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In Maremma gli unici due nidi di falco pescatore presenti in Italia

 |  Natura e biodiversità

La prima riproduzione in Italia, dopo 42 anni di assenza, da parte di una coppia di falchi pescatori era stata nel 2011 nel Parco della Maremma, che cinque anni prima (era il 2006) aveva intrapreso un progetto per reintrodurre questa specie di rapaci diurni che avevano smesso di nidificare nel nostro Paese.

Da allora ogni anno si assiste alla riproduzione del falco nell’area umida del Parco della Maremma, nei pressi della foce dell’Ombrone, dove domani sarà inanellato il piccolo nato quest’anno prima che spicchi il volo.

Quest’anno una coppia di falchi pescatori ha scelto anche laRiserva naturale della DiacciaBotronaper riprodursi e l’evento è ritenuto eccezionale per il fatto che tutti e tre i pulcininati stanno pian piano preparandosi a volare.

Le immagini dei tre piccoli di falco pescatore sono state proiettate che questa mattina, dalla stazione video installata nella Casa Rossa Ximenes, che sorge proprio sulla zona umida di Castiglione della Pescaia, dove si è svolta una iniziativa promossa dalla provincia di Grosseto.

«Un evento di interesse universale – lo ha definito Leonardo Marras – Presidente della provincia di Grosseto.

«Un evento eccezionale e di grande valore scientifico» ha sottolineato Giampiero Sammuri, Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e di Federparchi, che nel 2006 aveva intrapreso il percorso di reintroduzione nel parco della Maremma.

«Un evento possibile grazie alla grande facilità per gli adulti di falco di pescare il pesce necessario alla sopravvivenza dei tre pulcini oltre, offerto dall’habitat della DiacciaBotrona».

La DiacciaBotrona, nel territorio diCastiglione della Pescaia è infatti una delle aree  umide ritenute di importanza comunitaria e inserita tra i siti della convenzione di Ramsar , su cui la provincia di Grosseto «ha lavorato molto- come ha indicato l’Assessore all’Ambiente, Patrizia Siveri, per mantenerne le caratteristiche di naturalità, tra cui un intervento che permette di re immettere i reflui depurati e mantenere dunque l’equilibrio d’acqua dolce».

Francesco Petretti, naturalista della trasmissione di Rai 3 Geo & geo.che ha coordinato l’incontro, ha inviato i presenti a riflettere sul fatto che questi rapaci possono rappresentare una grande richiamo per un turismo naturalistico per l’intera Maremma dove – ha sottolineato Angelo Gentili della segreteria nazionale di Legambiente «la scommessa è quella di coniugare le eccellenze naturalistiche con i servizi come ha saputo fare proprio il Comune di castigliane della Pescaia che quest’anno ha ottenuto il massimo riconoscimento da parte di Legambiente e Touring club  classificandosi la primo posto su scala nazionale per le 5 vele».

«Crediamo molto nell’allungamento della stagione turistica- ha detto il vicesindaco e assessore all’Ambiente del comune di Castiglione della Pescaia, Elena Nappi– e tutte le risorse che provengono all’amministrazione dalla tassa di soggiorno le destiniamo ad iniziative in tal senso, che permettano di valorizzare tutto il nostro territorio e di prolungare la stagione estiva che richiama ogni anno un milione e quattrocentomila presenze».

«La presenza di una grande varietà di specie tra nidificanti e migratorie ha un doppio valore per tutto il territorio della Maremma – ha aggiunto Lucia Venturi, Presidente del parco della Maremma- è importante come indicatore di biodiversità e può diventare un’opportunità per lo sviluppo di un turismo sostenibile».

La reintroduzione del falco pescatore partita dal parco della Maremma è diventata adesso un progetto esteso a tutto il Mediterraneo, cui partecipano il Parco della Maremma, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Parco Regionale della Corsica e l’area marina protetta di Tavolara in Sardegna, cui da oggi entrerà a far parte anche la Provincia di Grosseto.

Redazione Greenreport

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