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End Plastic: il messaggio degli ambientalisti al vertice INC-5 di Busan

Quasi tre milioni di firme da tutto il mondo per un trattato globale forte contro l'inquinamento da plastica
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

A Busan, in Corea del Sud è iniziata la quinta sessione dell’Intergovernmental Negotiating Committee (INC 5) dove i rappresentati di 175 governi si incontrano per sviluppare un trattato internazionale giuridicamente vincolante sull'inquinamento da plastica, anche nell'ambiente marino e oltre 500 attivisti di Friends of the Earth International e Friends of the Earth South Korea (KFEM) hanno inviato un messaggio ai governi creando con i loro corpi su una spiaggia la scritta "End Plastic".
Il presidente di Friends of the Earth International, Hemantha Withanage, ha detto: «Siamo uniti nel nostro appello per un trattato forte che affronti di petto la crisi dell'inquinamento da plastica, chiedendo azioni che riducano la produzione di plastica alla fonte. L'urgenza del problema della plastica non può più essere sottovalutata. Ogni giorno, l'equivalente di 2.000 camion della spazzatura pieni di plastica vengono scaricati negli oceani, nei fiumi e nei laghi del mondo, soffocando ecosistemi e comunità».
Hyein Yu di KFEM / Friends of the Earth South Korea, ha sottolineato: «Come ospite dei negoziati INC-5, la Corea del Sud deve inviare un messaggio chiaro alla comunità internazionale: un trattato sulla plastica giuridicamente vincolante non è più facoltativo, ma necessario. Il governo coreano ha il dovere di esercitare una leadership responsabile per garantire la conclusione positiva di un trattato forte che copra l'intero ciclo di vita della plastica e riduca la produzione di plastica».
Ana Maria Vasquez di CESTA / Amigos de la Tierra El Salvador, ha aggiunto: «La manifestazione di oggi fa parte di un movimento globale in crescita, che segue altre azioni dei gruppi Friends of the Earth in tutto il mondo. Stiamo inviando un messaggio chiaro: il mondo ha bisogno di un trattato che affronti l'intera portata della crisi della plastica, affrontando l'inquinamento in ogni fase, dall'estrazione dei combustibili fossili alla produzione, all'imballaggio, alla distribuzione e allo smaltimento. Stiamo evidenziando i milioni di tonnellate di rifiuti di plastica che le nazioni ricche stanno scaricando nei Paesi del Sud del mondo, trasformandoli in una discarica per il problema della plastica del mondo».
In un momento in cui guerre e divisioni sembrano caratterizzare il mondo, 2.899.202 persone provenienti da oltre 180 paesi hanno firmato una petizione, nella convinzione che i governi debbano mantenere la promessa fatta due anni fa di approvare un trattato globale giuridicamente vincolante sull'inquinamento da plastica durante l'intero ciclo di vita della plastica.
La petizione lanciata da Wwf e Greenpeace è stata sostenuta da decine di organizzazioni chef anno parte di Break Free from Plastic, come Plastic Pollution Coalition, Story of Stuff, Only One, EarthDay, Fenceline Watch, Plastic Change, Nipe Fagio, Friends of the Earth Action, Defend Our Health, Plastic Free Future, Trash Hero World, Plastic Free Delaware e 5 Gyres Institute.
Alla vigilia dell’inizio dell’INC-5, Wwf, Greenpeace e Break Free from Plastic hanno consegnato le firme alla direttrice generale della Rwanda Environment Management Authority Juliet Kabera e al senatore statunitense Jeff Merkley. In rappresentanza di milioni di cittadini preoccupati, gli attivisti per i diritti dei bambini della Repubblica di Corea, Hannah Kim, 8 anni, e Jeah Han, 12 anni, insieme al famoso poeta Nikita Gill, hanno consegnato la petizione durante un evento del Wwf al quale hanno partecipato leader governativi, organizzazioni della società civile, imprese e scienziati, riuniti per discutere di soluzioni per porre fine all'attuale crisi mondiale dell'inquinamento da plastica.
Kim e Han fanno parte di un gruppo di attivisti che hanno condotto con successo una causa climatica lunga 4 anni contro il governo della Corea del Sud per non aver protetto i diritti delle generazioni future e aver scaricato su di loro un peso eccessivo. Il Wwf sottolinea che «La loro vittoria significa che l'assemblea nazionale della Repubblica di Corea deve ora stabilire obiettivi di riduzione dei gas serra legalmente vincolanti per il 2031-2049 entro febbraio 2026, una sentenza storica che ha segnato una vittoria significativa per l'azione per il clima in Asia».
L’irlandese-indiana Gill è la poetessa britannica più seguita sui social media, con fan devoti che spaziano da celebrità come Alannis Morissette a romanzieri pluripremiati come Monique Roffey, e ha detto: «Sono qui oggi a Busan, in rappresentanza delle voci di milioni di persone che chiedono ai nostri leader mondiali di anteporre il nostro meraviglioso pianeta ai profitti durante i negoziati del Trattato sulla plastica di questa settimana. Spero che queste voci vengano ascoltate e possano ispirare i decisori chiave perché questa è la nostra unica possibilità di garantire un trattato che ridurrà drasticamente la produzione e l'uso della plastica per il bene del nostro futuro collettivo».
Kim ha detto: «Immaginate un futuro in cui l'oceano è libero da isole di plastica, le nostre comunità prosperano e possiamo respirare aria pulita. Spero vivamente che le richieste della nostra generazione di rispondere alla crisi climatica e della plastica vengano ascoltate». Han ha aggiunto: «Se il nostro pianeta è in pericolo, lo è anche il mio futuro. Mentre le voci dei bambini possono attirare l'attenzione, sono gli adulti con autorità decisionale che possono davvero guidare il cambiamento. Stiamo chiedendo azioni e chiedendo ai governi di tutto il mondo di affrontare la crisi climatica e della plastica».
Eirik Lindebjerg, capo della delegazione all'INC-5 e responsabile della politica globale sulla plastica del Wwf, ha affermato: «Queste firme rafforzano quel che è già comunemente noto: un trattato globale legalmente vincolante che regoli la plastica durante l'intero ciclo di vita ed elimini i prodotti e le sostanze chimiche nocive in plastica è l'unico modo in cui i nostri leader possono mantenere la promessa di porre fine all'inquinamento da plastica. Semplicemente non possiamo raggiungere questo obiettivo attraverso azioni frammentate e volontarie che hanno dominato la nostra risposta collettiva per così tanti anni. All'INC-5, i governi possono e devono creare il trattato che le persone chiedono, uno che protegga in modo deciso e definitivo le persone e la natura ora e per le generazioni a venire».
Per Graham Forbes, capo delegazione e responsabile della campagna globale sulla plastica di Greenpeace Uda, ha affermato: «Queste firme sono più di un milione di ragioni per cui il mondo non può continuare su questa strada di produzione incontrollata di plastica. La negoziazione che avrà luogo qui a Busan questa settimana è un'occasione imperdibile per allontanarci dalla dannosa cultura dello scarto e creare un futuro in cui la nostra salute, il nostro clima e il nostro pianeta prosperino».
Anche Von Hernandez, coordinatore Break Free From Plastic Global Coordinator, ha fa fatto notare che «Milioni di persone in tutto il mondo chiedono un forte Trattato sulla plastica per invertire la crisi globale dell'inquinamento da plastica che sta danneggiando la nostra salute, il nostro clima e i sistemi di supporto vitale del pianeta. I leader mondiali riuniti qui a Busan devono raggiungere un accordo che riduca progressivamente la produzione incontrollata di plastica ed elimini le sostanze chimiche tossiche associate alla loro fabbricazione e al loro utilizzo. Qualsiasi cosa che non sia questa sarebbe una deplorevole opportunità persa».
Il Wwf invita tutti i governi a sottoscrivere all'INC-5 un trattato che includa 4 misure globali vincolanti essenziali per l'intero ciclo di vita della plastica: 1 Divieti globali ed eliminazioni graduali dei prodotti in plastica e delle sostanze chimiche più dannose e problematiche; 2 Requisiti di design dei prodotti globali per garantire che tutta la plastica che continuiamo a produrre sia sicura da riutilizzare e riciclare come parte di un'economia circolare globale non tossica; 3 Allineare i flussi finanziari e le risorse per sostenere le nazioni in una transizione giusta; 4 Rendere il trattato a prova di futuro attraverso meccanismi che ne garantiscano il rafforzamento nel tempo.
Secondo il WWF’s Global Plastic Navigator, una piattaforma interattiva che traccia le posizioni dei governi su varie misure dei trattati, la maggior parte dei governi ha già chiesto o sostenuto queste misure: 146 Paesi hanno chiesto o sostenuto divieti globali e l'eliminazione graduale di prodotti in plastica problematici ed evitabili e di sostanze chimiche preoccupanti; 147 Paesi hanno richiesto o sostenuto requisiti e sistemi di progettazione dei prodotti globali per la transizione verso un'economia circolare non tossica; 167 Paesi hanno richiesto o sostenuto meccanismi di supporto all'attuazione; 102 Paesi hanno chiesto o sostenuto meccanismi basati su prove concrete che possano rafforzare il trattato nel tempo.
La questione è se manterranno le promesse e per questo il Wwf esorta i governi a «Respingere qualsiasi tentativo di annacquare o escludere le misure fondamentali che devono essere incluse nel trattato. Se dovessero sorgere delle controversie o se un trattato nato dal consenso producesse misure deboli, i governi devono essere disposti a votare per ottenere il trattato di cui abbiamo bisogno».

Umberto Mazzantini

Scrive per greenreport.it, dove si occupa soprattutto di biodiversità e politica internazionale, e collabora con La Nuova Ecologia ed ElbaReport. Considerato uno dei maggiori esperti dell’ambiente dell’Arcipelago Toscano, è un punto di riferimento per i media per quanto riguarda la natura e le vicende delle isole toscane. E’ responsabile nazionale Isole Minori di Legambiente e responsabile Mare di Legambiente Toscana. Ex sommozzatore professionista ed ex boscaiolo, ha più volte ricoperto la carica di consigliere e componente della giunta esecutiva del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.