Le zanzare salveranno gli uccelli delle Hawaii dalla malaria aviaria?
Il team antizanzare del Maui Forest Bird Recovery Project (MFBRP) è al lavoro per impedire che la malaria aviaria uccida le specie di uccelli autoctoni dell’isola di Maui, nelle Hawaii e lo fa con l’Incompatible Insect Technique (IIT), diffondendo da 6 mesi maschi di zanzare che non pungono né trasmettono malattie.
Al MFBRP spiegano che «Nel maggio 2024 abbiamo effettuato il nostro 50esimo rilascio di zanzare! I membri del nostro team sono diventati esperti implementatori e settimanalmente possono lavorare in alcune delle aree naturali più belle di Maui. I nostri protocolli e la nostra tecnologia di implementazione stanno costruendo il progetto per le future implementazioni IIT a Kaua'i e oltre.
Il monitoraggio è una parte importante del lavoro di soppressione delle zanzare e il team Mosquito Research & Control del MFBRP monitora le popolazioni di zanzare selvatiche in tutta Maui e spiega che «Le aree monitorate attualmente sono costituite da siti che ricevono zanzare IIT e siti di controllo che non interessati. Il monitoraggio nei siti di trattamento aiuta a determinare l’efficacia delle applicazioni IIT o il modo in cui vengono soppresse le popolazioni di zanzare. Il monitoraggio nei siti di controllo fornisce dati comparativi di base sulle popolazioni di zanzare non trattate. Il team visita mensilmente i siti di monitoraggio per raccogliere zanzare adulte, uova e larve. Ci aspettiamo di raccogliere meno zanzare nei siti di trattamento rispetto ai siti di controllo. Testiamo anche molte delle zanzare femmine catturate per verificare la prevalenza della malaria aviaria nell'ambiente. E’ ancora troppo presto per ottenere risultati conclusivi dalla distribuzione e dai dati di monitoraggio raccolti, ma siamo ottimisti sul fatto che i nostri sforzi stiano aiutando a sopprimere le zanzare e quindi la trasmissione della malaria aviaria nell’habitat critico per i nostri Honeycreepers hawaiani».
Un tempo nelle Hawii esistevano più di 50 specie di Honeycreepers , piccoli uccelli colorati che riempivano le foreste autoctone e che hanno un significato importante nella cultura nativa hawaiana. Ora quelle foreste stanno sono silenziose e frequentate da pochi esemplari delle 17 specie sopravvissute, alcune delle quali si potrebbero già estinguere in natura entro quest’anno. E i rampichini del miele rimasti stanno scomparendo soprattutto causa della malaria aviaria, trasmessa dalle zanzare introdotte accidentalmente alle Hawaii nel 1800. Privi di immunità, gli uccelli nativi spesso muoiono dopo una singola puntura di zanzara. Ma l’assalto delle zanzare ai piccoli uccelli hawaiiani è stato fermato da una linea invisibile: al di sopra dei 1.200 – 1.500 metri di altitudine, le temperature sono troppo fredde per le zanzare, quindi gli uccelli sono rimasti al sicuro. Ma con l’aumento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici, le zanzare stanno avanzando verso l’ultimo rifugio rimasto degli Honeycreepers hawaiani.
La coalizione “Birds, Not Mosquitoes”, formata dal National Park Service, dallo Stato delle Hawaii e da ONG come MFBRP, ha preso in prestito una strategia utilizzata ormai spesso dai dipartimenti di sanità pubblica dove le zanzare diffondono malattie umane: vengono rilasciate zanzare modificate che non sono in grado di riprodursi con successo, contribuendo a sopprimere la popolazione complessiva di zanzare.
Birds, Not Mosquitoes utilizza per la prima volta questa strategia per la conservazione della fauna selvatica. E la radio pubblica statunitense NPR evidenzia che «E’ un segno del livello di intervento più aggressivo con cui gli esseri umani si stanno impegnando per arginare la perdita di biodiversità man mano che il clima diventa più caldo. La domanda è se riuscirà a sopprimere efficacemente la popolazione di zanzare in tempo per salvare gli uccelli».
Gli Honeycreepers hawaiani vivono solo alle e ne costituiscono parte integrante dell'ecosistema: aiutano a impollinare le piante autoctone delle Hawaii, mangiano insetti e sostengono la foresta. Queste foreste filtrano anche le precipitazioni che forniscono acqua potabile a molte comunità. Dato che i rampichini del miele sono progressivamente scomparsi, gli ambientalisti hanno preso una decisione difficile: quando è chiaro che una specie scomparirà, i pochi esemplari rimasti vengono portati in cattività per essere custoditi al Maui Bird Conservation Center, che fa parte della San Diego Zoo Wildlife Alliance. Jennifer Pribble, supervisore della cura della fauna selvatica al centro, ha detto alla NPR: «Definiamo il nostro programma un'unità di terapia intensiva. Questa è l'ultima risorsa».
Tra gli ospiti del centro c'è anche l'akikiki, un uccello grigio pallido che nella sua isola natale di Kauai probabilmente si estinguerà entro quest'anno. «15 anni fa, la loro popolazione superava i mille esemplari. Oggi in natura sono rimasti dai 2 ai 5uccelli». Poco più di 40 akikiki in cattività rappresentano ormai l'intera popolazione della specie, che è divisa tra il centro ornitologico di Maui e una struttura su un'altra isola. Quindi ogni uccello è importante. Quando nell’agosto del 2023 a Maui scoppiarono dei mega-incendi, uno arrivò non lontano dal centro e i ricercatori sono riusciti a salvare da soli dalle fiamme struttura e uccelli rarissimi.
Di fronte alle proteste di qualche animalista o di qualche politico repubblicano che parla di spreco di soldi, Chris Warren, coordinatore del programma uccelli forestali dell’Haleakalā National Park di Maui, ribatte: «Siamo in una crisi di estinzione in corso. L'unica cosa più tragica dell'estinzione di questi animali sarebbe che non abbiamo cercato di fermarla».
Christa Seidl, del Maui Forest Bird Recovery Project, cerca ogni giorno I rampivhini del miele, ma ne trova sempre meno e ricorda che «Prima delle zanzare e delle malattie, questa foresta sarebbe stata una cacofonia di canti di uccelli. Ci sarebbero enormi stormi di 'i'iwi e 'apapane. Questa foresta è stata pesantemente modificata, come molte delle foreste rimanenti di Maui. Piante invasive come lo zenzero soffocano gli alberi autoctoni. Animali non originari delle Hawaii, come cervi e ratti, si sono trasferiti qui. E la foresta è diventata stranamente silenziosa man mano che gli uccelli hawaiani sono scomparsi. Il nostro mondo diventerà meno colorato, meno diversificato mentre continuiamo a lasciare che le specie si estinguano».
Ma la speranza vera dei ricercatori è che gli Honeycreepers hawaiiani sviluppino l’immunità alla malaria aviaria, come hanno fatto gli uccelli in altri luoghi. E c'è già stato un esempio che questo è possibile: recentemente, uno dei kiwikiu che si credeva morto ucciso dalla malaria aviaria è riapparso, lontano da dove era stato rilasciato, essendo sopravvissuto alla malaria.
Hanna Mounce, responsabile programmi del Maui Forest Bird Recovery Project, conclude: «Non so come abbia fatto. Ma non solo è sopravvissuto alla malaria, ma è anche riuscito a nidificare con successo e ha fatto involare un pulcino l'anno scorso e ha avuto una femmina quest'anno. Sta andando alla grande. Non penso che possiamo contare sul fatto che un numero sufficiente di loro ce la facciano da soli, ma il fatto che alcuni di loro possano farlo significa che ci stanno aiutando».