Abruzzo, la giunta vota l’abbattimento di 500 cervi. Dura condanna di opposizione e ambientalisti
I cervi? Provocano incidenti stradali e rovinano le colture, dunque quasi 500 di questi animali vanno abbattuti. È questo, in sintesi, il contenuto della delibera approvata dalla giunta regionale della Regione Abruzzo, in queste ore al centro di una pioggia di critiche da parte di associazioni ambientaliste, animalisti e forze politiche di opposizione rispetto al governatore ed esponente di Fratelli d’Italia Marco Marsilio.
Nel testo, che ha avuto il via libera una decina di giorni fa, si legge che a seguito di un monitoraggio eseguito nei mesi scorsi si è evidenziata «la presenza di un numero di capi più del doppio rispetto a quello del 2018, in termini assoluti» e che ciò sta provocando «impatti causati alle attività antropiche, in termini di danni alle colture e incidenti stradali per collisione da parte di cervidi con veicoli». Il prelievo, ovvero l’abbattimento, sarà consentito, si legge nella delibera approvata dalla giunta di centrodestra, da cacciatori abilitati al fine di «gestire gli animali presenti entro livelli compatibili di equilibrio con le altre componenti biologiche ed antropiche».
Contro la decisione assunta dal governatore Marsilio si sono espresse le forze politiche di opposizione, con il Pd che tramite il segretario regionale Daniele Marinelli parla di «scelta violenta, sbagliata e inutile, figlia di una visione arcaica e predatoria», il capogruppo consiliare Alleanza verdi e sinistra Alessio Monaco che condanna l’«azione di sterminio» e il Movimento 5 Stelle che con una nota congiunta Roma-L’Aquila definisce la delibera abruzzese «solo l’ultimo delirio di una classe politica regionale palesemente inadeguata».
Non ci sono però soltanto le forze di opposizione a criticare la scelta. Anche il coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, si dice «fermamente contrario» all’abbattimento dei quasi 500 esemplari di cervo, «una specie che come l’orso marsicano è diventata un simbolo della nostra regione, amata e rispettata da cittadini e turisti. Intendo valutare ogni possibile alternativa a un abbattimento così massiccio».
E, al di là del nodo politico, ci sono anche le tante sigle ambientaliste e animaliste che condannano duramente la delibera abruzzese. Il Wwf Abruzzo ha lanciato ieri una petizione online che in sole 24 ore ha già raccolto ben oltre tremila firme. «Quanti amano l’Abruzzo e la sua natura sono invitati a firmare e a diffondere la petizione per far sentire forte la voce di chi pensa che i cervi debbano poter continuare a vivere tranquilli sulle montagne abruzzesi», esorta il Wwf Abruzzo, che rilancia e propone, oltre alla revoca della delibera, un confronto con gli esponenti del governo regionale per affrontare in maniera organica e fattiva i temi dei danni all’agricoltura e del rischio di impatto con gli autoveicoli che, sottolinea l’associazione ambientalista, «non possono essere risolti affidandosi agli spari dei fucili».