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Con l’adozione formale da parte del Consiglio dell’Ue, si chiude l’iter legislativo ordinario

Via libera al regolamento europeo sugli imballaggi con severe restrizioni alla plastica monouso

Le nuove norme saranno applicate tra 18 mesi e comprendono anche obiettivi per il 2030 e il 2040 per una «percentuale minima di contenuto riciclato» che arriva fino al 65% per le bottiglie di plastica entro il 2040
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

La proposta era stata lanciata due anni fa, corredata da una serie di analisi sull’impatto in termini ambientali degli imballaggi circolanti nell’Unione europea. Poi, lo scorso aprile, è arrivato un pronunciamento in senso positivo da parte del Parlamento europeo. Il via libera alle nuove norme non è stato dei più rapidi, ma finalmente ora è arrivato: il Consiglio dell’Unione europea ha formalmente adottato un regolamento sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio, il cosiddetto Ppwr (Packaging and packaging waste regulation). «Le nuove norme ridurranno significativamente la produzione di rifiuti di imballaggio stabilendo obiettivi vincolanti di riutilizzo, limitando determinati tipi di imballaggi monouso e richiedendo agli operatori economici di ridurre al minimo gli imballaggi utilizzati. Il regolamento copre l’intero ciclo di vita degli imballaggi», ha precisato il Consiglio. Le nuove norme comprendono, tra gli altri, requisiti come «obiettivi per il 2030 e il 2040 per una percentuale minima di contenuto riciclato (fino al 65% per le bottiglie di plastica monouso entro il 2040)», la «riduzione al minimo del peso e del volume degli imballaggi ed evitare imballaggi non necessari» e la «riduzione al minimo delle sostanze preoccupanti, inclusa la limitazione dell'immissione sul mercato di imballaggi a contatto con gli alimenti contenenti sostanze perfluoro e polifluoro alchiliche (Pfas) se superano determinate soglie». Il Consiglio ha spiegato che i requisiti di etichettatura, marcatura e informazione (ad esempio sulla composizione del materiale o sul contenuto riciclato) dovrebbero facilitare la selezione e le scelte dei consumatori.

Il perché di queste nuove norme viene spiegato con chiarezza dal Consiglio Ue: «Anche se i tassi di riciclaggio sono aumentati nell’Ue, la quantità di rifiuti generati dagli imballaggi cresce più rapidamente di quella riciclata. Nel 2022, l’UeE ha generato quasi 186,5 chilogrammi di rifiuti di imballaggio per persona, di cui 36 erano imballaggi in plastica. Ciò significa che ogni giorno nell’Ue si produce mezzo chilogrammo di rifiuti di imballaggio a persona». Norme che, già nel corso del via libera da parte del Parlamento europeo, avevano provocato una divisione all’interno dell’industria italiana, con il comparto delle plastiche fortemente critico e, al contrario, decisamente favorevole quello cartario.

Il nuovo regolamento introduce infatti una serie di restrizioni sugli imballaggi in plastica monouso per «frutta e verdura preconfezionate di peso inferiore a 1,5 kg», per «cibi e bevande riempiti e consumati in hotel, bar e ristoranti», per «porzioni singole di condimenti, salse, panna e zucchero in hotel, bar e ristoranti», per «piccoli prodotti cosmetici e da toeletta monouso utilizzati nel settore alberghiero (ad esempio flaconi di shampoo o lozione per il corpo)», per «sacchetti di plastica molto leggeri (ad esempio quelli offerti nei mercati per generi alimentari sfusi)». 

Il regolamento stabilisce anche nuovi obiettivi vincolanti di riutilizzo per il 2030 e obiettivi indicativi per il 2040. Gli obiettivi variano a seconda del tipo di imballaggio utilizzato dagli operatori. Ad esempio, obiettivi vincolanti del 40% per gli imballaggi per il trasporto e la vendita e del 10% per gli imballaggi raggruppati. 

In base alle nuove norme, le attività di asporto dovranno offrire ai clienti la possibilità di portare i propri contenitori da riempire con bevande fredde o calde o cibo pronto, senza costi aggiuntivi. L’adozione formale da parte del Consiglio segna la fase finale della procedura legislativa ordinaria. Il regolamento sarà ora pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore. Verrà applicato a partire da giugno 2026, ovvero, come da procedura stabilita in ambito comunitario, 18 mesi dopo la data di entrata in vigore.

Redazione Greenreport

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