Skip to main content

Aree Seca e Neca contro l’inquinamento atmosferico delle navi, il focus a Livorno

Gerometta: «Il processo verso l’entrata in vigore richiede un deciso passo avanti anche in termini di implementazione delle norme esistenti»
 |  Inquinamenti e disinquinamenti

A livello europeo il settore marittimo pesa per circa il 4% delle emissioni di CO2, ma a livello locale – in particolare nelle città portuali, come Livorno – a preoccupare è soprattutto l’inquinamento atmosferico più che quello climatico, dato che una sola nave da crociera oltre a portare ricchezza grazie al turismo inquina quanto una cittadina come Cecina.

Non a caso il Comune di Livorno sta mettendo a sistema molteplici iniziative per tenere insieme la riduzione delle emissioni con l’ampliamento dello scalo portuale – i lavori per la Darsena Europa sono in corso e si concluderanno nel 2028 –, ma associazioni ambientaliste e comitati chiedono di più. Nei giorni scorsi la città labronica ha ospitato in Fortezza Vecchia, sala Ferretti, il convegno “Miglioramento della qualità dell’aria e riduzione dell’impatto climatico: opportunità per il trasporto marittimo e i porti del Mediterraneo”, a cui hanno partecipato esperti provenienti da tutta Europa

Un evento organizzato da Cittadini per l’aria con la collaborazione di Nabu (Naturschutzbund Deutschland) e il supporto del comitato Livorno porto pulito, della rete italiana ‘Facciamo respirare il Mediterraneo’ e di quella europea impegnata per la riduzione dell’impatto ambientale dell’industria marittima, di cui fanno parte Green global future (Ue), Bird life Malta (Malta), Zero (Portogallo), Ecologistas en accion (Spagna), Ornithologiki (Grecia), We are here Venice (Italia).

Il convegno ha offerto l’occasione per fare il punto sulla regolazione europea, evidenziando la determinazione degli organismi Ue e dei paesi del Mediterraneo nel procedere verso l’attivazione dell’area Neca (Nitrogen emission control area), l’Area a basse emissioni di ossidi d’azoto (NOx) nel Mediterraneo, dopo l’entrata in vigore della Seca (Sulphur emission control area) a maggio 2025, che ridurrà in modo significativo le emissioni di zolfo dalle navi.

«Il processo verso l’entrata in vigore dell’area Seca richiede un deciso passo avanti –  afferma Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria – anche in termini di implementazione delle norme esistenti. Le Capitanerie sono oggi soggette a disposizioni nazionali, di cui abbiamo chiesto al ministero dell’Ambiente la revoca e che segnaleremo alla Commissione europea in quanto violano la Direttiva 2016/802, che prevedono un avviso alle navi prima dei controlli, ciò che verosimilmente rende gli stessi del tutto vani, consentendo alla nave di mettersi in regola prima che i prelievi del carburante avvengano».

A livello locale, invece, il presidente del comitato Porto pulito, Luca Ribechini, dichiara di voler «portare in Consiglio comunale tre richieste: la data di installazione in porto di centraline fisse Arpat per la misurazione degli inquinanti navali (la più vicina è attualmente a oltre 2 km dal porto); la data di effettuazione della campagna di analisi dei fumi “a camino” della nave; la certezza che tutte le navi che entreranno in porto nel 2026 avranno la predisposizione per l’allacciamento alle banchine elettrificate in corso di realizzazione e trovino energia sufficiente nonostante lo sviluppo di traffici altamente energivori, come quello delle crociere (a Livorno 400 arrivi nel 2024)».

Quest’ultimo è un punto emerso con forza anche durante un recente convegno organizzato dalla Goletta Verde di Legambiente a Livorno, sempre in Fortezza Vecchia: per rendere sostenibili i (crescenti) traffici portuali è necessario percorrere in parallelo una doppia strada, ovvero collegamenti ferroviari e fonti rinnovabili per alimentare il cold ironing delle banchine.

Nel merito, Legambiente propone di installare fino a circa 300 MW di impianti eolici per l’autoproduzione di energia, che possa alimentare da terra le navi ormeggiate in porto abbattendo drasticamente l’imponente inquinamento atmosferico (e climatico) oggi imposto alla città da questi giganti del mare. Un aspetto cui sia l’Autorità di sistema portuale (Adsp) sia il Comune hanno detto di guardare con interesse, sebbene sul punto al momento non si registrino novità.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.