La Camera approva l’inserimento dello stambecco tra le specie cacciabili
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha appena ribadito con una sentenza il divieto di caccia al lupo in Austria e ha, di fatto, bocciato la legge che aveva permesso l’abbattimento di un lupo responsabile della predazione di circa 20 pecore. Secondo la Corte, «Una deroga a tale divieto al fine di prevenire danni economici può essere concessa solo se la popolazione di lupi si trova in uno stato di conservazione soddisfacente, il che non avviene in Austria».
Una sentenza che non riguarda quindi solo il lupo ma che è stata platealmente ignorata alla Camera dove la maggioranza di destra-centro ha accolto la proposta della Lega ex nord (già respinta prudentemente dalla Regione autonoma Valle d’Aosta) di aprire la caccia agli stambecchi. L’Union Valdôtaine aveva fatto notare che «La specie è comunque a rischio per la bassa varietà genetica e perché tutti gli esemplari derivano da circa 400 esemplari che si sono salvati grazie al Parco, alla fine della Seconda Guerra Mondiale».
Ma il governo ha accolto la richiesta della Lega di valutare l’inserimento dello stambecco tra le specie cacciabili. Come già accennato, infatti, il Parlamento ha approvato un ordine del giorno, con parere favorevole del Governo, in cui si chiede di inserire lo stambecco tra le specie cacciabili. Allo stesso tempo è stato approvato un ulteriore ordine del giorno in cui si riconosce l’urgenza di modifica della legge 157/1992. Nel mentre, il Governo, attraverso il sottosegretario all’agricoltura La Pietra, ha incontrato le associazioni venatorie per discutere delle prossime, ulteriori concessioni.
L’alleanza Sinistra Italiana Verdi attacca l’esecutivo: «La Camera, su parere positivo del governo, ha approvato un ordine del giorno della Lega che chiede di inserire lo stambecco tra le specie cacciabili, insieme al lupo. Che vergogna! Ancora una volta, il governo si distingue per il suo odio verso la natura e gli animali. Premier Meloni, non si vergogna? Solo poche settimane fa, il governo Meloni aveva votato contro la legge europea sulla natura, confermandosi nemico dell’ambiente, dell’agricoltura e del futuro dei giovani, votando contro per difendere gli interessi delle multinazionali. Il governo Meloni deve assumersi la responsabilità di questo attacco alla nostra biodiversità e alla fauna del nostro Paese. E’ inaccettabile che continui a promuovere politiche che mettono in pericolo specie protette e l’equilibrio ecologico per favorire interessi privati e speculativi».
Anche secondo il Wwf l’intenzione di aprire la caccia allo stambecco «è totalmente ingiustificabile. Lo stambecco è un animale fragile, che circa un secolo fa è stato portato sull’orlo dell’estinzione proprio a causa della caccia, riuscendo a sopravvivere solo nell’area del Parco Nazionale del Gran Paradiso. È inammissibile che il governo e la sua maggioranza continuino a stravolgere la legge sulla tutela della fauna selvatica, dopo avere già provocato l’apertura di due procedure europee, senza avere cura di aprire un dialogo tra tutte le parti interessate ed escludendo da ogni tavolo di confronto le associazioni di protezione ambientale che, a differenza delle associazioni venatorie, sono portatrici di interessi diffusi. Questo approccio fa male a tutti, non solo alla biodiversità e a chi la difende, ma anche ai cacciatori più ragionevoli che sono ormai sempre più vittime di associazioni venatorie estremiste e politicizzate. Le conseguenze negative di questa deriva saranno pagate anche dal governo che dovrà fare presto i conti con una società sempre più informata e consapevole di quanto sia fondamentale tutelare l’ambiente e la biodiversità, anche per salvaguardare la salute e il benessere delle generazioni presenti e future».