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L’alluvione riscopre la discarica “fantasma”

Succede in Mugello dove da 50 anni i rifiuti giacevano sotterrati a due passi da un fiume
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

I primi pezzi di plastica hanno cominciato a scendere nel torrente Rovigo il giorno stesso dell’alluvione, il 14 marzo, ma è stato nei giorni successivi che si è avuto contezza dell’ennesimo disastro ambientale. Siamo a Palazzuolo nell’Alto Mugello e nessuno si ricordava di quella discarica “temporanea” aperta 50 anni fa per smaltire i rifiuti domestici della città di Firenze in una fase di emergenza. Finirono nella valle del Rovigo, un luogo, almeno fino ad allora incontaminato.

La discarica ebbe vita breve, la processione di camion da Firenze non passò inosservata e le proteste degli abitanti fecero il resto. Ma quel che è fatto è fatto e i rifiuti giacevano sotterrati nella valle. Fino a quando, a seguito delle forti piogge di venerdì, la montagna non ha ceduto trascinando con sé quel che resta della discarica. Ecco allora l’indistruttibile plastica colorata che pian pian scende a valle e incontra il torrente che la porterà ancora più in là.

Un’emergenza in più per i già dissestati comuni di Palazzuolo e Firenzuola che hanno chiesto aiuto alla Regione Toscana che dovrà provvedere alla messa in sicurezza e alla bonifica. Per adesso si sono mobilitate le associazioni sul territorio che si rendono disponibili alla raccolta dei rifiuti.

 

Maurizio Izzo

Giornalista, responsabile comunicazione di una azienda che si occupa di produzioni video, organizzazione di eventi, multimedia. Ho prodotto numerosi documentari sulla cooperazione internazionale.