Skip to main content

Trentino: il presidente della Provincia Fugatti ha ordinato di abbattere l’orso che ha ferito un turista francese

LEAL, LAV ed ENPA: battaglia legale contro un’esecuzione non giustificata
 |  Natura e biodiversità

Ieri, la Provincia autonoma di Trento (PAT) ha rivelato che intorno alle 11.30 di ieri «Un biker è stato inseguito da un orso mentre percorreva un sentiero in località Ciago, nella frazione di Vezzano, comune di Vallelaghi. L’uomo, rincorso per qualche decina di metri dal plantigrado, è fuggito allontanandosi dall’animale.
Sul posto è attualmente impegnato per i rilievi il personale forestale».

Un inseguimento ancora da dimostrare e comunque intimidatorio che però fa seguito all’aggressione di un  turista francese il 16 luglio, in località Naroncolo, nel comune di Dro.  L’’assessore all’artigianato, commercio, turismo, foreste, caccia e pesca della PAT,  Roberto Failoni, ha fatto visita in ospedale al turista e ha dichiarato: «Ho voluto manifestare, di persona, la vicinanza mia e dell’intero esecutivo provinciale, e verificare le sue condizioni di salute. Ho incontrato una persona eccezionale, tranquilla e in buone condizioni generali. L’augurio è che possa presto lasciare l’ospedale e ricongiungersi ai suoi cari».

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, il leghista Maurizio Fugatti, ha emesso “Un provvedimento contingibile e urgente” con il quale ordina al Corpo Forestale Trentino di proseguire un monitoraggio intensivo nelle zone dove si è verificato l'incidente, procedere con l'identificazione genetica dell'individuo responsabile dell'aggressione al turista francese e di procedere con la sua uccisione. E questo nonostante che, come ha riferito l’assessore provinciale e come ricorda LEAL – No vivisezione. «Il turista ha riportato lievi ferite dopo l’incontro con il plantigrado mentre, come riferiscono diverse cronache, correva in località Naroncolo, riportando ferite agli arti».

Per Fugatti c’è invece un «Giustificato altissimo livello di allarme sociale» e la probabilità che l’esemplare sia l'orsa accompagnata da tre piccoli, già protagonista di precedenti incontri ravvicinati in aree agricole confinanti con zone urbanizzate.

Gian Marco Prampolini, Presidente LEAL, accusa: «Si prosegue il macabro palleggio tra ordinanze di abbattimento e istanze cautelari. Come abbiamo già rimarcato la Giunta Fugatti ha messo in atto un esperimento sociale per rendere invisi gli orsi ai cittadini, tentativo che vede gli orsi vittime di una campagna di terrore. LEAL dopo l’accesso agli atti per chiarire le dinamiche dell’incidente tra l’orso e il turista ha depositato istanza cautelare contro l’ordine di abbattimento emesso da Fugatti».

La Lav annuncia battaglia legale: «Come annunciato da sempre, risponderemo colpo su colpo a questa rappresaglia insensata e violenta nei confronti degli orsi voluta dal Presidente Fugatti, che non ha mai fatto nulla per garantire la sicurezza dei cittadini, informandoli ed educandoli ad una corretta convivenza con gli animali selvatici. Inoltre, i cuccioli nati nel 2024 e in compagnia dell'orsa presunta responsabile dell'aggressione, difficilmente potranno farcela in assenza della madre. Il nostro Ufficio Legale è già al lavoro per impugnare questa ordinanza, che ha più il sapore di una vendetta nei confronti dell'orsa, che non la ricerca di sicurezza attraverso la convivenza pacifica, nel rispetto della vita dei cittadini e degli animali. Siamo pronti a impugnare qualsiasi altro atto che metta a rischio la vita degli orsi. Uccidere gli orsi non garantisce la sicurezza dei cittadini, ma versa solamente altro sangue innocente che va a sommarsi a quello già versato. La sicurezza dei cittadini è esclusivamente legata alla responsabilità delle loro azioni nel momento in cui si trovano in un territorio in cui vivono gli orsi, riportati in Trentino dalla stessa Provincia autonoma Per questo è importantissimo sapere come comportarsi nel caso ci si trovi in una zona frequentata dagli orsi e nel caso di vero e proprio incontro con un orso. Un'informazione che doveva essere trasmessa ai cittadini proprio dalla Provincia di Trento, che invece negli ultimi 24 anni non ha fatto nulla. E oggi, non potendo più prevenire, se la prende con gli animali».

La Lav ricorda che «Per colmare la colpevole inerzia della Provincia di Trento proprio sul tema della comunicazione e dell'informazione dei cittadini e turisti anche stranieri, dal 2021 eravamo impegnati con i nostri volontari nelle vesti di “Bear Ambassador” sul territorio del Parco Adamello Brenta in un progetto sviluppato con lo stesso Parco, al fine di diffondere le corrette informazioni per prevenire possibili incontri e incidenti con gli orsi, svolgendo quindi una fondamentale attività che andava a incrementare la sicurezza dei cittadini favorendo la convivenza con i plantigradi. Ma da quest'anno anche questa preziosa attività è stata cancellata per volontà dello stesso Parco che, è opportuno ricordarlo, è ente funzionale della stessa Provincia di Trento».

Anche l’Enpa ha  annunciato che Enpa impugnerà l’ordinanza di condannato a morte l’orso che avrebbe aggredito un turista francese a Dro ed evidenzia che «Desta ancora più sconcerto il fatto che l’ordinanza sia stata emanata sebbene non si conosca ancora l’identità dell’esemplare che avrebbe aggredito il runner e non siano note le circostanze in cui il fatto sia avvenuto. A questo riguardo, sembra che il plantigrado – una femmina – fosse in compagnia di almeno un cucciolo e che potrebbe pertanto aver reagito come reazione ad un pericolo percepito. Anche per questo, Enpa chiederà di avere pieno accesso alla documentazione predisposta dal Corpo Forestale del Trentino»

La presidente nazionale di Enpa Carla Rocchi, conclude: «Il presidente Fugatti, la cui personale avversione per i plantigradi è nota urbi et orbi, non ha aspettato neanche l’esito delle indagini dei Forestali, ma ha subito applicato legge del taglione, condannando a morte un non meglio identificato esemplare di orso. Eventuali problemi nella convivenza con i plantigradi così come con tutti gli altri selvatici sono responsabilità degli amministratori provinciali, non certo degli animali che adottano modelli di comportamento naturali.  la sequela di “selfie con orso” vista in questi giorni e mai sanzionata dalla PAT, così come i ritardi nel posizionamento dei bidoni anti-plantigradi o la mancanza di campagne di sensibilizzazione in materia di convivenza con i grandi carnivori, testimoniano il fallimento della PAT nella gestione del rapporto con la fauna. Per questo chiediamo che il ministero dell’Ambiente avochi a sé la gestione dell’intera materia, dando piena esecuzione al proprio mandato istituzionale. Chiediamo insomma che il ministro Pichetto Fratin si occupi finalmente di ambiente e di animali e non più soltanto di energia nucleare».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.