Skip to main content

La pioggia influisce sulle dimensioni delle tartarughe marine appena nate

Il clima locale determina la dimensione e la sopravvivenza delle giovani tartarughe marine
 |  Natura e biodiversità

Le femmine delle tartarughe marine depongono le uova, ricoprono il nido di sabbia e poi tornano in mare, lasciando che le uova si sviluppino e si schiudano da sole. Ma tra predatori dei nidi, temperature in aumento, occupazione antropica delle spiagge, le probabilità di sopravvivenza sono scarse. Una volta schiuse e nell'oceano, circa una tartarughina su 100 o su 1.000 raggiunge l'età adulta.

Le dimensioni delle schiuse contano. Le schiuse più numerose e con tartarughine più veloci nel raggiungere il mare hanno maggiori probabilità di sopravvivere perché trascorrono meno tempo sulle sabbie pericolose delle spiagge.

Le ricerche dimostrano che sia la temperatura dell'aria che quella della sabbia hanno un impatto cruciale sulle schiuse delle tartarughe marine. Le temperature più fredde producono schiuse più grandi, con piccoli più pesanti e con più maschi, mentre le temperature più calde accelerano la schiusa e forniscono maggiore protezione dai predatori. Per le tartarughe marine comuno (Caretta caretta) e verdi (Chelonia mydas), in via di estinzione, condizioni più fresche e umide determinano schiuse più robuste. Tuttavia, l'aumento delle temperature potrebbe accorciare i periodi di incubazione e le piogge irregolari possono interrompere la crescita, influenzando potenzialmente la sopravvivenza. Bilanciare temperatura e umidità è fondamentale per la salute di queste tartarughe marine vulnerabili.

Lo studio “Correlations between local geoclimatic variables and hatchling body size in the sea turtles Caretta caretta and Chelonia mydas”, pubblicato su BMC Ecology and Evolution da un team di ricercatori Tedeschi e statunitensi guidato da Omar Rafael Regalado Fernández Universität Tübingen e da Parima Parsi-Pour dell’ Humboldt Universität zu Berlin, analizza in che modo le precipitazioni variabili influiscono sullo sviluppo delle tartarughe marine appena nate, rivelando che «Hanno un effetto più profondo rispetto alle variazioni della temperatura dell'aria».

La ricerca, che comprende dati provenienti da 37 spiagge in tutto il mondo (uno studio longitudinale in Florida e studi sperimentali nelle isole di Capo Verde), dimostra che «Le precipitazioni svolgono un ruolo cruciale nel determinare le dimensioni corporee dei piccoli. Le precipitazioni raffreddano la superficie della spiaggia e aumentano l'umidità necessaria per lo sviluppo delle uova, rendendola un indicatore migliore delle dimensioni del corpo rispetto alla temperatura».

L'influenza della temperatura dell'aria e della sabbia durante la stagione riproduttiva sulla crescita corporea delle giovani tartarughe marine nell'uovo è già stata esaminata più volte ma Regalado Fernández spiega che «Volevamo aggiungere dati sull'influenza del cambiamento delle precipitazioni sui giovani animali durante la stagione riproduttiva. Troppa umidità può essere fatale per gli embrioni. Forti piogge, tempeste tropicali e inondazioni hanno distrutto un numero significativo di nidi e rimosso la sabbia dalla spiaggia. Anche i predatori sono più numerosi».

I risultati dello studio rivelano che l'impatto delle precipitazioni varia tra le specie: «Per le tartarughe Caretta caretta, le precipitazioni più intense determinano la nascita di nidi con carapaci (guscio) più piccoli ma con un peso maggiore, mentre le tartarughe verdi sviluppano carapaci più piccoli senza un cambiamento nella massa corporea».

Una delle autrici dello studio, Jeanette Wyneken del Department of Biological Sciences  della Florida Atlantic University (FAU),  sottolinea che «I risultati del nostro studio evidenziano la necessità di dati più localizzati su come il meteo regionale influenza l'incubazione e lo sviluppo delle schiuse.Questi dati sono essenziali per perfezionare le strategie di conservazione per proteggere le tartarughe marine in mezzo al riscaldamento globale».

Lo studio è iniziato con i dati di Boca Raton, in Florida, confrontando le dimensioni delle schiuse (lunghezza, larghezza e massa) con i fattori climatici locali. Successivamente, sono stati raccolti dati da 19 spiagge con schiuse di tartaruga comune e 17 spiagge con schiuse di tartaruga verde. Una terza parte dello studio ha esaminato le schiuse a Cabo Verde dopo alcuni giorni di pioggia durante la stagione secca per vedere come le precipitazioni influenzavano le loro dimensioni.

Alla FAU evidenziano che «Nel Mediterraneo, in particolare sulle spiagge di Cipro e Turchia, la stagione secca porta pochissima pioggia dal Nord Atlantico. Per le tartarughe verdi in queste aree più secche, gli effetti delle precipitazioni diventano evidenti solo dopo la fine della stagione secca. In Florida, tuttavia, i livelli di precipitazioni rimangono abbastanza costanti per tutta la stagione della nidificazione a causa dei modelli meteorologici locali, sebbene siccità e ondate di caldo si verifichino in genere a luglio e ottobre».

La Wyneken evidenzia che «Non è chiaro esattamente come la pioggia influenzi le dimensioni delle piccole tartarughe. Un'idea è che la pioggia raffreddi i nidi, il che può modificare la temperatura e avere un impatto sul rapporto tra i sessi delle piccole tartarughe. Questo potrebbe portare a differenze nelle dimensioni e nella forma delle piccole tartarughe, simili a come le piccole tartarughe maschi e femmine di altre tartarughe, come la tartaruga gigante di fiume, hanno forme di guscio diverse».

Dato che il cambiamento climatico modifica i modelli delle precipitazioni, rendendo le aree umide più umide e quelle secche più secche, i ricercatori dicono che «L'impatto sui siti di nidificazione delle tartarughe marine suggerisce che le strategie globali di conservazione per le tartarughe marine comuni e verdi probabilmente devono essere aggiornate».

Regalado Fernández  concorda: «Per proteggere efficacemente la Caretta caretta e le tartarughe marine verdi, abbiamo bisogno di molti più dati sull’influenza del clima regionale sulla riproduzione e sulla dinamica delle popolazioni. E i dati devono essere disponibili a tutti coloro che sono coinvolti nella protezione delle tartarughe marine».

La Wyneken  conclude: «Unità di gestione per la conservazione efficaci dovrebbero concentrarsi sull'aggiornamento regolare e sull'inclusione di importanti siti di nidificazione, evidenziando l'importanza degli sforzi di conservazione locali. Analizzare i dati locali da vari siti di nidificazione è fondamentale per comprendere i modelli di nidificazione delle tartarughe marine. Questi database locali dovrebbero essere resi più accessibili e ampiamente condivisi per migliorare le nostre conoscenze e supportare gli sforzi di conservazione locali».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.