La provincia pakistana del Punjab chiude le scuole per difendersi dall’aria tossica che viene dall’India
I venti hanno causato un picco nell'inquinamento atmosferico nella provincia del Punjab, la a seconda più grande del Pakistan e che confina con l'India a est. Il governo provinciale è stato costretto a chiudere le scuole nel capoluogo Lahore dal 4 al 9 novembre dopo che i livelli di qualità dell'aria sono molto peggiorati negli ultimi giorni.
La provincia del Punjab ha chiesto al governo centrale di Islamabad di avviare un'azione urgente per affrontare l'inquinamento atmosferico transfrontaliero dovuto allo smog proveniente dall'India e hanno invitato il ministero degli esteri ad avviare un’azione diplomatica per fare in modo che l’inquinamento proveniente dall’India non porti ulteriormente i livelli di qualità dell'aria ben sopra di quelli considerati sicuri dall'Organizzazione mondiale della sSanità (OMS).
La ministra senior del governo provinciale del Punjab, Marriyum Aurangzeb, ha dichiarato che «Il vento proveniente dall'India verso Lahore sta portando lo smog a livelli pericolosi, e questa direzione probabilmente rimarrà tale almeno per la prossima settimana. Le persone dovrebbero prendersi cura di sé evitando uscite non necessarie. Gli anziani e i bambini dovrebbero fare particolare attenzione. Il governo del Punjab scriverà al ministero degli esteri del Pakistan per contattare le autorità indiane per colloqui su sforzi congiunti per frenare lo smog».
Nell’ultimo weekend, a Lahore l’indice di qualità dell'aria (AQI) ha superato quota 1.000, un record in Pakistan, fcendo diventare domenica la città una delle più inquinate del mondo secondo IQAir, una piattaforma globale di monitoraggio dell'inquinamento. La capitale dell'India, New Delhi, si è costantemente classificata tra le città più inquinate e la sua qualità dell’aria è da una settimana nella fascia alta della categoria "molto scarsa", con un AQI a oltre 380.
Secondo gli esperti, il National Capital Territory di Delhi e le aree circostanti, senza sbocco sul mare, sono particolarmente vulnerabili all'accumulo di smog durante la stagione invernale. Ma l'impennata più recente dell'inquinamento è stata registrata dopo le celebrazioni del festival Diwali in India la scorsa settimana, durante il quale tradizionalmente vengono fatti esplodere innumerevoli petardi. Il divieto di vendita e produzione di petardi nella regione di Dehli, imposto dalla Corte Suprema indiana nel 2018 in risposta a una petizione che chiedeva misure per controllare i livelli di inquinamento, è stato completamente ignorato dai cittadini.
Il 4 novembre la Corte Suprema ha chiesto al governo di Delhi di assumersi le proprie responsabilità per le diffuse violazioni del divieto durante il Diwali, chiedendo alla polizia e all'amministrazione di condividere i dettagli su come impediranno che queste violazioni si ripetano l'anno prossimo e se la capitale abbia bisogno di un divieto permanente celebrazioni di questo tipo.
Il rapporto “Effects of Diwali Celebration on Air Quality in India” pubblicato da Airvoice ha analizzato i dati di 180 stazioni in 14 Stati indiani tra il 2019 e il 2023 e fornisce la panoramica più completa su come le celebrazioni di Diwali contribuiscono all'inquinamento atmosferico stagionale.
Il rapporto evidenzia che «I livelli di PM2.5, ovvero il particolato fine che pone gravi rischi per la salute, aumentano notevolmente nella notte di Diwali, raggiungendo i livelli più alti negli Stati settentrionali come Delhi, Uttar Pradesh e Haryana. Queste regioni sperimentano già alti livelli di inquinamento durante la stagione post-monsonica, con le emissioni dei petardi che aggravano il problema. L'ultima notte del festival di Diwali, le concentrazioni di PM2.5 in alcune aree hanno superato fino a 9 volte le soglie del National Ambient Air Quality Standards (NAAQS)».
Ma il rapporto sottolinea anche che «L'impatto ambientale dell'inquinamento correlato al Diwali è transitorio. Secondo i risultati, la qualità dell'aria tende a tornare ai livelli pre-festival entro 24 ore dalla celebrazione, confutando le preoccupazioni di lunga data sugli effetti prolungati. il rapporto mette però in guardia dai rischi per la salute a lungo termine posti da metalli tossici come alluminio, manganese e cadmio, che vengono rilasciati durante la combustione dei petardi: «Questi metalli pesanti possono rimanere nell'atmosfera a lungo dopo che il fumo si è diradato, contribuendo a malattie respiratorie croniche».
La diplomazia climatica invocata dal Punjab potrebbe far bene anche ai rapporti tra India e Pakistan che sono sempre più gelidi dal 2019, quando Islamabad ha declassato le sue relazioni con New Delhi dopo che il governo del Primo Ministro Narendra Modi ha revocato i privilegi costituzionali speciali per il Jammu e Kashmir, lo s Stato indiano a maggioranza islamica che è al centro di una disputa territoriale tra i due Paesi vicini sin dalla loro indipendenza dall’Impero Britannico nel 1947. Negli ultimi mesi, le azioni di militanti sono nuovamente aumentate nel Kashmir e l’India accusa il Pakistan di sostenere il terrorismo lungo la stessa frontiera che l’inquinamento atmosferico oltrepassa senza che nessuno possa fermarlo.