Una nave cargo russa è affondata al largo della Spagna, rischio inquinamento nel Mediterraneo
In mezzo a grandi difficoltà e tentativi di minimizzazione da parte della autorità russe, sono ancora in corso le operazioni di bonifica a valle dell’affondamento di due petroliere russe avvenuto nei giorni scorsi nel Mar Nero; a un disastro ambientale in corso se ne potrebbe adesso aggiungere un altro, stavolta al largo della Spagna, dove stanotte è affondata una altra nave battente bandiera russa.
Stavolta si tratta di una nave cargo, il mercantile Ursa Major, che è colato a picco nelle acque internazionali del Mediterraneo, tra Águilas (Murcia) e Oran (Algeria), a circa 110 km dalla costa spagnola. Il ministero degli Esteri russo, attraverso l’agenzia di stampa Tass, ha confermato che l’affondamento è avvenuto a causa di «un’esplosione nella sala macchine» senza aggiungere ulteriori dettagli sulle modalità dell’incidente.
Quattordici dei 16 membri dell'equipaggio (tutti cittadini russi) sono stati tratti in salvo e portati al porto di Cartagena dal servizio di soccorso spagnolo, come confermato dall’ambasciata russa a Madrid attraverso l’agenzia di stampa Ria novosti, mentre non ci sono ad ora notizie dei due dispersi; sempre Tass aggiunge che nell’area è giunta adesso una nave da guerra russa che «ha preso in carico gli sforzi di soccorso delle autorità spagnole», mentre il soccorso marittimo spagnolo è ancora presente «per rimuovere oggetti galleggianti che possono rappresentare un pericolo per la navigazione e per verificare se l'ambiente marino è stato inquinato».
Ria novosti afferma che la Ursa Major, in servizio dal 2009, ha lasciato San Pietroburgo 12 giorni fa e sarebbe dovuta arrivare al porto di Vladivostok il 22 gennaio, ma di fatto è affondata ben distante – nel Mediterraneo appunto. Nel merito, Reuters informa che né Oboronlogistika (la società che controllava la nave, in seno al ministero della Difesa russo) né Sk-Yug (proprietaria del cargo) hanno voluto commentare l’affondamento: entrambe sono state sottoposte a sanzioni dagli Stati Uniti nel 2022 per i loro legami con l'esercito russo, così come lo è stata la stessa Ursa Major, e fonti spagnole ipotizzano che il cargo fosse diretto in Siria per prelevare beni dal Paese dopo la caduta del dittatore Bashar al-Assad, rifugiatosi in Russia assieme alla propria famiglia dopo la caduta del regime poche settimane fa.