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Nuove richieste per ricerche petrolifere nel mare della Puglia

 |  Natura e biodiversità

Oggi l'assessore alla Qualità dell'ambiente (Ecologia, Ciclo Rifiuti e Bonifica, Rischio Industriale) della Regione Pugli, Lorenzo Nicastro (Idv) ha annunciato con preoccupazione l'avvio dell'iter nazionale di valutazione ambientale, in capo al ministero dell’ambiente, per nuove concessioni per prospezioni petrolifere nell’Adriatico.

«Sembra non aver fine purtroppo l'aggressione da parte delle multinazionali del petrolio al nostro mare – ha detto Nicastro - nei giorni scorsi la Global Petroleum Limited ha avviato l'iter di Valutazione di Impatto Ambientale per altri 4 permessi di ricerca idrocarburi, ciascuna delle quali copre un'area marina di circa 750 km quadrati, che interessa il tratto di costa che insiste sui comuni di Giovinazzo, Bari, Mola di Bari, Polignano a Mare, Monopoli, Fasano, Ostuni, Brindisi, San Pietro Vernotico e Torchiarolo».

La Global Petroleum Limited è una piccola multinazionale che si occupa di esplorazione di gas e petrolio e che attualmente concentra le sue attività in Africa, in particolare nell’offshore della Namibia e nel mare dell’isola di  Juan de Nova, un possedimento francese di 4,4 km2 sperso nel canale del Mozambico dove vivono solo 14 persone.

Nicastro ha concluso: «In attesa che la documentazione tecnica giunga ai nostri uffici e si avvii la fase di valutazione locale che, come si ricorderà, ha valore meramente consultivo e non vincolate per il Ministero, non posso fare a meno di ribadire un concetto: è sempre più urgente una revisione della politica energetica nazionale alla luce degli sforzi che i territori, la Puglia in particolare, stanno facendo verso le fonti rinnovabili di energia. Soprattutto crediamo che non possa rimanere inascoltata la voce dei territori: privati cittadini, associazioni, forze politiche e, finanche, interi consigli regionali rivieraschi, si sono determinati dicendo la propria contrarietà ad uno sfruttamento selvaggio dei giacimenti di idrocarburi nell'Adriatico».

Redazione Greenreport

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