Skip to main content

Octopus Act: proteggere i polpi dai pericoli dell'allevamento commerciale

100 scienziati a sostegno di una legge Usa contro l'allevamento commerciale e l'importazione di polpi allevati
 |  Natura e biodiversità

Il Congresso statunitense sta prendendo in considerazione l'Octopus Act, una legge federale che punta a vietare l'allevamento commerciale di polpi negli Stati Uniti. Il disegno di legge proibirebbe anche l'importazione di prodotti a base di polpi provenienti da allevamenti all'estero. La proposta di legge fa eco alla crescente preoccupazione globale sulle implicazioni etiche e ambientali dell'allevamento di polpi e che ha scatenato dibattiti tra scienziati, ambientalisti e decisori politici.

Jennifer Jacquet, professoressa al Dipartimento di scienze e politiche ambientali della Rosenstiel School of Marine, Atmospheric, and Earth Science dell'università di Miami, è la prima firmataria e una delle autrici della lettera “Support US OCTOPUS Act to keep octopuses wild”, pubblicata il 15 agosto su  Science, che spiega perché dovrebbe essere promulgato l'octopus Act.

I 100 scienziati che hanno firmata la lettera  evidenziano che «I polpi, in particolare  Octopus vulgaris , la specie che ha attirato l'attenzione mondiale attraverso il documentario  My Octopus Teacher , sono rinomati per la loro intelligenza e il loro comportamento complesso. Questi invertebrati marini possiedono un sistema nervoso ampio e distribuito, possono usare utensili e possono persino camminare su due braccia. I polpi sono considerati una specie chiave negli ambienti costieri e di barriera corallina, aiutando a mantenere un sano equilibrio dell'ecosistema.

La Jacquet. Sottolinea che «Data la natura sofisticata del polpo, questo lo rende particolarmente inadatto alla vita in cattività, dove gli ambienti controllati, restrittivi e sterili degli allevamenti commerciali causerebbero probabilmente stress e problemi comportamentali gravi. Non sono una specie acquatica ideale per l'allevamento e devono rimanere animali selvatici nell'oceano».

Attualmente non ci sono allevamenti commerciali di polpi, ma un'impresa spagnola di prodotti ittici ha in programma di costruire il primo allevamento di polpi nelle isole Canarie, il che ha spinto lo Stato di Washington a vietare l'allevamento di polpi. Una legislazione simile è stata introdotta in California e nelle Hawaii.

Gli autori della lettere affermano che «Il coinvolgimento del governo federale attraverso l'OCTOPUS Act sottolinea la gravità del problema e riflette un impegno più ampio per la conservazione dell'ambiente marino».

All'università di Miami  ricordano che «La ricerca ha dimostrato che i polpi sono carnivori e hanno esigenze alimentari complesse che sarebbero difficili e costose da soddisfare nell’allevamento. Sono solitari e preferiscono prede vive come granchi e calamari, aggiungendo preoccupazioni sul fatto che i polpi allevati accetterebbero i sottoprodotti o gli scarti di altre attività di pesca. Questa preferenza alimentare non solo solleva preoccupazioni etiche sul benessere dei polpi allevati, ma minaccia anche di aumentare la pressione sugli stock ittici selvatici».

La motivazione alla base dell'allevamento di polpi è dovuta soprattutto alla crescente domanda di carni esotiche da parte dei mercati di lusso. La Jacquet e i  firmatari della lettera sostengono che soddisfare questi  mercati non giustifica i rischi significativi posti al benessere degli animali e all'ambiente.

L'allevamento commerciale sostenibile di polpi è stato ritenuto «Attualmente impossibile» dagli esperti di acquacoltura, rendendo la presentazione dell'Octopus Act ancora più convincente. L'allevamento commerciale di polpi è già stato tentato negli ultimi 10 anni, ma è fallito a causa degli alti costi e della bassissima resa produttiva.

Daniel Benetti, professore di biologia marina ed ecologia e direttore del programma di acquacoltura alla Rosenstiel School, conferma: «Il polpo non è una specie adatta all'allevamento. Negli ultimi decenni, molti hanno provato e hanno fallito a causa delle complessità e delle caratteristiche della specie. Sono animali solitari, quindi anche se potessero essere allevati sperimentalmente, il costo delle infrastrutture, della tecnologia e della produzione sarebbe proibitivo. Questa proposta di legge è una buona cosa. Non solo proteggerà i polpi, ma farà risparmiare tempo e denaro ai potenziali investitori evitando di investire in un modo sicuro per perdere un sacco di soldi».

Se approvato, l'Octopus Act rappresenterebbe una vittoria significativa per la conservazione marina negli Stati Uniti, creando un precedente che altre nazioni dovrebbero seguire. Impedirebbe l'istituzione di un'industria che potrebbe danneggiare irreversibilmente uno degli invertebrati più affascinanti dell'oceano e sconvolgere delicati ecosistemi marini.

Il Congresso Usa voterà l'Octopus Act entro quest'anno e, se verrà approvato, potrebbe segnare l'inizio di una nuova era nella conservazione marina che dà priorità al benessere degli animali marini e alla salute degli oceani rispetto alle richieste dei mercati del lusso.

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.