La Campagna SISO7 di Sea Shepherd in difesa del Mar Tirreno
A pochi giorni dall’inizio della settima edizione della Campagna SISO, i volontari di Sea Shepherd Italia a bordo della Sea Eagle hanno già tolto dal mare oltre 15 km di palamiti illegali e tratto in salvo numerose creature marine in pericolo. Dalla Calabria alla Sicilia, dalla Campania al Lazio, dalla Toscana alla Liguria, la flotta di Sea Shepherd pattuglia le coste italiane, contrastando il bracconaggio, l’utilizzo di attrezzi da pesca illegali e l’inquinamento da plastica.
La campagna SISO nasce nel 2018 e impiega due barche, un gommone e un drone per la protezione del Mar Tirreno dalla pesca illegale non documentata e non dichiarata. L’operazione SISO7, attivata grazie alla collaborazione con le autorità italiane, ha già permesso il salvataggio di numerose specie nelle acque calabresi e nella costa nord della Sicilia. compresa una tartaruga marina Caretta caretta chee nuotava in difficoltà, dopo aver ingoiato un’esca e trascinandosi dietro un pezzo palangaro. «Grazie all’intervento tempestivo e alla formazione dei nostri volontari la tartaruga è stata liberata dall’amo e consegnata in buone condizioni alla Guardia Costiera – raccontano a Sea Shepherd - Fino all’alba i volontari non si sono mai fermati e sono riusciti a salvare numerose altre vite, restituendo al mare una coppia di grandi lampughe, razze, tunnidi di varie specie ed ad un bellissimo esemplare di tonno rosso di oltre 80 kg, vittima di una pesca incontrollata che nonostante i divieti e le restrizioni vede la specie ancora come il bersaglio principale di questo periodo».
La pesca non autorizzata e non regolamentata con palamiti di superficie uccide, non accidentalmente, numerose razze, squali, tartarughe ed altre specie di tunnid e l’organizzazione ambientalista accusa: le reti spadare e i FAD «Nemici giurati dell’ecosistema marino, le reti spadare, tristemente responsabili della morte di numerosi capodogli, sono l’obiettivo primario della campagna SISO. In collaborazione con le Autorità italiane, abbiamo già ottenuto un risultato eccezionale: grazie al nostro impegno le morti di capodogli da reti spadare negli ultimi quattro anni nelle acque tirreniche si sono azzerate. Un altro fronte di battaglia è quello contro i FAD (Fish Aggregating Devices),, i vergognosi dispositivi di pesca illegale che attirano indiscriminatamente ogni specie marina per trasformarla in facile preda delle reti a circuizione e che avvelenano il nostro mare con quintali di plastica». I Fishing Aggregating Devices sono metodi di pesca illegale formati da un filo di plastica ancorato in fondo al mare che tiene a galla in superficie delle larghe foglie dove si radunano i pesci, pescati poi dalle reti a circuizione. Queste installazioni illegali su larga scala attraggono densi banchi di pesci, creando punti di aggregazione che non solo portano alla pesca eccessiva, ma causano anche una significativa cattura accidentale di specie non bersaglio.
Andrea Morello, presidente di Sea Shepherd Italia, conclude: «La campagna SISO nasce nel 2018 e impiega due barche, un gommone e un drone per la protezione del Mar Tirreno dalla pesca illegale non documentata e non dichiarata. Operazione SISO è oggi alla sua settima edizione, ma è già un successo. Da quattro anni le morti di capodogli a causa di reti spadare nelle acque tirreniche si sono azzerate. Inoltre, si è registrato un calo del 70% della pesca illegale nelle acque calabresi del Tirreno pattugliate dai nostri volontari, in collaborazione con le Autorità Italiane».