Inquinamento all’ex Ilva, il processo dovrà ripartire da capo: annullata la sentenza del 2021
Oggi la Corte di Assise d’Appello di Taranto si è pronunciata in merito all’inquinamento all’ex Ilva, in particolare per quanto riguarda il processo Ambiente svenduto, annullando la sentenza emanata il 31 maggio del 2021 dalla Corte di Assise a carico dei Riva.
Secondo gli artt. 11,12,13 del codice di procedura penale sono state accolte le eccezioni di incompetenza territoriale sollevate dai difensori degli imputati e, pertanto, la Corte di Appello di Assise ha rinviato gli atti del Processo alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Potenza. Il procedimento penale comincerà nuovamente dalla fase embrionale a Potenza.
«È una decisione sconvolgente: ingiustizia è fatta – dichiarano Stefano Ciafani, Daniela Salzedo e Lunetta Franco rispettivamente presidenti nazionale, regionale e tarantino di Legambiente - Ovviamente leggeremo tra 15 giorni le motivazioni della sentenza, ma la sostanza è che si ricomincerà tutto da capo, che una buona parte dei reati è già prescritta, che altri reati andranno in prescrizione nel corso del nuovo processo e che chissà quando vedremo una sentenza definitiva. Ma la gravità di ciò che è avvenuto a Taranto non è messa in discussione dalla sentenza di oggi che riguarda solo aspetti procedurali. Legambiente si costituirà con i legali, Eligio Curci e Fulvio Saracino, come parte civile anche nel nuovo processo a Potenza, in nome del popolo inquinato di Taranto».