

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